Il debito del Maggio musicale fiorentino: 8-9 milioni di euro

28 lavoratori al tribunale del lavoro. Francesco Bianchi non ha chiesto ulteriori 25 milioni al Mibact: "Non siamo Mandrake". Mika il 30 e il 31 dicembre con l''orchestra nella sua "Sinfonia pop"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 giugno 2016 22:29
Il debito del Maggio musicale fiorentino: 8-9 milioni di euro

(DIRE) Firenze, 7 giu. - Il debito del Maggio musicale fiorentino nei confronti di fornitori e artisti "si aggira intorno agli 8-9 milioni di euro". La cifra, come riportata nel bilancio consuntivo 2015 della Fondazione, e'' figlia della somma sul biennio 2014-2014 visto che "i debiti prima del 31 dicembre 2013 sono stati tutti saldati grazie al fondo rotativo". Lo spiega Francesco Bianchi, sovrintendente del Maggio musicale, nel corso dell''audizione nelle commissioni Controllo e Cultura di Palazzo Vecchio convocate in seduta comune.

"Ad oggi- prosegue- non so dire se se il debito crescera'' o diminuira'': molto probabilmente aumentera'', perche'' io la stagione devo farla". E qui Bianchi si toglie qualche sassolino dalle scarpe visto che l''ente fatica a riscuotere i contributi pubblici, soprattutto locali. La Fondazione, infatti, beneficia di circa 22 milioni di euro l''anno di fondi tra Fus (Fondo unico per lo spettacolo), Regione e Comune di Firenze. "La prima tranche del Fus e'' arrivata il 10 maggio, sono circa 8 milioni.

La seconda, di 5 milioni, e'' attesa tra fine ottobre e inizio novembre". Ma qui, sul quantum, siamo nel campo delle "previsioni, visto che lo scorso dicembre e'' arrivata una lettera dal Mibac che ci annunciava la riduzione Fus del 5% negli ultimi due anni. Mi domando come sia possibile fare programmazione finanziaria quando ti comunicano il taglio al Fus alla fine dell''anno per quell''anno". Prima polemica. Poi ci sono i 4,5 milioni di euro di Palazzo Vecchio: "Il Comune ci ha gia'' anticipato un milione di euro, non siamo in grado di sapere quando arriveranno gli altri".

Qui si fa soft. Meno dolci le parole rivolte alla Regione Toscana "che ha un pregresso ancora del 2015". Si tratta "di 1,2 milioni di euro, in pratica un terzo del contributo 2015". Bianchi, incalzato dal capogruppo di Forza Italia, Jacopo Cellai, spiega che con Palazzo Strozzi Sacrati "c''e'' un impegno scritto e che i soldi dovrebbero arrivare a luglio". Per quel che riguarda, invece, il pagamento del contributo regionale 2016, "siamo nelle mani di Dio". Il punto, continua Bianchi, e'' che "io non stampo moneta e non posso fare debiti bancari, lo impedisce la legge e non li voglio fare.

E visto che gli enti pubblici locali ritardano cosi'' tanto a darci i contributi, ho pochi modi per finanziare: o non pago lo Stato, non faccio cioe'' il sostituto di imposte, o non pago gli stipendi o non pago i fornitori". La terza via, quella dei fornitori, pero'' ha un altro ''costo'': "Il non pagare regolarmente e puntualmente gli artisti e'' un problema", perche'' mina "la qualita'' e della programmazione artistica".

Dal Maggio musicale fiorentino ad Ales - Arte Lavoro e Servizi Spa. Quarantadue in tutto i lavoratori dell''Ente lirico prima licenziati poi traghettati dentro la societa'' in house del Mibact di supporto, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. Contro l''operazione, prevista nel piano di risanamento, 28 lavoratori hanno presentato ricorso al tribunale del lavoro. Di questi, 11 hanno vinto la causa in primo grado; secondo il giudice infatti si tratta di un provvedimento illegittimo perche'' l''operazione non ha rispettato i vincoli che disciplinano la sfera dei licenziamenti collettivi.

Non sul merito, quindi, ma sul metodo adottato per portare a dama l''iniziativa. Il sovrintendente Francesco Bianchi non ci sta e impugna la sentenza "perche'' sono certo delle nostre ragioni". Per questo, annuncia nel corso dell''audizione nelle commissioni Controllo e Cultura di Palazzo Vecchio convocate in seduta comune, "fin quando saro'' qui, alla guida del Maggio, se necessario andremo anche in Cassazione". Ma il passaggio e'' stato concordato con Dario Nardella, il sindaco di Firenze che come tale e'' presidente della Fondazione? "Ho fatto una relazione al consiglio di indirizzo su questa vicenda spingendo i motivi del perche'' noi ricorriamo".

L''atto e'' stato "approvato all''unanimita''". Il consiglio, spiega Bianchi, "era al completo", Nardella compreso. "Ma perche'' non sottoscrivere un verbale di conciliazione con le parti in causa, e'' pronto a ripianare i denari spesi se perde tutto?", gli chiede- affondando il colpo- il capogruppo di Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi. "Se la Corte dei conti mi condannera'' si'', per quello che dice lei proprio non me ne puo'' fregare di meno. La faccia finita di fare il Savonarola una volta tanto".

Risponde secco Bianchi. Alla Corte dei conti la Cgil "ha presentato 25 quesiti sul mio operato, sono stati tutti archiviati. Se arrivera'' una condanna della Corte dei conti per danno erariale paghero''. E'' talmente evidente...".

Il Maggio musicale fiorentino "non ha chiesto ulteriori 25 milioni di euro" al Mibact. Lo sottolinea Francesco Bianchi, sovrintendente del Maggio musicale, nel corso dell''audizione nelle commissioni Controllo e Cultura di Palazzo Vecchio convocate in seduta comune. "Non c''e'' un documento, uno, che lo dimostri..Io vorrei sapere chi ve l''ha messa in testa questa cosa". Neppure il tempo di concludere la frase e Tommaso Grassi, il capogruppo di Firenze riparte a sinistra, si prende la parola: "Lo ha detto il ministro Dario Franceschini, sui giornali ci sono le sue dichiarazioni". Il ministro, replica secco Bianchi, "dichiari quello che vuole. I giornali scrivano quello che vogliono. Io dico che non c''e'' la richiesta di 25 milioni, ci sono i verbali di consiglio che lo testimoniano. Non c''e'' richiesta, anche perche'' il piano triennale non e'' stato ancora presentato".

All''operazione Mika al Maggio, che il 30 e il 31 dicembre si esibira'' con l''orchestra nella sua "Sinfonia pop", "abbiamo lavorato un anno". L''idea e'' quella di "avvicinare al teatro un pubblico diverso". Per questo, assicura Francesco Bianchi, il sovrintendente del Maggio musicale, "sono in corso trattative importanti, stiamo parlando di nomi stratosferici". Trattative che si concretizzeranno "nel cartellone 2017-2018. Sono convinto che porteremo a casa qualcosa di significativo", sottolinea nel corso dell''audizione nelle commissioni Controllo e Cultura di Palazzo Vecchio convocate in seduta comune.

"Se qualcuno pretende che la direzione di questa Fondazione sia Mandrake, si trovino delle altre persone. Non siamo Mandrake e non lo pretendiamo". E'' un fiume in piena il sovrintendente del Maggio musicale fiorentino Francesco Bianchi durante l''audizione nelle commissioni Controllo e Cultura di Palazzo Vecchio convocate in seduta comune. Sul suo operato pesano le critiche- anche artistiche- dei sindacati, le pressioni della politica, la richiesta di dimissioni piu'' volte avanzata dalle minoranze.

E Bianchi, davanti ai consiglieri, a chi ha chiesto al sindaco Dario Nardella la propria testa contrattacca: "Senza rimettere i conti in ordine non si va nessuna parte. Vi chiedo di guardare da dove venivamo, da quel fallimento tecnico". Per questo "quando qualche giornalista mi da'' del ragioniere, ha ragione". Se prima viene la cassa, gli chiedono all''unisono M5s e il gruppo Firenze riparte a sinistra, "perche'' allora spendere 18.000 euro per andare cinque giorni a New York in cinque persone?".

Bianchi sorride, una delle pochissime volte in circa due ore e mezza di audizione: "Che dovevamo fare, dormire in 5 nella stessa camera?". Poi si fa serio e contrattacca: "Non siamo andati in gita premio". Poi il parallelismo polemico: "E'' come quando uno va a mangiare la pizza e la chiede con la mozzarella di bufala. E'' no, gli dicono, potresti ordinarla con la mozzarella normale, perche'' costa meno. Se mangi la focaccia costa ancora di meno. Voglio dire, questo e'' populismo un tanto al chilo".

Anche perche'', conclude, "noi dobbiamo rendere conto dei soldi che spandiamo alla Corte dei conti, non a Pincopallino. Corte che al momento non ha fatto nessun rilievo". (Dig/ Dire)

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