La mappa della Piana agricola: 600 ettari di "sviluppo verde"

Approvata dal Consiglio di Quartiere 5 una mozione sullo svincolo di Peretola. A Fiesole un processo di partecipazione sul paesaggio. Linari: il Comune di Barberino Val d'Elsa attiva un percorso con la Sovrintendenza e la comunità. Una legge regionale per il sostegno e la valorizzazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 aprile 2017 22:21
La mappa della Piana agricola: 600 ettari di

Una parte della Piana cambierà volto. Regimazione, qualità dell'acqua e biodiversità, grazie al Progetto integrato territoriale 'Piana Fiorentina' coordinato dalla Città Metropolitana di Firenze, faranno da volano allo sviluppo delle aziende agricole in quest'area del territorio metropolitano. In 24 mesi, da quando sarà approvato dalla Regione, il progetto condotto tra soggetti pubblici e privati coinvolgerà circa 596,30 ettari, pari all' 8% dell’intera Piana Fiorentina , circa 120 dei quali ricadenti anche in aree Natura 2000 (individuate a livello Ue come siti di importanza comunitaria, dove devono essere garantiti interventi a tutela della biodiversità).

Al Pit aderisco direttamente 17 imprese agricole, 1 gestore di terreni, 4 Enti pubblici territoriali, 1 dipartimento dell'Università di Firenze, 1 Consorzio di Bonifica, 3 Organizzazioni professionali agricole. In totale i beneficiari sono 27. Vi sono anche partecipanti indiretti: 2 aziende agricole, 5 enti pubblici, 4 associazioni locali, 1 Associazione territoriale di caccia, 1 Rappresentante della Filiera Cerealicola fino al raggiungimento di un importo di interventi a finanziamento di 3.000.000 di euro. La Città Metropolitana di Firenze, con il consigliere delegato alla Pianificazione territoriale Andrea Ceccarelli, si è fatta promotrice insieme all'Università di Firenze (Dispaa), al Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, ai Comuni ricompresi nell'area di oggetto di finanziamento e dalle Organizzazioni professionali agricole, della campagna della divulgazione rivolta alle imprese agricole per individuare il più alto numero di soggetti come partner attivi del Pit. Presentato alla Regione Toscana all'interno del Psr 2014-2020 (Bando Multimisura 'Progetti Integrati Territoriali') "il Pit - spiega Ceccarelli - si prefigge di dare le giuste basi alla produzione agricola attraverso il ripristino di opere per la regimazione delle acque superficiali in eccesso.

Al tempo stesso favorisce l’assorbimento della maggior quantità d’acqua possibile. Per migliorare la qualità delle acque e per la protezione delle stesse da fenomeni di inquinamento diffuso derivanti dall’attività agricola saranno previsti bacini di lagunaggio o di fitodepurazione per la depurazione naturale delle acque circolanti. Inoltre sono previsti l’ampliamento e il recupero di zone umide finalizzate alla conservazione della biodiversità".

L’obiettivo atteso e più significativo è rappresentato dal mantenimento e lo sviluppo delle attività agricole, che concorreranno attraverso l’azione progettuale promossa e coordinata dai partner pubblici, alla riqualificazione paesaggistica dei territori interessati oltre a mirare al ripristino della funzionalità degli ambienti agrari e delle zone umide, attraverso la ricostituzione dell’ecosistema. L’attività svolta nell’ambito del Pit 'Piana Fiorentina' concorrerà ad incrementare la protezione del territorio dal dissesto idrogeologico, ad incrementare la resilienza ai cambiamenti climatici, a migliorare la gestione delle acque e tutela dei corpi idrici, a conservare e ripristinare gli elementi caratteristici del paesaggio, e salvaguardare e valorizzare la biodiversità.

Tutto l'iter è stato predisposto attraverso una serie di adempimenti compiuti in riferimento al Piano di Sviluppo Rurale (Psr 2014-2020) della Regione Toscana, che ha previsto l’attivazione dei Progetti Integrati Territoriali 'Pit'. Si tratta di progetti che attraverso un’azione organica di soggetti pubblici e privati affrontano a livello locale specifiche criticità ambientali promuovendo il mantenimento e lo sviluppo delle attività agricole nell’ambito delle seguenti tematiche: suolo e dissesto idrogeologico, gestione e tutela delle risorse idriche, biodiversità, paesaggio ed energia, migliorando il valore ambientale e valorizzando il ruolo svolto dalle aziende agricole nel territorio della Piana.

La Città Metropolitana ha approvato a gennaio lo schema di accordo 'Consortium Agreement' del progetto integrato territoriale 'Piana fiorentina' , su proposta del Consigliere delegato alla Pianificazione Territoriale Andrea Ceccarelli. Lo schema è stato il punto di partenza per giungere ad un accordo definitivo e determinare le coordinate di dettaglio del Progetto individuando il gruppo di pilotaggio e il soggetto capofila. A marzo è stato approvato, in via definitiva, dalla Città Metropolitana l'Accordo territoriale, poi sottoscritto da tutti i soggetti, che sancisce un protocollo operativo di tutti soggetti con compiti e ruoli specifici da realizzare nei tempi dettati dalla Regione e i dati relativi di tutti gli interventi progettati.

Per ciascun progetto integrato territoriale dovevano essere raggiunti dei partecipanti minimi, di cui almeno 12 partecipanti diretti in maggioranza aziende agricole attive nella piana fiorentina ovvero nel perimetro del parco agricolo della Piana. Sulla base dell'accordo la Città Metropolitana di Firenze assume il ruolo di capofila. L'Università di Firenze (Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente, Dispaa), mette a disposizione dei soggetti firmatari le proprie conoscenze e servizi nel settore agro-forestale, tra le quali si annovera: la gestione delle risorse idriche e la conservazione sul suolo, la realizzazione di progettazione di sistemazioni idraulicoagrarie compatibili con le moderne esigenze di meccanizzazione, nonché studi relativi all’impatto, vulnerabilità, adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici.

Il Dispaa si adopererà per fornire assistenza agli agricoltori coinvolti nel PIT “Piana Fiorentina” per favorire la progettazione integrata delle sistemazioni idraulico-agrarie e per la gestione agronomica sostenibile; svolgerà un’attività di verifica dell’efficacia delle azioni adottate; si adopererà per divulgare presso altri Enti e soggetti agricoli e forestali le attività del PIT “Piana Fiorentina”. Il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno metterà a disposizione dei soggetti firmatari le proprie conoscenze e servizi nel settore della bonifica idraulica e provvederà al coordinamento tecnico delle attività di progettazione integrata territoriale delle opere di regimazione idraulica.

Fornirà assistenza e informazioni alle Parti e agli agricoltori coinvolti nel Pit “Piana Fiorentina” per quanto di sua competenza. Le aziende agricole e i gestori di terreni agricoli aderenti al progetto provvederanno alla realizzazione degli interventi di loro competenza indicati nel Pit. I Comuni si adopereranno per attivare le iniziative necessarie a rendere operativo il Pit, per facilitare le attività di partecipazione necessarie per la realizzazione del Pit “Piana Fiorentina”, per garantire l'accesso alle informazioni utili a fornire i contatti e la documentazione necessaria.

Si impegnano inoltre a contenere al massimo i tempi per il rilascio di eventuali autorizzazioni di competenza propedeutiche all’avvio dei lavori. Nel caso di partecipazione diretta provvederanno alla realizzazione degli interventi di loro competenza. Le Organizzazioni professionali agricole si impegnano a fornire assistenza agli agricoltori coinvolti, relativamente alla compilazione della domanda di aiuto e a divulgare presso i propri iscritti e a tutti i soggetti agricoli e forestali le attività del Pit , a collaborare con tutti i soggetti in merito alle iniziative necessarie a realizzare il Piano.

I Comuni di Campi Bisenzio, Carmignano, Firenze, Sesto Fiorentino e Signa si impegnano a attivare le iniziative necessarie a rendere operativo il PIT “Piana Fiorentina”; a facilitare le attività di partecipazione necessarie per la realizzazione del Pit; a garantire l'accesso alle informazioni utili, a fornire i contatti e la documentazione necessaria per la predisposizione del Pit; a mettere a disposizione spazi propri o a facilitarne l'individuazione presso altri Enti per gli incontri. Amici della Terra Toscana Onlus si impegna a promuovere attività di comunicazione e divulgazione con lo scopo di favorire l’uso di energia da fonti rinnovabili a basso impatto.

In particolare diffonderà sul territorio le opportunità di finanziamento delle opere per l’efficientamento energetico degli immobili pubblici e privati attraverso il “conto termico 2.0”; Associazione Parco Agricolo di Prato si impegna ad apportare contributi conoscitivi sul territorio, nell’ambito dei momenti di animazione intrapresi per la realizzazione del Pit; Legacoop Agroalimentare Toscana si impegna a promuovere e diffondere nell’interesse delle cooperative associate, gli obiettivi contenuti nel PIT “Piana Fiorentina” attraverso le attività di informazione, comunicazione e pubblicità.

Ambito Territoriale di Caccia Firenze-Prato si impegna ad apportare contributi conoscitivi sul territorio, di organizzare l’attività e il prelievo venatorio in armonia con il patrimonio faunistico disponibile, nonché di favorire e proteggere lo svolgimento delle attività agricole sul territorio di competenza. Associazione Spiga (Solidarietà Produttori Innovazione Grani Agricoltura) si impegna a mettere a disposizione le proprie conoscenze promuovendo tecniche di produzione, trasformazione, valorizzazione e commercializzazione di cereali, leguminose ed altre colture tipiche del territorio toscano, con l’impiego di specie (soprattutto antiche ed autoctone, ed altre comunque impiegate nella rotazione colturale), efficacemente impiegabili nell’incremento della resilienza ai cambiamenti climatici.

Adesso il Piano è sottoposto all'istruttoria tecnica della Regione Toscana in vista della sua approvazione, in seguito alla quale saranno avviati gli interventi sul territorio.

La scorsa settimana il Consiglio di Quartiere, su proposta di tre consiglieri del Partito Democratico, ha approvato una mozione di indirizzo riguardante il progetto di Società Autostrade per la realizzazione dello svincolo di Peretola. In questi mesi, grazie anche all'apertura dello sportello al cittadino presso il Quartiere, dove un tecnico dell'Amministrazione Comunale ha illustrato nei dettagli, a chi vi si è rivolto, ciò che prevede il progetto, sono giunte alla direzione Mobilità diverse osservazioni da parte di singoli e gruppi di cittadini. In conseguenza di ciò la mozione, nei limiti del possibile, si è fatta carico di valutare le segnalazioni pervenute cercando di ordinarle e di evidenziarle nel documento posto in discussione, e votazione, in Consiglio. Il presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli, esprimendo soddisfazione per gli esiti del Consiglio stesso, ha spiegato che: “L'atto votato si fonda su tre concetti base rispetto al progetto proposto dalla Società Autostrade: accessibilità, permeabilità e sostenibilità. I primi due fanno riferimento a specifici punti della mozione, ovvero la necessità che l'intervento non isoli alcune porzioni di territori, il terzo attiene invece a questioni di carattere più generale tra le quali il tema della riduzione della velocità e la messa a dimora di alberi. Il percorso di osservazione – conclude il presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli – continuerà con la conferenza dei servizi interna che sarà convocata prossimamente”.

Il Comune di Fiesole avvia un processo partecipativo con il compito di sperimentare una metodologia interattiva di costruzione della conoscenza urbanistica e sociale del territorio fiesolano. Questo processo avverrà attraverso il coinvolgimento di tutte le componenti del territorio fiesolano, per costruire un quadro conoscitivo integrato come supporto del processo di elaborazione tecnica, politica e progettuale. Il primo esito diretto sarà la formulazione del nuovo Piano Operativo Comunale (POC), che sarà lo strumento urbanistico che governerà le scelte per la gestione istituzionale del territorio fiesolano per i 5 anni successivi alla sua approvazione. Lo sviluppo del processo partecipativo si avvarrà della collaborazione della Fondazione Giovanni Michelucci. Attraverso il processo di partecipazione si intende stabilire un dialogo con le diverse componenti sociali, ritenendo che ciascuna di esse possa avere un ruolo nella cura del proprio territorio: dai proprietari di grandi estensioni di terre agricole, spesso in uso, ma talvolta in progressivo abbandono, ai piccoli proprietari che praticano l’agricoltura nel tempo libero, ai cittadini più attivi organizzati in associazioni, ai residenti meno coinvolti che svolgono attività lavorative fuori dal territorio comunale, alle componenti più marginali della popolazione, per le quali può essere utile l’individuazione di luoghi e di attività che favoriscano l’integrazione sociale. La scelta degli strumenti di interazione è legata alle caratteristiche del contesto territoriale e sociale ed alla necessità di raggiungere gli obbiettivi del processo di partecipazione: coinvolgere il territorio fiesolano, con attenzione alla specificità dei singoli luoghi; coinvolgere i portatori di interesse e mobilitare l’universo articolato delle associazioni, delle categorie e degli esperti assicurando un trattamento approfondito delle questioni indagate. Per raggiungere le finalità indicate il processo di partecipazione utilizzerà alcuni strumenti di interazione: il Forum Itinerante;la Consensus Conference; la Festa della Partecipazione.

Comune, Sovrintendenza e cittadini progettano una nuova vita per Linari. L'affetto e il legame storico delle organizzazioni cittadine, l'attenzione e il percorso di valorizzazione delle istituzioni e degli enti competenti tornano ad accendere i riflettori su uno dei borghi più pregiati della Toscana, ricco di storia, testimonianze del passato ed emergenze architettoniche di rilievo nazionale. Il Comune di Barberino ha riattivato un dialogo con la Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato per il recupero e la messa in sicurezza di Linari.

Un'antica fortificazione di origine medievale, posta sulla linea di confine tra Firenze e Siena, da qui il toponimo Linearis, assediata nel corso dei secoli da numerosi condottieri e abitata da famiglie nobiliari che dall'alto della sua collina domina la Valdelsa e il Chianti. E' stato il Sovrintendente dott. Andrea Pessina a recarsi personalmente nel borgo insieme al sindaco di Barberino Giacomo Trentanovi e i rappresentanti del Consiglio di frazione e della Compagnia di Linari per effettuare un sopralluogo e verificare le condizioni attuali di tutto il complesso ed in particolare della Chiesa di Santa Maria a Linari, immobile di proprietà comunale.

L'edificio religioso è caratterizzato da un impianto medievale che nei secoli successivi ha assunto stili e rimaneggiamenti differenti fino all'attuale aspetto barocco e al suo interno è decorata con affreschi trecenteschi. “E' un momento decisivo che segna una svolta per la storia del borgo – dichiara il sindaco Trentanovi – il Comune ha chiesto di riattivare un percorso condividendolo con la Sovrintendenza che ringraziamo per l'attenzione e il sostegno dimostrato. La nostra volontà è quella di avviare un lavoro integrato attraverso la definizione e la sottoscrizione di un accordo finalizzato alla messa in sicurezza, alla valorizzazione e al recupero della chiesa, bene culturale di prestigio nazionale, con il coinvolgimento degli abitanti e della comunità di Linari”. Il valore aggiunto del progetto infatti è quello di realizzare un percorso nato dalla collaborazione tra il Comune, la Sovrintendenza, il Consiglio di Frazione e la Compagnia di Linari.

All'incontro con il Sovrintendente hanno preso parte Ilio Bruni del Consiglio di Frazione e Filippo Martini della Compagnia laicale della Santissima Annunziata di Linari che operano per migliorare la qualità della vita della frazione, tutelare e valorizzare il patrimonio culturale e sociale del borgo, anche attraverso l'organizzazione di incontri ed eventi di interesse collettivo. Della fortificazione di Linari, di particolare fascino per le costruzioni di colore rossastro che caratterizzano il borgo, si ha memoria dal 1071.

Linari divenne per la prima volta libero comune nel 1270.

Via libera alla legge per il sostegno e la valorizzazione della cultura e del paesaggio toscano. Il Consiglio regionale martedì ha votato a maggioranza il testo che prevede agevolazioni fiscali a favore dei soggetti che effettuano erogazioni liberali per la promozione di iniziative in ambito culturale e paesaggistico. Astenute tutte le opposizioni. Secondo quanto riferito in aula dal presidente della commissione compatente, Gianni Anselmi (Pd), già la legge regionale 45/2012 intendeva dare risposte a chi investiva in cultura e paesaggio con la convinzione di impegnarsi nella crescita economico-sociale del Paese e di contribuire alla competitività del territorio.

Dalle analisi effettuate sull’efficacia del provvedimento sono emerse criticità in merito al numero limitato dei progetti offerti in ambito culturale, in contrasto rispetto alla presenza di un’offerta di proposte promosse da enti pubblici con sede in Toscana sul portale nazionale Art Bonus. Con la nuova norma, che vede primo firmatario proprio il presidente Anselmi, si è ritenuto opportuno sia rivedere l’impianto complessivo della legge che i meccanismi di sinergia tra gli strumenti di incentivazione regionali e quelli statali.

L’obbiettivo è quello di intercettare le iniziative provenienti da soggetti pubblici della Toscana e indirizzare, nei limiti della normativa comunitaria, le erogazioni liberali sui progetti di maggiore interesse per la Regione. Con questo intervento normativo, ai vantaggi fiscali già previsti nella legislazione statale, si aggiunge uno sgravio Irap pari al 20 per cento dell’erogazione in favore delle imprese con sede legale in Toscana. Inoltre, per favorire l’emergere di progetti di maggior rilievo promossi anche da soggetti privati con sede in Toscana, è stato previsto l’innalzamento della percentuale dello sgravio fiscale Irap al 40 per cento dell’importo erogato, oltre all’ampliamento dei soggetti beneficiari.

Per monitorare, infine, il processo di implementazione dei nuovi strumenti e considerare risultati e criticità, è stata inserita una clausola valutativa.

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