Firenze: il Comune cancella la norma anti-Airbnb

Il Sindaco ammette di aspettare la decisione del TAR sugli Affitti brevi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 marzo 2024 21:59
Firenze: il Comune cancella la norma anti-Airbnb

Firenze, 25 marzo - Oggi pomeriggio in Consiglio comunale a Firenze è passato l'autoemendamento al Poc della giunta che non contiene la disposizione sugli affitti brevi. La norma è passata con i 18 voti favorevoli del Pd, i sette contrari del centrodestra, tre astensioni e sette consiglieri che hanno deciso di non votare, tra questi i consiglieri di Italia Viva e di Firenze Democratica.

"La scelta di IV di non votare suona come una presa in giro su un tema che quel partito aveva, a parole, criticato, prendendo posizioni contrarie a quelle del sindaco Nardella" afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella "L'unica formazione politica che si è schierata da subito e con convinzione contro la norma anti-Airbnb - rivendica Stella - è stata Forza Italia.

Palazzo Vecchio continua a ripetere che preferisce attendere il pronunciamento del Tar fissato per il 9 maggio prossimo, e che sul provvedimento non sono stati fatti passi indietro. In realtà, la norma è stata tolta, perché anche i suoi proponenti sanno che non ha basi giuridiche ed è stata oggetto di una pluralità di ricorsi giurisdizionali. Noi continueremo a batterci contro tutti i provvedimenti che limitano la proprietà privata e che penalizzano il turismo, che in Toscana vale 12 miliardi di euro".

"Prendiamo atto che si è scelto di non credere fino in fondo alla decisione presa, che per noi andrebbe invece estesa il prima possibile" dichiarano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune- Ci fa piacere che finalmente si sia potuto iniziare a discutere di urbanistica in aula con l'Assessore competente, cioè il Sindaco. Ha ammesso quanto sospettavamo da tempo. Il nuovo Piano Operativo Comunale rimuove la norma sugli affitti brevi in attesa che sulla stessa si pronunci il TAR. Perché però farlo senza discuterne prima pubblicamente cosa che poteva essere fatta in una qualsiasi commissione consiliare? C'è una decisione politica di fondo su cui serve leale chiarezza con il Consiglio comunale e, soprattutto, con la Città.

In particolare con quella parte sempre più grande di residenza e classe lavoratrice che da anni vede negato il proprio diritto di vivere la città e nella città, che da anni subisce lo strapotere senza limiti della rendita.

Approfondimenti

La delibera abbozzava un primo timido passo di tutela, per questo l'abbiamo sostenuta, nella convinzione che andasse poi - rapidamente - estesa a tutto il territorio comunale. Il suo iter è stato sospeso, in attesa del TAR e questo ha portato a auto-emendare all'ultimo il POC. Non vorremmo davvero scoprire che la decisione di arretrare, seppur definita provvisoria, sia motivata da un'improvvisa necessità di ricompattare i ranghi, in vista di un voto incerto sul Piano Operativo. Ribadiamo che serve chiarezza di visione e fermezza di intenti, che per ora c'è solo a parole".

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