Il gelato si vende 'solo' se fa caldo, meglio se a km zero

1,5 milioni di toscani consumano regolarmente un cono o una coppetta durante la bella stagione. Boom delle 'agrigelaterie'

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 luglio 2014 17:31
Il gelato si vende 'solo' se fa caldo, meglio se a km zero

FIRENZE - Boom del gelato a km zero. In Toscana i consumi di gusti prodotti con ingredienti della filiera corta sono cresciuti del 20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno diventando un ottimo “strumento” anti-crisi per gelaterie e yogurtierie artigianali che hanno dovuto fare conti, come tanti altri settori, del caso dei consumi. 

La voglia di gelato, desiderio non solo estivo (il 74% lo consuma tutto l’anno), si è sempre più tradotto nella ricerca del gelato a km zero prodotto con latte appena munto, frutta di stagione, anche biologica, come anguria, meloni e pesche passando per l’utilizzo dell’acqua che sgorga dalle terme dei monti toscani. 

Una tendenza confermata da Coldiretti Toscana (info su www.toscana.coldiretti.it) secondo cui 4 toscani su 10 (circa 1,5 milioni di consumatori) consumano regolarmente un cono o una coppetta durante la bella stagione. La presenza nelle vetrine di gusti con il bollino di “Campagna Amica” nelle gelaterie e yogurterie ha significato – per stessa ammissione dei titolari – essere riusciti ad attenuare gli effetti del calo dei consumi nei primi sei mesi dell’anno.

L’arrivo dell’estate e del caldo, dopo una prima parte del mese caratterizzata dall’instabilità e da temperature mediamente più basse (-1,7 gradi nella prima decade rispetto allo stesso periodo del 2012), avrà effetti positivi sugli acquisti tipicamente stagionali di uno dei prodotti simbolo del Made in Italy. Si mangerà tutti più gelato nelle prossime settimane.

Un’esperienza, quella del gelato a km zero, che in Toscana corre di pari passo a quella della rete di Campagna Amica, il progetto di Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana. Cambia la declinazione, ma non la sostanza del progetto che in Toscana significa 800 fattorie accreditate (+11%), 71 mercati settimanali (+2%) e 30 Botteghe (+5%). In Toscana sono già diverse le gelaterie che propongono gusti e sapori prodotti esclusivamente con prodotti delle aziende agricole: la prima a crederci ed investire sulla filiera del gelato km zero e su una filosofia improntata alla qualità delle materie prime è stata la gelateria “Lo Scoiattolo” con due punti vendita, uno a Massa, ed uno a Querceta, in Versilia.

In Maremma, a Marina di Grosseto, c’è invece la “Chiccheria” dove i gusti vengono prodotti con frutta locale e con il latte Consorzio produttori “Latte Maremma”. Non solo gelaterie, anche le yogurterie hanno iniziato a cercare nel data base di Campagna Amica. Accade a Pietrasanta, nel centro storico della Piccola Atene, con il latte dell’azienda agricola “San Cristoforo” della famiglia Lenzetti che costituisce la base degli spettacolari yogurt di “Dolce Incontro”. 

Sono circa 600 i gusti di gelato sul mercato, ma i preferiti - sostiene Coldiretti - continuano a essere i classici cioccolato (27%), nocciola (20%), limone (13%), fragola (12%), crema (10%), stracciatella (9%) e pistacchio (8%), ma si registra una tendenza verso sapori meno conosciuti del Made in Italy come il Brunello di Montalcino presentato proprio in Toscana nelle scorse settimane. 

In aumento anche le agrigelaterie che propongono, nei loro menu, il gelato a km zero. Nel fiorentino, a Scarperia c’è per esempio la “Fattoria Palagiaccio” mentre sulla montagna pistoiese il bioagriturismo I Taufi e l'azienda agrituristica Le Roncacce, ambedue sulle montagne di Cutigliano, producono gelati e yogurt dove gli ingredienti seguono la tradizione e le stagione. L'obiettivo è esaltare il gusto degli ingredienti prodotti nelle aziende, quindi il fior di latte o i frutti di bosco, tipici degli appennini, rispettando sempre la stagionalità: il mirtillo, per esempio, solo ad agosto. 

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