Marijuana di Stato, sarà prodotta a Firenze dall'Esercito Italiano

Italia ad una svolta storica. La cannabis sarà prodotta dall'istituto farmaceutico Militare del capoluogo toscano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 settembre 2014 11:33
Marijuana di Stato, sarà prodotta a Firenze dall'Esercito Italiano

Marijuana ad uso terapeutico. Difficile ottenerla attraverso la Asl, troppo costosa per le casse dello Stato italiano costretto fino ad oggi a rifornirsi all'estero con alti costi dovuti alla difficoltà di reperire la materia prima. 

La Stampa, anticipa il via libera dato dai ministri della Difesa e della Salute Roberta Pinotti e Beatrice Lorenzin. Una conferenza di presentazione sarebbe fissata nell'agenda del Governo nei prossimi giorni. Entro il 2015 i farmaci cannabinoidi Made in Italy potrebbero trovarsi al banco delle farmacie italiane. L'accordo politico è più volte saltato perché la produzione di marijuana 'casalinga' era accompagnata dalla deriva della legalizzazione delle droghe leggere, argomento fortemente dibattuto in seno alle tradizioni culturali italiche.

Il fine esclusivamente tereapeutico, gestito da una struttura militare e messo nero su bianco, offre una deroga digeribile da parte di tutti.La cannabis, nell'intenzione del Governo, servirà per lenire il dolore in pazienti oncologici, affetti da HIV, sclerosi multipla, sla, ma sarà trattata come un farmaco.“E’ di oggi la notizia che finalmente l’accordo tra il Ministero della Difesa e quello della Salute per la produzione di cannabis a uso terapeutico è stato raggiunto.

E come da tempo, assieme al sen. Luigi Manconi, abbiamo proposto, verrà prodotta dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. Uno stabilimento prestigioso, con alte professionalità, che avrà così una grande occasione di ulteriore sviluppo scientifico e anche occupazionale. Una buona notizia, insomma, che potrà dare il via a quella che ho definito la “filiera corta” della cannabis terapeutica, che anziché arrivare dall’estero, con tempi lunghi e costi altissimi, potrà essere coltivata e lavorata in Italia” – dichiara il consigliere regionale Enzo Brogi.

“Adesso restano da redigere i protocolli attuativi, che auspico arrivino nel più breve tempo possibile, e che la notizia non resti soltanto un intento su carta. Da troppo tempo, infatti, i pazienti che lamentano le difficoltà, o addirittura l’impossibilità di accesso terapeutico alla cannabis, previsto dal 2007, stanno aspettando una soluzione. E quella che si prospetta in questi giorni” – conclude Brogi – “e che vede protagonista proprio Firenze, nella Regione che per prima ha approvato una legge ad hoc, può rappresentare un punto di svolta e una boccata d’ossigeno per tanti malati”"Esprimo massima soddisfazione per il via libera, arrivato dai ministri della Salute e della Difesa, alla produzione di cannabis a fini terapeutici presso lo Stabilimento Chimico Militare di Firenze.

L'Italia ha tutto ciò che serve per avviare una produzione a livello industriale: il centrodi ricerca per le colture industriali di Rovigo, un istituto pubblico autorizzato alla produzione di cannabis per scopi di ricerca, può inviare il materiale allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze e far partire una produzione nazionale di cannabinoidi a fini terapeutici, senza dover dipendere da oligopoli esteri. E' una misura di civiltà oltre che ad un'opportunità economica e produttiva che solo la poca laicità di questo Paese non faceva emergere, costringendo migliaia di persone a non poter usufruire di cure che la cannabis può invece assicurare" - dichiara Mauro Romanelli, Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia Libertà.

"I principi attivi dei cannabinoidi, sintetici o naturali, sono inseriti ufficialmente tra le sostanze dotate di efficacia terapeutica (tab II-B: il Delta-9-tetraidrocannabinolo, THC; il Trans-delta-9-tetraidrocannabinolo, denominato anche Dronabinol; il Nabilone), e sono da anni impiegati nel mondo nel trattamento dei sintomi di diverse patologie (come per esempio la nausea e il vomito nei pazienti sottoposti a chemioterapia, sindromi dolorose neuropatiche, reumatiche, di origine tumorale e di altra natura, stati di stress post-traumatico, alcuni effetti delle terapie retrovirali nei pazienti affetti da HIV, asma, sla, diabete, sclerosi multipla). Questa scelta porterà dunque ad un notevole risparmio, dato che le medicine, fino a oggi importate dall’estero, hanno costi molto elevati".

"Una notizia che giunge proprio a fagiolo per due motivi, oltre ad essere ottima di per sè. Il primo, perché serve a sollecitare ulteriormente la Giunta Rossi a cambiare il regolamento della Legge Regionale, perché quello attuale è penalizzante. La Giunta sta esaminando proposte di modifica che abbiamo realizzato coi malati: sarebbe importante non avere ulteriori indugi visto quanto investimento viene fatto su Firenze e la Toscana, con questa decisione. Il secondo motivo, è che sarà un ulteriore argomento di cui parlare il 26 Settembre, al Convegno che stiamo organizzando in Consiglio Regionale proprio su questo tema".

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