Prato: impegno contro lo sfruttamento lavorativo

Tra gli interventi previsti accoglienza residenziale, attività di sportello e unità di strada contro lo sfruttamento

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 giugno 2021 23:45
Prato: impegno contro lo sfruttamento lavorativo

Si è concluso oggi un primo ciclo di incontri promosso dal Prefetto di Prato Adriana Cogode per condividere una strategia operativa che valorizzi la sinergia istituzionale e potenzi, in un’ottica di collaborazione e condivisione degli interventi e delle informazioni, la risposta pubblica all’esigenza di legalità nel mondo del lavoro che è stata avanzata dalla comunità locale.

L’approccio sinergico è necessario in ragione della trasversalità delle verifiche da svolgere a tutela della legalità del lavoro, che comprendono aspetti legati alla sicurezza fisica dei luoghi di lavoro e dei macchinari e dispositivi produttivi lì impiegati, alla verifica della legittimità della contrattualistica, sia sul piano degli orari che delle retribuzioni, alla regolarità contributiva e tributaria, a tutela delle posizioni previdenziali dei dipendenti e della fiscalità generale, allo smaltimento dei rifiuti nonché al rispetto della normativa in materia di soggiorno in Italia dei cittadini stranieri.

Gli incontri hanno coinvolto in questa prima fase i vertici dei principali attori istituzionali impegnati nella prevenzione e contrasto dei comportamenti illeciti: Forze di Polizia, Provincia e Comune di Prato, Direzione territoriale del Lavoro, Azienda sanitaria e Comando provinciale dei Vigili del Fuoco.

Fra ieri e oggi il Prefetto Cogode si è confrontato anche con i vertici della Camera di Commercio, delle Organizzazioni sindacali e di Confindustria, nella consapevolezza della necessità di un approccio congiunto ad un tema così complesso e del coinvolgimento attivo anche dei rappresentanti delle imprese e dei lavoratori per salvaguardare tutte le aziende sane del distretto pratese dall’indebita concorrenza delle imprese irregolari.

Sulla base delle decisioni assunte, è già operativo un Gruppo di lavoro di cui fanno parte oltre ai rappresentanti delle Forze di Polizia anche gli organi territoriali preposti ai controlli nelle aziende.

Il Gruppo di lavoro è stato incaricato di potenziare le attività ispettive e di monitoraggio a tutela della legalità nel lavoro, partendo dall’analisi delle informazioni già in possesso di ciascun ente ed orientandole verso l’individuazione di modalità operative capaci di ottimizzare l’efficacia dei controlli.

Alle attività del Gruppo saranno di volta in volta invitati a partecipare i rappresentanti degli uffici con funzioni di controllo nonché ogni altro soggetto il cui contributo apparirà utile per le attività da svolgere.

Gli incontri proseguiranno con i vari enti interessati, già firmatari di precedenti protocolli in materia di sicurezza e legalità.

Il Comune di Prato conferma l’impegno contro lo sfruttamento lavorativo e nuovamente aderisce alla rete regionale del progetto S.A.T.I.S.

Dietro proposta dell’assessore Simone Mangani, la giunta comunale con la delibera 100 del 2021, ha confermato l’impegno nel progetto regionale anti tratta ed anti-sfruttamento.

Il progetto Sistema Anti Tratta Toscana Interventi Sociali ha tra i suoi obiettivi il contrasto alla tratta e allo sfruttamento sessuale e/o lavorativo di esseri umani, la tutela e promozione dei diritti delle vittime, la tutela della qualità della vita sociale e della salute collettiva. S.A.T.I.S. mira a sviluppare interventi innovativi, anche in collaborazione con soggetti dell’associazionismo e del terzo settore, per offrire tutela alle categorie maggiormente vulnerabili ed esposte al rischio dello sfruttamento.

Grande attenzione è dedicata ai percorsi di protezione per le vittime tramite il raccordo tra il sistema di protezione antitratta e/o sfruttamento e il sistema a tutela dei richiedenti/titolari di protezione internazionale. Nello specifico sono state attivate, sul territorio pratese, le seguenti azioni:

  1. - accoglienza residenziale in due strutture ad indirizzo segreto, per donne con minori, vittime di tratta e/o sfruttamento e servizi di accoglienza integrata per il reinserimento socio lavorativo;
  2. - unità di strada finalizzata al monitoraggio del fenomeno della prostituzione su strada
  3. - attività di sportello per l’emersione di vittime di tratta e/o sfruttamento, lavorativo in particolare ma anche sfruttamento sessuale.

Il progetto si giova di un finanziamento del Dipartimento delle Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri destinato alla prosecuzione degli interventi a tutela delle vittime di tratta e sfruttamento sul territorio regionale toscano, per un periodo di 15 mesi con decorrenza 01/07/2021-30/09/2022, e prevede un impegno – per tutto il territorio toscano – pari ad euro 1.559.000,00.

Il Comune di Prato partecipa al progetto in qualità di referente territoriale per l’attuazione delle azioni sopra descritte e si impegna a co-finanziare gli interventi per un importo complessivo pari ad euro 50mila euro fino al 30 settembre 2022.

“Le dichiarazioni di principio sono necessarie, ma gli atti amministrativi ed i servizi lo sono di più” commenta l’assessore Simone Mangani .“Soltanto con una rete territoriale di valore, oltre che con un impegno comune delle istituzioni e delle forze sociali, sarà possibile contrastare con efficacia lo sfruttamento lavorativo.

In riferimento alla vicenda dei lavoratori della TexPrint lo sportello antisfruttamento, frutto dell’accordo con la Procura, sta facendo il suo lavoro in piena intesa con ITL, INPS, Asl, Università di Firenze, Rete Satis, istruendo quotidianamente o quasi i fascicoli individuali dopo i colloqui con l’intera equipe. Qualunque sia l’esito delle istruttorie, quanto accaduto ieri non deve e non può ripetersi. Con questa delibera di giunta, rinnoviamo l’impegno con la rete SATIS, consapevoli dell’utilità di un coordinamento regionale” conclude l’assessore.

Ieri pomeriggio tre operai erano presenti al presidio che da cinque mesi va avanti davanti alla Texprint. I tre lavoratori sono stati vittime di un aggressione da circa 15 uomini usciti dall’azienda. I lavoratori stavano pacificamente picchettando l’azienda all’arrivo di un camion merci. La polizia è arrivata sul posto dopo la richiesta dei lavoratori aggrediti, quando gli aggressori erano già rientrati in azienda.

"Parlare di scontro o rissa tra operai è ridicolo. Sono stati i vertici dell’azienda i protagonisti delle violenze che vanno chiamate con il loro nome: aggressione. Il tentativo dell’azienda di capovolgere la realtà dei fatti e trasformarsi in aggrediti è ancora più ridicolocommentano dal Sindacato Intercategoriale COBAS.

L’aggressione di oggi arriva dopo la conferma del Consiglio di Stato, a seguito di quella del TAR, dell’interdittiva antimafia nei confronti dell’azienda. E a pochi giorni di distanza dall’aggressione di Lodi subita dai lavoratori della TNT Fedex che ha raggiunto le cronache nazionali”.

“La politica e le istituzioni devono condannare duramente, senza ambiguità, quanto accaduto e l’azienda. Lo chiediamo in primis al Sindaco di Prato Biffoni, che da mesi mantiene un imbarazzante silenzio sulla vicenda. Lo chiediamo al presidente Giani, soprattutto dopo l’impegno della Regione Toscana a lavorare per la riapertura delle trattative che oggi ha trovato un’inquietante risposta da parte dell’azienda. Lo chiediamo anche al Ministro Orlando: chi a Prato sta chiedendo niente di più che lavorare 8 ore per 5 giorni ed avere un regolare contratto di lavoro non può essere oggetto di rappresaglie e violenze di questo tipo”.

“Da mesi c’è chi parla di violenza riferendosi a lavoratori che si sdraiano pacificamente a terra davanti a dei camion per richiedere di non lavorare più come schiavi. Ora è il momento di condannare la vera violenza che tutti abbiamo visto nelle immagini. E’ l’ora che le istituzioni alzino la voce contro un azienda indifendibile”.

“Già nel fine settimana risponderemo a questa aggressione con nuove mobilitazioni di sostegno a questa sacrosanta lotta per i diritti e la dignità del lavoro. L’aggressione di oggi arriva dopo la conferma del Consiglio di Stato, a seguito di quella del TAR, dell’interdittiva antimafia nei confronti dell’azienda. E a pochi giorni di distanza dall’aggressione di Lodi subita dai lavoratori della TNT Fedex che ha raggiunto le cronache nazionali” concludono da Si Cobas..

Dopo i preoccupanti scontri di ieri alla Texprint, Cisl e Femca-Cisl richiamano tutti gli attori della città ad un presidio più attento sulle regole del lavoro e della sicurezza e chiedono di aprire un percorso nuovo, che con il coordinamento della Prefettura e delle istituzioni – Comune in prima linea- avvii da un lato azioni di controllo più stringenti sulle aziende fuori regola e dall’altro favorisca un’alleanza fra tutte le rappresentanze della città per superare la logica dello scontro e della demonizzazione dell’altro.

“L’episodio di ieri alla Texprint - sottolinea Fabio Franchi, segretario generale della Cisl Firenze-Prato- è un campanello di allarme preoccupante, perché, al di là della ricostruzione delle dinamiche e delle responsabilità su cui forze dell’ordine e magistratura dovranno fare i necessari approfondimenti, evidenzia un clima di tensione crescente, di disagio e di malessere che nel mondo del lavoro risulta farsi avanti in modo sempre più forte. I fatti tragici degli scorsi mesi, con le morti di Luana e Sabri, le denunce anonime che arrivano anche alle nostre sedi, pongono in risalto un tema complesso e delicato che tutta la comunità ha il dovere di prendere in carico: sicurezza e rispetto delle regole e dei diritti del lavoro sono valori irrinunciabili, su cui Prato e la sua comunità devono potenziare percorsi ed azioni di tutela.”

“Per questo – aggiunge Mirko Zacchei, segretario Femca-Cisl Firenze-Prato - occorre da un lato rafforzare azioni di controllo mirate, in grado di stanare i casi di violazione e sfruttamento in tempi e con strumenti certi, dall’altro promuovere percorsi di una cultura della sicurezza e del rispetto delle regole che si possono realizzare solo insieme, sindacati e associazioni datoriali di categoria, amministrazioni locali e forze dell’ordine. Prato, lo abbiamo visto nelle settimane scorse, rischia di dare una immagine fuorviante della sua storia e delle sue potenzialità e che vengano evidenziati solo i casi negativi, che ci sono e vanno denunciati e combattuti, ma che non rappresentano la nostra città.”

E’ per questo che la Cisl e la Femca-Csil chiedono al Prefetto e alle istituzioni di proseguire nel lavoro di un tavolo appena avviato sul tema della sicurezza e della tutela delle regole dei rapporti di lavoro, vera strada per invertire la rotta rispetto ai brutti segnali che negli ultimi mesi stanno aumentando nel tessuto produttivo e lavorativo pratese.

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