Stop affitti turistici brevi in centro, la strategia del Comune

Nardella: "Affronteremo eventuali contenziosi. La norma non è retroattiva". Fdi: "La montagna ha partorito un topolino"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 settembre 2023 18:32
Stop affitti turistici brevi in centro, la strategia del Comune

La delibera che vuole bloccare le nuove attività di affitti turistici brevi nell’area Unesco è passata al vaglio della Commissione 3 ‘Territorio, urbanistica, infrastrutture, patrimonio’ e della Commissione 2 ‘Sviluppo economico’, riunite stamani in seduta congiunta.

“Siamo vicini al voto in Commissione - ha detto il sindaco Nardella -, mercoledì prossimo sarà votata questa delibera molto importante che interviene su una situazione di emergenza e totale deregulation”. “Stiamo assistendo a una crescita progressiva dell'afflusso turistico - ha spiegato - che dopo lo stop della pandemia è diventato ancora più rilevante. Il 75% dei casi di affitti turistici brevi si concentra nel 5% del territorio comunale: noi con questa delibera interveniamo in modo chiaro su questo 5%”.

“Questa delibera ha una solidità giuridica - ha spiegato il sindaco - e affronteremo gli eventuali contenziosi che si dovessero verificare: preciso che la norma non è retroattiva”. “La delibera è una grande novità dal punto di vista giuridico - ha continuato Nardella - però usa le competenze del Comune in materia urbanistica. Noi mettiamo un semplice divieto nell’area Unesco per far fronte alla responsabilità di tutelare l’identità culturale e materiale del centro storico e di calmierare l’effetto degli aumenti degli affitti in tutta la città, che è direttamente collegato proprio al boom degli affitti turistici brevi”.La delibera prevede che è possibile utilizzare il proprio alloggio per un affitto turistico breve solo fuori dal centro storico di Firenze, ma anche l'azzeramento dell'Imu seconda casa per tre anni a tutti i proprietari che convertiranno l’uso di residenza temporanea all'affitto lungo.E a proposito dei rapporti con il governo, Nardella ha affermato che “Più volte abbiamo chiesto al governo di ampliare ad altre città la norma già esistente e legata al solo caso Venezia, ma abbiamo avuto un solo incontro con la ministra Santanchè all’inizio di giugno e poi non siamo stati più convocati”.

“Continuiamo a ritenere che la soluzione migliore sia una legge dello Stato - ha ribadito -, ma che risponda davvero alle esigenze delle città perché la proposta che ci è stata avanzata è stata giudicata da tutti i sindaci, senza distinzione di colore, inadeguata e insufficiente”. “A Firenze ci siamo rimboccati le maniche - ha concluso Nardella - anche perché da troppo tempo chiediamo questa norma che non arriva e non possiamo vedere il nostro centro storico che si trasforma e non possiamo riuscire a far fronte ai tanti problemi dei cittadini che non riescono a trovare un appartamento in affitto”.

LA POSIZIONE DI FRATELLI D'ITALIA - “La delibera presentata dal Sindaco oggi introdurrebbe una nuova articolazione all’interno della categoria della residenza, quella della residenza temporanea, che sarebbe vietata all’interno nell’ambito del centro storico della città, anche se fa salve tutte le abitazioni che già fanno affitto turistico, creando già di per sé una irrazionale pianificazione delle case in centro storico, con un inevitabile boom nelle ultime settimane di registrazioni di immobili sul portale per non incorrere nel futuro nuovo divieto.

La corposa relazione che accompagna il provvedimento assegna infatti di fatto al Comune di Firenze la futura facoltà di stabilire una nuova categoria urbanistica date le particolari circostanze che riguardano il tema affitti brevi/residenza. Il problema è che una norma nazionale non c’è, regionale neppure, e stupisce come Nardella non abbia neppure voluto chiedere un parere alla Regione. Come si fa a pensare di scrivere una norma urbanistica che vieterebbe sine die la locazione breve in centro storico ma la autorizza per chi già la faceva? Nardella interviene nel vuoto normativo come un elefante in mezzo a una cristalleria facendo più danni della grandine.

La sensazione è che il Sindaco si sia imbarcato in un’impresa decisamente più grande di lui e che alla fine la montagna abbia partorito il topolino.

Di certo la questione è seria e il Governo varerà la legge a riguardo, dal momento che i passati Governi di centro sinistra nulla hanno fatto nei tanti anni che hanno avuto per legiferare, ma è inutile licenziare ora a livello comunale provvedimenti che rischiano solo di provocare ricorsi su ricorsi già persi in partenza”.

Lo dichiarano i consiglieri di Fratelli d’Italia Jacopo Cellai e Alessandro Draghi e Giovanni Gandolfo, responsabile turismo FdI Firenze

Questa invece la posizione azzurra: "La delibera di Giunta che vuole bloccare nuove attività di locazioni turistiche brevi nell'area Unesco di Firenze, è un atto gravissimo. A parte che si tratta di una norma che mai supererà il vaglio costituzionale, ma comunque è una decisione suicida dal punto di vista economico. Gli affitti turistici a Firenze coinvolgono 30.000 host, un giro d'affari di 860 milioni che salgono a 2 miliardi di euro con l'indotto. Davvero il sindaco Nardella vuole rinunciare a questa ricchezza che si riversa sull'economia fiorentina?". Lo dichiarano il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, il consigliere regionale Maurizio Sguanci, il capogruppo a Palazzo Vecchio, Mario Razzanelli, e il coordinatore cittadino del partito, Mariagrazia Interno', in merito alla norma che intende bloccare i nuovi affitti turistici brevi nel centro storico.

"Il vero problema è come gestire i flussi turistici di tutti quei visitatori che vengono in città da mattina a sera, la intasano senza lasciare risorse - evidenziano gli esponenti di Forza Italia -. Se cacciamo i turisti dal centro di Firenze, troveranno dove alloggiare nei Comuni dell'hinterland, a Prato e a Pistoia, come già in parte sta avvenendo. La domanda di posti letto è alta, va gestita ma non rigettata. Senza contare che con questi flussi abbiamo una tassa di soggiorno che frutterà, a fine anno, sui 70 milioni di euro: un tesoretto da utilizzare per migliorare i servizi in città".

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