Movida, la soluzione è lasciare Firenze senza alcolici

La risposta alle problematiche legate alla Movida sembra essere quella di "Chiudere i rubinetti"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 gennaio 2015 17:58
Movida, la soluzione è lasciare Firenze senza alcolici

Il capogruppo di Forza Italia Marco Stella si scaglia contro l'ipotesi di vietare la somministrazione di alcolici. “E’ assurdo vietare la vendita e la somministrazione di alcolici in bar e ristoranti regolari, non è così che si combatte il problema della “Movida” in centro, in questa maniera si danneggiano solamente le attività regolari creando un danno economico ad un settore che già soffre la gravi crisi economica e si mettono a rischio centinaia di posti di lavoro.

Il centrosinistra dimostra di avere poche idee e confuse, siamo quindi condannati ad assistere a un centro storico ostaggio di venditori abusivi e degrado.Ci domandiamo quale sia l’obiettivo di questa amministrazione. Combattere il degrado e garantire una città sicura, oppure far chiudere le attività regolari?A cosa serve proibire la vendita di alcolici? Bere alcolici non è un reato.Il Comune fa bene a fare una campagna contro il consumo eccessivo di alcolici, ma l’obiettivo deve essere la battaglia ad degrado e all’abusivismo.Paradossalmente, si potrebbe avere un centro storico senza bar e ristoranti ma la situazione per i residenti e per il centro non sarebbe migliore se non ci fossero i controlli.I regolamenti comunali e le leggi ci sono già, basterebbe farli rispettare. Il vero problema di Firenze sono i controlli, nelle ore notturne non c’è presenza delle forze dell’ordine e dei vigili urbani, non ci sono azioni coordinate e mirate.Riteniamo profondamente sbagliato scaricare tutte le responsabilità sui gestori dei locali, a Firenze abbiamo un problema di controlli, non possono essere i gestori a fare servizio di ‘security’ fuori dai propri locali e a pulire le aree esterne dei locali.

Ciò che accade per strada, ad opera soprattutto di giovani che l’alcol lo acquistano, non nei locali incriminati, ma nei minimarket, deve essere monitorato in primis dalla Polizia municipale, coordinandosi nei modi più efficaci con le Forze dell’ordine”

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