Georgofili, 21 anni fa l'attentato

Celebrazioni in tutta la città e finale in piazza Signoria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 maggio 2014 18:07
Georgofili, 21 anni fa l'attentato

FIRENZE - Il ricordo va alle cinque vittime di quella tragica notte e ai quarantuno feriti. Alla città sventrata nel cuore. Celebrazioni nel tardo pomeriggio e in serata. 

Un convegno, intitolato "Il dovere della memoria e della ricerca della verità" che in sala Pegaso a Palazzo Strozzi Sacrati ha ricordato oggi la strage, con le sue vittime innocenti, e la lunga battaglia per la verità, per scoprire i mandanti e gli esecutori materiali, per fare argine contro la criminalità organizzata, quella più subdola, di stampo mafioso.E' per questo che in sala Pegaso ha parlato la presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime, Giovanna Maggiani Chelli, il presidente della Regione, il presidente del Senato, già procuratore nazionale antimafia, la deputata che rappresenta il ministro dell'Istruzione, i magistrati della Procura di Firenze, l'avvocato di parte civile delle famiglie.

E' per questo che ad ascoltarli c'era una sala piena di rappresentanti delle istituzioni, di familiari, ma anche di studenti dell'Istituto Marco Polo di Firenze e delle altre scuole che hanno partecipato a progetti didattici sul tema. Il presidente della Regione ha ricordato le vittime dei Georgofili, ma anche gli attentati ai magistrati Falcone e Borsellino, e le vittime di questi, ha ricordato le altre bombe che la mafia fece scoppiare in quel 1993 a Roma e a Milano.

Era la stagione dell'assalto mafioso allo Stato, al sistema democratico. Poi ha messo in guardia da un pericolo, quello di chi vuole fare passare il messaggio che da trent'anni tutte le istituzioni sono andate a braccetto con le mafie. Il presidente della Regione ha ribadito che questo è populismo, e invitato a non dimenticarlo. Poi ha tratteggiato un quadro della situazione attuale e ricordato che il Consiglio regionale ha recentemente fatto il punto su questo: una Toscana che è appetibile per le mafie, con i suoi 43 milioni di turisti, con settori che possono fare gola e con altri che possono essere fragili, complice la crisi, ad infiltrazioni mafiose, attraverso il fenomeno, ad esempio dell'usura.

Ma il presidente della Regione, in questo contesto, ha inserito anche il tema dei migranti e quello del lavoro e ha ribadito la necessità di educare alla legalità e di garantire i diritti. Infine il presidente ha concluso ribadendo che la Toscana è consapevole di questo, ma che non è spaventata e continuerà a fare la sua parte insieme alle istituzioni, alla magistratura, alle forze dell'ordine, alle associazioni che si occupano di legalità, farà scelte rigorose e eserciterà il suo ruolo politico. E in prima battuta il suo impegno sarà per il lavoro, perchè questo è il migliore antidoto all'illegalità.

In allegato l'intervento integrale del presidente Enrico Rossi

Vai allo speciale "Memoria della strage di Via dei Georgofili"

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