Nuova pista: Italia Viva rompe con Giani?

Sinistra Civica Ecologista: «Bisogna prendere atto della sua inutilità»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2022 14:23
Nuova pista: Italia Viva rompe con Giani?

Stamani La Nazione Firenze ha pubblicato un articolo da cui si evince che c'è un accordo per la nuova pista di Peretola tra Giani e i sindaci dei comuni contrari.

"Domenica scorsa si sarebbe tenuta una cena riserva tra i sindaci Nardella, Biffoni, Falchi e Fossi con il presidente Giani per pianificare le infrastrutture tra Prato e Firenze, tra cui anche la nuova pista di Peretola. Dalle successive dichiarazioni, però, dei sindaci della piana sui giornali questa non sembra sia andata troppo bene" così sulla sua pagina Facebook, Gabriele Toccafondi, deputato fiorentino di Italia Viva.

"Leggiamo di una cena che si sarebbe tenuta tra il presidente Giani e alcuni sindaci per pianificare alcune infrastrutture fondamentali nella città metropolitana di Firenze tra cui la nuova pista di Peretola. Non so se la cena sia effettivamente avvenuta ma la cosa non mi sorprenderebbe. La politica, infatti, è anche dialogo. E da quanto si riporta anche il sindaco di Sesto Fiorentino avrebbe detto si alla nuova pista con modifiche, di questo sono contento. Quello che, però, posso constatare dalle risposte successive dei sindaci della Piana sui giornali alle proposte di piste alternative, è che mi sembra che la cena complessivamente non sia andata molto bene" continua il deputato. "Se posso suggerire, nello spirito di Letta: chiudetevi a pane e acqua finché non trovate una vera soluzione! Una pista ridotta sarebbe veramente quello di cui Firenze e la Piana hanno bisogno?" conclude Toccafondi.

Approfondimenti

“E’ ripartita la diatriba sull’aeroporto di Firenze; come sempre tante dichiarazioni sui media, ma nei fatti nessun progetto concreto su cui discutere.” A dirlo è la Fit-Cisl Toscana, che interviene dopo che si è riaperto il dibattito sullo sviluppo dello scalo Amerigo Vespucci di Peretola.

“Lo spunto – spiega la Fit - sono state le indicazioni dell’ENAC, dalle quali pare che la nuova pista possa essere più corta dei 2400 metri approvati nel vecchio master Plan. I comuni della piana si sono affrettati a dire che il ‘taglio’ non cambia nulla e che l’aeroporto va bene com’è, mentre il futuro aeroportuale della Toscana è rappresentato dall’aeroporto di Pisa. Ci pare di capire che il presidente della Regione voglia rilanciare un tavolo di discussione con i soggetti interessati, ma ancora non c’è nessuna data fissata.

Intanto Toscana Aeroporti è concentrata sull’ampliamento del terminal passeggeri e l’adeguamento del piazzale aeromobili, mentre l’investimento da 200 milioni per la nuova pista è fermo: è necessario rimettere in moto l’iter autorizzativo del nuovo master plan, con una durata stimata tra i 20 e i 30 mesi, su un nuovo progetto che ancora non è dato conoscere. Insomma – tira le fila la Fit – tanti discorsi, ma al momento zero passi concreti.”

“Noi – dice il sindacato dei trasporti della Cisl - siamo fortemente convinti che l’aeroporto di Firenze vada messo in sicurezza e che al contempo gli investimenti che Toscana Aeroporti ha previsto per Pisa vadano fatti il prima possibile, senza aspettare le decisioni definitive su Firenze. Il sistema aeroportuale toscano necessità di una scossa: ci fa molto piacere che oggi si ragioni in un’ottica regionale, accantonando le specificità di campanile e guardando allo sviluppo dell’intera regione; ma bisogna passare dalle parole ai fatti.”

“Il sistema aeroportuale toscano deve essere pronto ad accogliere e soddisfare le richieste dei viaggiatori e quindi auspichiamo che quanto prima ci sia un progetto su cui discutere indipendentemente dalla lunghezza della pista. Bisogna creare opportunità di sviluppo e buona occupazione e ciò passa anche dalla realizzazione della nuova pista dell’aeroporto di Firenze parallela all’autostrada: un’infrastruttura indispensabile per rilanciare l’economia, la buona occupazione e prospettive di futuro per i nostri giovani.”

«La discussione attorno alla costruzione della nuova pista di Peretola ha ormai assunto un carattere esclusivamente ideologico, svincolato dalla realtà, dall'andamento e dalle previsioni del traffico aereo, dalle evoluzioni tecnologiche, soprattutto in materia di riduzione della CO2 in atmosfera. È come se discutessimo di una nuova centrale a carbone mentre il mondo si alimenta a idrogeno. Oggi sul tavolo si dovrebbe mettere un serio piano di transizione ecologica per gli scali aeroportuali toscani, non una limatura di 200 metri al progetto obsoleto della pista del Vespucci.

Basterebbe guardare a quello che stanno facendo Danimarca e Svezia, oppure Torino e Malpensa per capire che il futuro sono i voli a emissioni zero, le stazioni di rifornimento da fonti rinnovabili, l'abbandono dei combustibili fossili. La transizione ecologica è una necessità ma rappresenta anche una formidabile opportunità, una precisa strategia industriale e di sviluppo per il nostro territorio. La politica toscana dovrebbe confrontarsi su questo, senza inseguire progetti vecchi e destinati al fallimento.

In questi due anni di pandemia il mondo è radicalmente cambiato e con esso anche le nostre priorità. Alcune contraddizioni sono esplose drammaticamente, basti pensare a quelle decine di migliaia di voli senza passeggeri che in tutta Europa vengono effettuati dalle compagnie aeree per mantenere gli slot attivi. È evidente a tutti che questo non può essere il futuro e che anche nella nostra regione occorre ripensare l'intero sistema di trasporto integrato. A meno che non si pensi veramente che dalla crisi di alcuni settori dell'area fiorentina, come il turismo o il manifatturiero, si esca con qualche volo in più o con aerei più grandi che atterrano a Peretola.

Il trasporto aereo emette da 14 a 20 volte la CO2 del treno. Ciononostante il cherosene per gli aerei continua a non essere tassato, fatto che consente di tenere bassi i prezzi dei biglietti. Un paradosso che non potrà continuare a lungo perché la strada sarà quella di incentivare fiscalmente i mezzi meno inquinanti. Questo cambierà lo scenario su cui si poggiava il presupposto della nuova pista. Prima se ne prenderà atto, meglio sarà per la Toscana e per il suo sviluppo» rende noto Sinistra Civica Ecologista.

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