Riaperta la caccia anche in Toscana

WWF Italia: “La preapertura dovrebbe essere un’eccezione e invece è un premio fedeltà elettorale”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 settembre 2023 15:40
Riaperta la caccia anche in Toscana

Nella quasi totalità delle regioni italiane, oggi 2 settembre, ha riaperto la caccia. Nonostante la legge (n. 157/92), cosiddetta anche a tutela della fauna selvatica, indichi la terza domenica di settembre come apertura, la stessa - anticipata - è prevista in via eccezionale dalla stessa legge… eccezionalità che è diventata norma.

Per queste ragioni anche quest’anno,il WWF è in prima linea, sia per bloccare i provvedimenti regionali illegittimi grazie al lavoro degli Avvocati del Panda, come è già successo in Campania e in Molise, sia per monitorare il territorio attraverso il prezioso impegno delle sue guardie volontarie.

Questa consuetudine, più volte segnalata dal WWF Italia e dalle altre associazioni, è stata riconosciuta anche dalla Commissione europea che ha avviato una "Procedura Pilot" nei confronti dell’Italia con il rischio per tutti i cittadini, non solo per i cacciatori, di pagare pesanti sanzioni economiche.

"Con la scusa dei danni all’agricoltura (solo 10.000 euro in un anno in tutta la Regione sono per esempio i danni dichiarati a carico della tortora dal collare) si è voluto infatti ampliare il ventaglio delle specie cacciabili ai primi di settembre. Si tratta di una decisione assurda, che avrà gravi ripercussioni sul campo a carico di queste specie e di molte altre, il tutto favorito anche dalla scarsità purtroppo delle forze di vigilanza. Ancora una volta in tema di caccia si legifera solo sulla base degli appetiti del mondo venatorio piuttosto che sulla base della corretta gestione e tutela della fauna selvatica" spiega il delegato regionale del WWF Italia per la Toscana Roberto Marini.

"Preoccupa il grido d'allarme inascoltato dei volontari della vigilanza venatoria che da alcuni giorni hanno sospeso la loro attività per la mancanza di comunicazione con la Città Metropolitana -dichiara Enrico Carpini, consigliere metropolitano gruppo Territori beni comuni- I problemi denunciati dai rappresentanti di Arci Caccia, Federcaccia e Libera Caccia riguardano l'organizzazione delle uscite e degli interventi di contenimento ungulati, effettuati su delega della Polizia Provinciale.

l'interruzione dei servizi rischia di far esplodere il problema dei danni provocati alle colture dalla fauna selvatica, più volte denunciati delle associazioni degli agricoltori, e delle incursioni dei cinghiali nelle aree urbane, oggetto delle cronache anche di questi giorni nell'area di Rovezzano. Inoltre, con l'avvicinarsi dell'apertura della caccia, sarebbe grave far venire meno una fetta di vigilanza che contribuisce a garantire il rispetto delle regole e la sicurezza. È urgente che si torni al dialogo".

“Ma come si fa ad andare ancora a caccia? Come si fa ad uccidere esseri viventi per il gusto di farlo? -dichiara Vincenzo Donvito Maxia, presidente dell'Associazione Diritti Utenti e Consumatori- Quando si incontra un cacciatore, talvolta anche il vicino di casa, non c’è verso di ragionarci. Le reazioni sono di due tipi: sorrisino del tipo tu non puoi capire i più gentili, buzzurri violenti e maschilisti (che mai riconoscerebbero di esser tali) che ti apostrofano col lessico tipico della loro impronta culturale ed umana.

L’altro giorno è venuto a casa mia un muratore per aggiustare il balcone, conversando è venuto fuori che è un cacciatore (ipocritamente ha detto: mi piace girare per le campagne con gli altri cacciatori, non si spara quasi mai). Fatto notare che stessa passeggiata sarebbe possibile farla anche senza fucile, ha detto… è un’altra cosa”. L’ho fatto gentilmente andar via: non mi piace far lavorare persone come i cacciatori”.

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