Linea Faentina: la situazione dei disservizi è insostenibile

Il Sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni chiede di applicare le penali come da contratto di servizio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 agosto 2023 14:42
Linea Faentina: la situazione dei disservizi è insostenibile

Firenze, 29 agosto 2023- La linea Faentina periodicamente torna ad essere un girone infernale. Negli ultimi mesi sia la Faentina che la linea via Pontassieve hanno "vinto" il bonus abbonati, per i ritardi e le cancellazioni.

Giorni fa il treno delle 18.40 da Firenze, chiuso per metà ed è senza aria condizionata. Sempre sullo stesso treno il racconto di un  pendolare: “18:40 trenino per Borgo S. Lorenzo. Due vagoncini vintage. Quelli ci danno per oggi. Al momento si segnalano soli 10 minuti di ritardo. Partenza! Frenata secca… I turisti (numerosi) si guardano increduli… Anche noi, ma scoppiamo a ridere per non piangere ed aggiungere inutili perdite di liquidi oltre a quelle di sudore che già abbonda.

Speriamo di arrivare a destinazione”. Sempre ieri, treno delle 14,40 da Firenze: “Partiti con 45 minuti di ritardo da SMN. Ennesimo guasto alla linea. Il capotreno annuncia che andremo a Campo Marte per poi tornare indietro e bypassare uno scambio guasto con arrivo a Borgo ore 16,20. Un'ora (se va bene) di ritardo”. 21 agosto scorso, treno delle 17.40 da Firenze “a Fiesole Caldine ci viene detto di scendere verso le 18:10 circa, il capotreno annuncia che passeranno due bus, il primo autobus, passa dopo più di 50 minuti di attesa, ma lascia almeno 30 passeggeri a piedi, il secondo, inviato solo grazie alle ripetute chiamate di un dipendente Trenitalia in contatto con il servizio clienti, passerà solo alle 20:15, due ore dopo essere scesi alle Caldine” 3 ore per tornare a casa.

"Altro che anticiclone, altro che afa -scrive Paolo Omoboni, Sindaco di Borgo San Lorenzo- In questi giorni è stato un vero e proprio inferno per pendolari e utenti occasionali: ritardi, cancellazioni, i vecchi ALN ricomparsi sulla linea senza aria condizionata. Se leggiamo la bacheca del gruppo dei pendolari, c’è un elenco di racconti di viaggi al limite della decenza. Far viaggiare le persone così è non è da paese civile, e nessuno chiede conto al gestore dei disservizi. Questo è il vero tema. Delle penali previste e richieste in questi anni cosa è stato applicato? Come si può pretendere un servizio adeguato se a fronte di ritardi giornalieri nessuno chiede conto al gestore?

Approfondimenti

La situazione non è più sostenibile, non bastano più riunioni o rassicurazioni. I nostri appelli, le nostre proposte, non hanno avuto un seguito duraturo. Abbiamo deciso di rivolgerci formalmente al Difensore Civico e alla commissione trasporti del consiglio regionale. Il Contratto di Servizio tra Regione Toscana e Trenitalia per l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico regionale sulla rete ferroviaria nazionale prevede un meccanismo di pagamento di acconti successivi e una rata di saldo finale. Noi avevamo già chiesto informazioni sulle penali, e ci era stato risposto che con l’emergenza Covid, e si capisce, il tutto era rimasto in stand by. Ma ora che l’emergenza Covid è passata, le penali sono state chieste?

Erano stati annunciati e garantiti nuovi treni blues sulla tratta, ne abbiamo visti uno, siamo stati la prima linea ad averlo, molto bene, ma poi non abbiamo ricevuto più comunicazioni sul programma di arrivo degli altri. Senza dimenticare che alcuni comuni, giustamente, stanno applicando misure di abbattimento dei costi del trasporto per alcune categorie (studenti fasce Isee basse). Sarebbe più opportuno fare un ragionamento complessivo almeno come Città Metropolitana, visti anche gli indirizzi politici che sono stati approvati all’unanimità nel Consiglio Metropolitano. Soprattutto per le zone che hanno una situazione molto critica sia sul trasporto sul ferro che sul trasporto su gomma.

Qui si parla del diritto a muoversi. Che deve essere garantito soprattutto alle zone più lontane dai capoluoghi. Abbiamo approvato nei consigli comunali documenti inviati a tutti, ma di concreto si è visto molto poco. Spero che il nostro Presidente Giani colga questo grido di vera disperazione di chi, usando il mezzo pubblico, non sa se e quando arriverà a scuola o lavoro o tornerà a casa".

FdI ha presentato un'interrogazione in Consiglio regionale per sapere quando e se è prevista la riapertura della linea ferroviaria faentina nel tratto Marradi – Faenza e per comprendere i motivi che hanno portato la società a non ripristinare in tempi adeguati la linea

“Sono passati più di tre mesi dalla devastante alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna e i Comuni dell’Appennino Tosco-Romagnolo. Un fenomeno meteorologico senza precedenti che ha devastato strade e linee ferroviarie. Purtroppo, riscontriamo che a distanza di oltre 90 giorni la linea ferroviaria che collega la Romagna alla Toscana (cioè la Faentina tra Marradi e Faenza) continua ad essere chiusa -dichiarano la senatrice FdI Marta Farolfi, il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano Vittorio Fantozzi, il capogruppo FdI Francesco Torselli, e il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio comunale di Marradi Stefano Benedettini- Questa linea ferroviaria riveste un ruolo strategico.

È utilizzata da numerosi pendolari che si spostano tra Toscane e Romagna e viceversa e - a breve – sarà fondamentale per gli studenti delle scuole superiori. Al momento Trenitalia ha cercato di ovviare il problema istituendo dei bus sostitutivi, ma il servizio non è sufficiente visto che alcune strade sono ancora in pessime condizioni.

Ferrovie dello Stato ha provveduto a riaprire diverse linee ferroviarie colpite dall’alluvione in tempi ragionevoli, come per esempio la Bologna-Rimini, non comprendiamo perché si tardi così tanto nel ripristinare questa linea ferroviaria".

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