Alluvione in Toscana: molte persone erano rimaste intrappolate in auto

Misericordie: arrivati fratelli e sorelle da Puglia, Campania e Umbria, che hanno operato con idrovore e altri mezzi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 novembre 2023 16:35
Alluvione in Toscana: molte persone erano rimaste intrappolate in auto

Subito in servizio dall’inizio dell’emergenza giovedì notte, i fratelli e sorelle delle Misericordie toscane, attivati dalla sala regionale, per soccorrere la popolazione ancora una volta sorpresa dal drammatico evento atmosferico. Durante la notte si sono verificati veri e propri casi di salvataggio di persone rimaste intrappolate nelle loro abitazioni o nelle loro auto. Dalle primi luci dell’alba, resasi conto della drammaticità e vastità della situazione la sala regionale, di concerto con la sala nazionale, ha visto affluire anche le forze dei fratelli e delle sorelle della Puglia, della Campania e dell’Umbria, che hanno operato con idrovore e mezzi per supportare l’azione di asporto dell’acqua e fango, nonché al supporto, con generi alimentari, alla popolazione. Da subito si è presentata l’emergenza del sostegno ed evacuazione delle persone maggiormente vulnerabili.

L’evacuazione delle persone più fragili, con disabilità, il supporto alle mamme con bambini o degli anziani: un tema cruciale durante l’alluvione che ha colpito in questi giorni la Toscana, alla quale le Misericordie hanno risposto attivando su richiesta della Protezione Civile due importanti moduli, DisEvac (Disability Evacuation) e Special Care. L’Area Emergenze della Confederazione Nazionale, guidata dal direttore Gionata Fatichenti, e quella della Federazione regionale della Toscana, guidata da Filippo Pratesi, hanno attivato ieri sera a Montemurlo (PO) e a Montale (PT), il DisEvac (Disability Evacuation), strumento versatile pensato per evacuare in maniera protetta ed assistita le persone fragili, disabili o con specifiche necessità.

I volontari hanno così portato al sicuro - nelle sedi della Arciconfraternita della Misericordia di Prato, della Misericordia di Montemurlo e della Misericordia Di Montale, allestite per l’accoglienza - le persone che si trovavano ancora nelle abitazioni a ridosso dei torrenti Agna e Bagnolo, considerati a rischio di nuova esondazione. È stato attivato anche il modulo Special Care delle Misericordie, per rispondere ai bisogni più immediati degli anziani, delle persone disabili e delle mamme con bambini piccoli.

“Ancora una volta - spiega il presidente della Federazione delle Misericordie della Toscana, Alberto Corsinovi- la passione unita alla generosità e gratuità dei fratelli e sorelle delle misericordie toscane ha risposto a questa grave emergenza che ci ha attinto direttamente causando morti e distruzione infinita. Nell’esprimere il più grande cordoglio per coloro che sono deceduti, è stato commovente l’impegno che le donne e gli uomini delle nostre associazioni colpite dall’alluvione, dopo aver messo in salvo i propri cari e non curandosi dei propri beni, con cui si sono precipitati nelle nostre sedi per porsi al servizio di chi era nel bisogno.

Lo considero davvero un esempio di vero e raro altruismo per i quali esprimo il mio più commosso grazie. Ancora una volta le Misericordie della Toscana hanno risposto “presente”. ”Tra i comuni di Prato, Montemurlo e Montale sono state raggiunte per compilare la scheda triage 400 persone ritenute fragili e circa 50 di queste sono state evacuate, principalmente anziani e uomini e donne con disabilità che risiedono a pian terreno - spiega il direttore dell’Area Emergenze, Gionata Fatichenti - Il servizio Disevac attivato nella serata del 4 novembre ha visto l’attivazione di due colonne composte da sei mezzi attrezzati con pedane, quattro auto, cinque pulmini senza pedane e cinque ambulanze, il tutto coadiuvato dalla collaborazione di quaranta volontari tra autisti ed accompagnatori”.

“Il cuore e l’efficienza delle Misericordie si sono visti tutti in questa emergenza - spiega il presidente della Federazione nazionale Domenico Giani- : come sempre, il grazie più grande va ai nostri volontari, che non si sono risparmiati scendendo in campo in oltre 500. Gli strumenti che il Dipartimento della Protezione Civile ci ha affidato in gestione, sono il fiore all’occhiello dell’assistenza prestata ai cittadini nelle emergenze”.

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