Riapertura delle scuole superiori dal 7 gennaio?

Oltre 6.600 firme per il no. Dal Consiglio dell'Unione dei Comuni del Mugello un ordine del giorno sul tema del trasporto scolastico: potenziare servizio, Approvato dall’Amministrazione Comunale e dalla Provincia di Prato l’accordo per la progettazione e la realizzazione dello spazio esterno al complesso del Polo Scolastico San Paolo di via Galcianese, con accessi diversificati e percorsi casa-scuola. anche con bus turistici a noleggio. Annuncio di Michela Senesi ed Elena Bardelli del Dipartimento regionale toscano Istruzione con delega alla Scuola di Fratelli d’Italia: “Approvato l’OdG sull’impegno alla stabilizzazione degli assistenti educativi per favorire l’inclusione degli alunni disabili”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 dicembre 2020 23:50
Riapertura delle scuole superiori dal 7 gennaio?

Firenze 28/12/2020– Il 7 gennaio riapriranno tutti gli ordini di scuole anche in Toscana. Per molti professori, docenti e genitori, però, non sarà una buona notizia. Perlomeno per coloro che temono il contributo della scuola ad una terza ondata di contagi Covid. Come le quasi settemila persone che in pochi giorni hanno sottoscritto la petizione dell’Unsic che chiede di proseguire con la Dad per qualche altra settimana, almeno alle superiori.

“Lontani da un dibattito tutto ideologico tra fautori della scuola in presenza o della didattica a distanza, noi poniamo almeno due dati di fatto – spiegano dall’Unsic, l’organizzazione datoriale radicata in tutta Italia. “Innanzitutto riaprendo le superiori in presenza, seppure a metà, si determineranno tra studenti, docenti, familiari e utenti del trasporto pubblico non meno di sei milioni di contatti al giorno, oltre 350mila solo in Toscana. Se l’imperativo è ridurre le occasioni di distanziamento, c’è coerenza o incoscienza in tale scelta di riaprire, tra l’altro con poche novità in termini di presidi sanitari a scuola, tracciamenti o forte potenziamento dei trasporti? A ciò si aggiunge un altro dato inconfutabile – continuano dall’ufficio comunicazione dell’Unsic.

“Lo scorso 14 settembre, alla prima campanella, in Italia erano 1.008 i nuovi casi quotidiani di Covid e 14 i decessi; il 7 gennaio, quando riapriranno le scuole, casi e decessi saranno oltre dieci volte di più. Insomma, è concreto il rischio di alimentare una terza ondata peggiore delle altre perché molti ospedali sono ancora in sofferenza, partono le influenze stagionali e si rischia di inficiare la campagna vaccinale appena cominciata È ammissibile che per il protagonismo di qualche politico e per non aspettare qualche altra settimana, con la popolazione fragile finalmente vaccinata, rischiamo tutti di accentuare i drammi sanitari, psicologici ed economici collettivi e di appesantire ulteriormente il bilancio di vite umane che ci vede amaramente primi in Europa?”.

L’Unsic, che segue la tematica dall’inizio dell’anno scolastico e ha previsto sin da agosto l’apporto che la scuola in presenza avrebbe dato alla repentina crescita della curva dei contagi, è decisa a non mollare questa che definisce “battaglia di civiltà”, sostenuta da numeri rilevanti di persone.

“In pochi giorni abbiamo oltrepassato 6.600 adesioni alla nostra petizione limitata alla prosecuzione della Dad per le sole scuole superiori – continuano dall’organizzazione datoriale. “Se avessimo esteso la richiesta agli altri ordini di scuole, come ci hanno chiesto in tantissimi, quel numero sarebbe oggi più che doppio. È la conferma che una maggioranza silenziosa è preoccupata per questo rischio e vuole responsabilmente salvaguardare vite umane e attenuare le sofferenze. Se gli studenti continueranno ad utilizzare le tecnologie non solo per le chat o per il gioco, come fanno abitualmente, ma anche per l’apprendimento scolastico e per il bene comune per qualche altra settimana, sarà un gesto lodevole di vera educazione civica. I ragazzi oggi patiscono un po’ la mancanza di aggregazione? Potranno di certo recuperarla con la bella stagione, casomai tornando ad abbracciare per primi proprio i nonni”.

Ci vogliono più bus per il trasporto scolastico. Con servizi aggiuntivi di Tpl ma anche bus turistici a noleggio. Nell'ultima seduta il Consiglio dell'Unione dei Comuni del Mugello si è occupato anche di trasporto scolastico nell'emergenza Covid. Il gruppo Centrodestra Mugello Alto Mugello ha presentato un ordine del giorno sull'argomento, che nel corso della discussione è stato emendato ed infine approvato. Nell'ordine del giorno si sollecita la Città Metropolitana, di concerto con la Regione, a potenziare il servizio di trasporto scolastico rivolto agli istituti superiori e si chiede di affiancare ai servizi già attivi bus noleggiati da aziende locali di noleggio bus turistici, così da garantire il rispetto delle misure igienico-sanitarie e di distanziamento previste per la salute degli studenti.

Durante la discussione si è precisato che la Città Metropolitana di Firenze, con la Regione, ha elaborato un piano da attuare in previsione della ripartenza dell'attività scolastica per le scuole di secondo grado, ma le risorse a disposizione non sono completamente sufficienti e ulteriori stanziamenti sono necessari da parte dello Stato. Come deciso pochi giorni fa nell'accordo tra Governo, Regioni, Anci e Upi il 7 gennaio si tornerà in classe, con gradualità, al momento 50% in presenza e 50% in dad, e flessibilità.

E questo dovrebbe alleggerire, per ora, la pressione sul servizio di trasporto. Ma il problema si potrà ripresentare, ed occorre essere preparati. Tra le mozioni all'esame del Consiglio, è stata approvata, con emendamenti, anche quella relativa al potenziamento del centro polivalente di Borgo San Lorenzo mentre non è stata accolta quella sul progetto eolico Monte di Giogo di Villore.

A Prato il Polo scolastico San Paolo è composto da scuole di diverso grado, alcune di competenza della Provincia, mentre altre del Comune: la scuola dell’infanzia “Il Pino”, la scuola primaria Frosini, la scuola media Buricchi, il Liceo Cicognini-Rodari, l’Istituto professionale Marconi, il Liceo “Livi-Brunelleschi”, oltre ad un importante impianto sportivo, costituito da una piscina e da una palestra, in corso di costruzione, ad uso sia dei vari istituti scolastici che delle utenze esterne.

Pallavolo, pallacanestro, pallamano e ginnastica ritmica avranno a disposizione una nuova palestra dove praticare lo sport ad alto livello: oltre 3 milioni di euro il costo, di cui circa 2 milioni di euro finanziati dallo Stato e 1 milione e 200 mila euro dal Comune, 2 palestre, una principale e una sussidiaria, oltre 3 mila i metri quadrati e circa 100 nuovi posti auto. La palestra principale misura 870 metri quadri, 11 metri di altezza, avrà tribune fisse da circa 400 posti più la predisposizione per altre tribune retrattili da circa 100 posti; verrà usata in orario extra-scolastico principalmente per le attività agonistiche di pallavolo, pallacanestro e pallamano. In tutto questo anche la viabilità interna riveste notevole importanza: il polo scolastico ha più accessi, ma il principale è quello posto sulla via Galcianese, promiscuo fra auto, moto, pedoni e le biciclette e per questo inadeguato.

Per migliorare la sicurezza di pedoni e bici, è stato deciso di progettare il sistema degli accessi e delle percorrenze interne, dividendo gli spazi riservati ai mezzi motorizzati, alle biciclette e ai pedoni.

"La progettazione degli accessi e degli spazi esterni ai poli scolastici rappresentata una priorità sia per motivi contingenti quali l'emergenza anticontagio ma soprattutto per la protezione degli studenti e di tutti gli altri utenti della strada - commenta l'assessore alla Mobilità Flora Leoni - Gli spostamenti quotidiani verso le scuole incidono notevolmente sull'intensità del traffico a livello locale ponendosi come variabili pesanti per la congestione delle strade cittadine. Focalizzare l'attenzione sui percorsi casa-scuola comporta una serie di azioni sia di carattere infrastrutturale che di sensibilizzazione e comunicazione al fine di attivare buone pratiche e nuove abitudini di mobilità sostenibile."

“Si tratta di un intervento - spiega il presidente della Provincia Francesco Puggelli – che ha l’obiettivo di garantire la sicurezza di tutti coloro che transitano attorno al polo scolastico. Di pari passo con i numerosi lavori sull’edilizia scolastica, sia quella a breve termine sia gli adeguamenti alle normative antiCovid sui quali abbiamo investito quasi tre milioni di euro questa estate, stiamo portando avanti una riprogettazione totale degli spazi scolastici pratesi con la costruzione di nuovi edifici all’avanguardia anche dal punto di vista energetico: è di questi giorni la notizia del balzo in avanti della Provincia di Prato nella graduatoria per accedere ai quattro milioni di euro che serviranno per il grosso intervento di edilizia all’istituto Copernico. Ma a fianco degli edifici stessi, vogliamo anche garantire una viabilità sicura per gli studenti e sostenibile per l’ambiente con opere come questa al polo di via Galcianese.”

L’Accordo riguarderà in particolare tutte le fasi e le attività accessorie e di affidamento dell’esecuzione dei lavori dello Stralcio 1 e dello Stralcio 2 lotto 1 dell’intervento, per un importo di € 679.397, di cui € 329.397 finanziato dal Comune di Prato e 350.000 euro dalla Provincia di Prato. L’operazione, nel suo complesso, è una vera e propria opera di riqualificazione urbana all'interno del quartiere di San Paolo, con nuovi percorsi ciclopedonali di attraversamento dell'area e la sistemazione delle aree a verde di pertinenza del complesso scolastico e sportivo.

Con l’OdG presentato dall’on. Bucalo e approvato alla Camera è stato raggiunto, grazie a Fratelli d’Italia, un altro importante traguardo per la scuola italiana, nonostante le difficoltà del momento e l’incapacità dimostrata dall’attuale esecutivo nella gestione della pandemia. Il governo si impegna a valutare la possibilità di avviare la stabilizzazione, nei ruoli dello Stato, del personale destinato a svolgere la funzione di assistenza all’autonomia e alla comunicazione nelle scuole di ogni ordine e grado con almeno 36 mesi di servizio –annunciano Michela Senesi ed Elena Bardelli del Dipartimento regionale toscano Istruzione con delega alla Scuola di Fratelli d’Italia- Si tratta degli Assistenti Educativi, figure indispensabili per portare a compimento il processo di inclusione degli alunni disabili”. “Tali figure sono previste dalle leggi 104/1992 e 170/2010, svolgendo un’attività educativa volta a promuovere la loro crescita umana e civile in collaborazione con gli insegnanti della classe e in particolar modo con quelli di sostegno.

Questo personale specializzato nell’assistenza alla comunicazione –proseguono Senesi e Bardelli- risulta insostituibile per la didattica dei ragazzi con disabilità gravi, soprattutto dei non vedenti e dei non udenti. Secondo gli ultimi dati Istat, sono circa 50.000, gli Educatori e le Educatrici Professionali, che ogni giorno entrano nelle scuole italiane, contribuendo alla formazione dei ragazzi con disabilità o con bisogni educativi speciali. Eppure gli Assistenti all’Autonomia e alla Comunicazione non fanno parte dell’organico della scuola, ma dipendono da Cooperative e Associazioni che, su mandato degli enti locali, stabiliscono un monte ore di intervento nelle classi, in seguito alla richiesta delle Istituzioni scolastiche”. “L’approvazione dell’OdG di Fratelli d’Italia, potrebbe restituire dignità e professionalità a queste figure professionali, chiedendone l’inserimento nei ruoli del Ministero dell’Istruzione dopo 36 mesi di servizio anche non continuativo. Ciò comporterebbe un risparmio economico per lo Stato e favorirebbe la continuità didattica, particolarmente preziosa per gli studenti più fragili, bisognosi di avere accanto, a motivo delle loro problematiche e necessità, le stesse figure di riferimento per tutto il percorso formativo, all’interno della scuola.

Auspichiamo che il governo dia sollecita attuazione a quanto richiesto e approvato, per il bene di tutta la comunità educante” conclude la nota del Dipartimento Scuola regionale Fdi.

In evidenza