Quando Galileo aveva un'officina a Palermo

La collezione di attrezzatura aerofotogrammetrica al Museo regionale di Palazzo d’Aumale di Terrasini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 novembre 2023 07:56
Quando Galileo aveva un'officina a Palermo

Il Museo regionale di Palazzo d’Aumale sorge sul lungomare di Terrasini, in Provincia di Palermo. Questo edificio architettonico ottocentesco era in origine un magazzino per la conservazione del vino, che il duca d’Aumale, figlio di Luigi Filippo, re di Francia e di Maria Amelia di Borbone, produceva nella Fattoria dello Zucco, poco distante.

Il Museo ospita oggi una selezione di collezioni di proprietà regionale di etnoantropologica, naturalistica e archeologica. Tra di esse anche una raccolta di macchinari storici della Società Aerofotogrammetrica Siciliana. La S.A.S. sorse nell’ottobre del 1962 assorbendo la sezione siciliana dell’E.I.R.A. di Firenze, filiazione della Galileo.

Officina Galileo era stata fondata a Firenze nel 1864 dall'ottico, astronomo e fisico Giovan Battista Amici, insieme ad altri imprenditori, per la costuzione di apparati fisici e ottici. Ampliata la gamma prodotti, negli anni successivi, con la realizzazione di telegrafi ottici, dinamo e lampade ad arco per l’illuminazione pubblica, agli inizi del XX secolo l'azienda fiorentina si era vocata alla produzione di apparecchiature per la Marina militare e l’Esercito. Nel corso degli anni ‘20 e '40, si affermò nella fabbricazione di nuovi apparecchi come strumenti elettrici di misura, di topografia, strumenti di precisione e macchine fotografiche.

Quando la Galileo, per motivi di strategia aziendale, decise la chiusura della sezione regionale, il dirigente locale, Giuseppe Savini, con il sostegno dei politici di Palermo, riuscì a ottenere la continuità dell’attività aerofotogrammetria sull’isola, evitando il disperdersi del personale siciliano, altamente specializzato, e il trasferimento delle attrezzature al Nord.

Dopo la morte di Aldo Cacopardi, storico dirigente della S.A.S., che l'ha di fatto diretta fino alla fine degli anni '90, l'azienda ha cessato la sua attività e ceduto il ramo d'azienda inerente la “produzione industriale Aerofotogrammetrica” alla Società Aerofotogrammetrica Siciliana Tecnologie Digitali.

Successivamente parte del materiale storico è stato acquisito al museo regionale di Terrasini, che oggi conserva molti strumenti storici per rilievi topografici, fotogrammetrici aerei e terrestri, catastali e di cartografia.

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