La regista Sophie Letourneur all'Istituto Francese

Sabato 23 marzo l’incontro e la proiezione del film "Voyages en Italie"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 marzo 2024 12:06
La regista Sophie Letourneur all'Istituto Francese

Può una fuga romantica riaccendere la fiamma in una coppia?

Lei è riuscita a convincerlo a partire per qualche giorno senza figli. Lui andrà dove vuole, tranne che in Italia. Ci è già stato con tutte le sue ex… Spagna? I sentieri dell’Aubrac? Alla fine sceglierà la Sicilia, perché secondo lui non è proprio Italia. Come Viaggio in Italia di Roberto Rossellini, che descrive l’esaurirsi di una relazione, Sophie Letourneur filma una coppia allo sbando e dispiega il suo umorismo in una commedia toccante sull’amore e sul viaggio.

L'acclamata regista francese Sophie Letourneur sarà in Italia dal 18 al 24 marzo 2024 per una tournée di presentazione del suo ultimo film, Voyages en Italie, un evento che sarà un viaggio nel viaggio. Incontrerà il pubblico italiano e insieme al suo produttore verrà in avanscoperta per pianificare i prossimi sequel e per potenziali coproduttori italiani. incontrerà il pubblico fiorentino sabato 23 marzo alle 19.30 in occasione della una proiezione di Voyages en Italie all’Institut français Firenze, piazza Ognissanti 2 – ingresso libero

Uscita dall’École Duperré e dall’École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs, Sophie Letourneur realizza il suo primo cortometraggio, La Tête dans le vide, nel 2004. Seguono Manue Bolonaise e Roc et Canyon, due mediometraggi il cui successo le consente di realizzare il suo primo lungometraggio, La Vie au ranch, uscito nel 2010 con grande successo di critica. Nel 2011 presenta Le Marin masqué al Festival di Locarno e, con l’occasione, gira Les Coquillettes, uscito in Francia nel marzo 2013. L’anno successivo Sophie Letourneur dirige Gaby Baby Doll, un racconto burlesco e bucolico. Seguirà, nel 2019, Énorme, con Marina Foïs e Jonathan Cohen, in cui esplora le vicissitudini della maternità. Voyages en Italie è il suo quinto lungometraggio.

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