Rumori molesti: risarcimento ed onere della prova

Cosa si può fare per tutelare il diritto alla quiete?

Roberto
Roberto Visciola
29 settembre 2015 16:22
Rumori molesti: risarcimento ed onere della prova

Gent.mo Avvocato Visciola, vorrei chiedere gentilmente un'opinione su come posso tutelarmi da rumori molesti diurni e talvolta notturni, provocati da un villaggio artigianale che è stato costruito proprio dietro casa mia. Ho chiesto gentilmente più volte di limitare i rumori molesti almeno di notte, ma non ho avuto nessun successo e quindi a questo punto mi chiedevo se potevo esercitare un’azione legale per far calare il disagio anche di giorno. Grazie.

Gentile Signore,il problema di cui mi riferisce riguarda la tematica delle immissioni di rumori, contro le quali è ammessa una tutela civilistica attraverso gli articoli 844 e 2043 del codice civile. L'art. 844, in particolare, stabilisce che il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino “se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi”.

Il problema attiene appunto al concetto di normale tollerabilità, assolutamente astratto e che cambia da zona a zona, dovendosi tener conto anche della condizione e destinazione dei luoghi, nonché della priorità di determinati usi. Vero è, comunque, che il responsabile delle immissioni deve sempre adottare ogni necessaria cautela atta ad evitare – o quantomeno limitare - il propagarsi di rumori nelle proprietà dei vicini.Laddove le immissioni di rumori siano tali da superare i limiti della normale tollerabilità ed ogni tentativo pacifico di riduzione di detti rumori sia fallito, vi è la possibilità di agire civilmente mediante azione inibitoria, da un lato, e risarcitoria, dall'altro: con la prima azione si mira a far sì che il proprietario del fondo da cui provengono le immissioni cessi l'attività rumorosa o adotti misure atte a ridurre la rumorosità; con la seconda azione viene richiesto il risarcimento del danno ingiusto (alla salute, alla quiete) derivante da fatto doloso o colposo altrui.Le due azioni sono esercitabili congiuntamente con un'unica azione dal duplice contenuto: ovviamente, dovrà dimostrare non solo l'avvenuto superamento dei limiti della normale tollerabilità, ma anche di aver subito dei danni derivanti dall'esposizione ai rumori.

Cordialmente,Avv. Roberto Visciola

L'Avvocato Risponde — rubrica a cura di Roberto Visciola

Roberto
Roberto Visciola

Avvocato in Firenze, laureato col massimo dei voti e lode, socio fondatore dell'Unione nazionale avvocati per la mediazione, è autore di libri e pubblicazioni con importanti case editrici e riviste di settore, quali Cedam, Italia Oggi, Giustizia Civile, Gazzetta Notarile, Nuova Giuridica, Nuova Rassegna e Altalex. Svolge attività di consulenza e assistenza giudiziale e stragiudiziale principalmente nei settori del diritto amministrativo e civile, prediligendo i sistemi di ADR, quali mediazione e negoziazione assistita. robertovisciola@gmail.com

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