'Firenze non deve morire di microcriminalità'

La Fondazione Caponnetto lancia un appello per la sicurezza e la legalità alle forze socio-politiche della città

Nicola
Nicola Novelli
04 gennaio 2024 19:37
'Firenze non deve morire di microcriminalità'
Fotografie di Elena Ciravolo

La Fondazione Caponnetto ha prodotto un contributo di tipo operativo rivolto alle migliori forze socio politiche della città, che lo possono utilizzare nelle loro proposte, in un momento in cui Firenze vive una difficile fase, in cui la sicurezza urbana anima il dibattito e in tanti chiedono un miglioramento della situazione.

Il documento, che è disponibile online nel sito della Fondazione, è stato presentato alla cittadinanza stamani nella Sala Capitolare del Convento di Santo Spirito. Cinque i temi guida illustrati alla stampa dal presidente Salvatore Calleri: "Proponiamo di alimentare l'intelligence da marciapiedi, di rinnovare il Patto per Firenze sicura del 2018, di attribuire nuovi poteri all'amministrazione locale, per mettere in atto provvedimenti concreti, tutti tesi a combattere i microcosmi criminali in città".

In sintesi la Fondazione Caponnetto suggerisce di coinvolgere in questo sforzo le associazioni di categoria e i comitati di quartiere. Un supporto fondamentale per sostenere nuove iniziative di sicurezza concertate tra Prefetto, Questore, e Sindaco.

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Il rafforzamento della polizia municipale, con nuove motivazioni, risorse e straordinari pagati, potrebbe condurre alla creazioni di reparti di specializzazione, da inserire in operazioni interforze in grado di controllare il proliferare in città di equivoche rivendite di alcoolici e accessori informatici.

"Le istituzioni fiorentine devono dare un segnale di legalità e sicurezza, anche nelle piccole cose -ha spiegato Salvatore Calleri- a partire dalla sanzione agli atti vandalici, dalla revisione degli arredi urbani, ormai pericolosi, come le siepi in cui si nasconde droga, o refurtiva. La lotta alla criminalità diffusa può partire anche dalle effettive sanzioni a comportamenti aggressivi, alla circolazione non a norma, ecc.".

Fotografie di Elena Ciravolo

Presenti per il M5S in Santo Spirito, anche il deputato Andrea Quartini e il consigliere in Palazzo Vecchio Lorenzo Masi: “La sicurezza a Firenze è un tema che ci sta particolarmente a cuore. Negli anni abbiamo assistito ad un’escalation di episodi di violenza, rapine, degrado urbano in tutti i quartieri della città e per contrastare questo dilagare di eventi ci battiamo da sempre nelle sedi istituzionali opportune per chiedere una presa in carico del problema e un intervento incisivo delle forze dell’ordine”.

“E’ necessario prevedere interventi mirati in tema di sicurezza urbana e anti-degrado in città e per questi motivi condividiamo le idee emerse dall’incontro di stamani” proseguono Quartini e Masi “Maggiore collaborazione tra Prefettura, Ministero dell'interno e Sindaco, coinvolgimento delle associazioni di categoria, lotta alla microcriminalità e adozione da parte del primo cittadino di provvedimenti più incisivi in materia di sicurezza”.

"Siamo peraltro ben consapevoli che l'aumento della povertà diffusa, specialmente se associata all'abbandono delle periferie, rappresenta un terreno fertile per la criminalità; occorrono politiche di contrasto a tali fenomeni. Per quanto ci riguarda, noi già lunedì prossimo chiederemo in Consiglio comunale quali misure l’Amministrazione intenda attuare per far fronte alle richieste dei tanti Comitati di cittadini che a Firenze chiedono più sicurezza e minor degrado” conclude Masi.

“Ringraziamo la Fondazione Caponnetto e Padre Pagano che ha ospitato l’evento di stamani in Santo Spirito -dichiara Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune, anche lui in Santo Spirito- Abbiamo ascoltato con grande interesse quanto emerso durante la conferenza stampa. Su alcune posizioni sarebbe sicuramente utile confrontarsi, a partire dal funzionamento degli istituti penitenziari e dal senso delle pene.

Concordiamo però in modo totale sull’importanza di agire sulle politiche di prevenzione, rispetto alle logiche meramente repressive. Entro la fine del mese, in un'iniziativa pubblica organizzata a Rifredi sulla sicurezza, abbiamo preso l'impegno di organizzare un nuovo incontro, su dipendenze e criminalità organizzata. Parlare del consumo di sostanze che creano dipendenza e del ruolo di chi sfrutta la disperazione è fondamentale.

Anche per questo abbiamo sempre sostenuto l’importanza del movimenti e delle realtà autorganizzate che presidiano il territorio, troppo spesso oggetto di propaganda elettorale, che provano a criminalizzare chi fa politica fuori dalle forme canoniche. Ci impegniamo a lavorare sui contenuti del materiale proposto dalla Fondazione, nel rispetto della diversità di ruoli e dell'autonomia di questa importante realtà”.

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