Prosperius ed ex Villa Cherubini, stamani la protesta

Stato di agitazione proclamato da Cgil. Le due strutture contano in totale circa un centinaio di dipendenti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 dicembre 2023 16:25
Prosperius ed ex Villa Cherubini,  stamani la protesta

Firenze, 12-12-2023 - Prosperius e Casa di Cura ex Villa Cherubini (Firenze), Fp Cgil, Filcams Cgil e Nidil Cgil hanno proclamato lo stato di agitazione. Motivo: rischio interventi sul personale, rischio attivazione di ammortizzatori sociali e presenza di criticità su condizioni di lavoro e servizi offerti. Le due strutture contano in totale circa un centinaio di dipendenti (infermieri, amministrativi, fisioterapisti, accoglienza), tra diretti - contratto sanità privata o studi professionali - e Partite Iva. Le tre sigle sindacali, che stamani hanno effettuato con lavoratori e lavoratrici un presidio davanti alla struttura in via San Domenico, hanno chiesto al Prefetto di attivare le procedure di raffreddamento e alla Regione di aprire il tavolo di crisi: “Situazione inaccettabile, senza risposte sarà mobilitazione”

LA VICENDA

Lo scorso 21 novembre si è svolto un incontro tra sindacati e proprietà, che ha prospettato un quadro preoccupante della sostenibilità economica e ha rivelato che sono al vaglio interventi sul personale (inoltre, ha spiegato di essersi affidata a un manager per un piano di ristrutturazione aziendale); Fp Cgil, Filcams Cgil e Nidil Cgil nell’occasione hanno chiesto la salvaguardia di tutti i posti di lavoro e la garanzia del mantenimento della qualità dei servizi sanitari erogati ai cittadini in convenzione o in privato, ma senza ricevere rassicurazioni (anzi, sono state prese iniziative di rimodulazione degli orari di lavoro che mettono in grave difficoltà i lavoratori e le lavoratrici e provocano criticità nell'erogazione dei servizi a convenzione e privati).

Il 4 dicembre la proprietà ha inviato al sindacato una mail in cui affermava di ritenere necessario il rinvio dell’incontro tra le parti fissato per il 6 dicembre, per avere più tempo per rappresentare un quadro sufficientemente dettagliato della situazione, “anche con riferimento ad ammortizzatori e/o procedure attivabili”. Nel frattempo, non sono stati rinnovati 11 contratti a termine scaduti o in scadenza, mentre ci sono dei timori sulla possibile fine delle collaborazioni con alcune Partite Iva che tramite questo strumento lavorativo operano come infermieri.

Fp Cgil, Filcams Cgil e Nidil Cgil hanno ritenuto “inammissibile” tale sottrazione al confronto. Lavoratori e lavoratrici, nell’assemblea del 6 dicembre, oltre a confermare un quadro difficile della situazione da un punto di vista delle condizioni di lavoro e del servizio offerto, hanno votato, insieme a Fp Cgil, Filcams Cgil e Nidil Cgil, la dichiarazione dello stato di agitazione. Le tre sigle sindacali, che giudicano “inaccettabile” la situazione e sono pronte a mobilitarsi in mancanza di risposte, hanno chiesto al Prefetto di attivare le procedure di raffreddamento e alla Regione di attivare il tavolo di crisi regionale.

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