Firenze Fiera: prospettive future?

L’assessore Marras ha risposto ieri a un’interrogazione presentata dal consigliere Marco Stella

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 gennaio 2024 21:21
Firenze Fiera: prospettive future?

Firenze – Rispondendo in Aula ad una interrogazione sul futuro di Firenze Fiera, presentata dal consigliere regionale Marco Stella (Forza Italia), l’assessore regionale Leonardo Marras ha spiegato di “non aver ancora effettuato tutti gli approfondimenti necessari. Quello che posso anticipare è che sarà necessario un piano industriale da parte della società, mentre le offerte ricevute sono inadeguate per non aver presentato un piano finanziario credibile. Riteniamo di poter elaborare un piano di rilancio in tempi brevi e in sinergia con Pitti”.

Marco Stella ha chiesto “di governare in modo adeguato i processi di rinnovamento, perché non credo sia credibile la società attuale. Emergono molti elementi di criticità rispetto ad una vicenda drammatica. Noi – ha aggiunto - dobbiamo cercare di dismettere le partecipate così come si evince dal monito che ci arriva dalla Corte dei Conti e non effettuare ulteriori investimenti pubblici. Senza contare che si è investito sulla persona sbagliata per la guida della società, mentre occorre una grande serietà per il futuro se vogliamo realmente rilanciare le politiche industriali di Firenze Fiera”.

“Non possiamo che condividere le parole del presidente della Cciaa, Leonardo Bassilichi, in merito al futuro di Firenze Fiera. Perché la società sopravviva e il polo fieristico fiorentino trovi una sua collocazione, è imprescindibile individuare un socio industriale. Ci spiace constatare che anche l'assessore del Comune di Firenze Giovanni Bettarini la pensi come il governatore Giani e cioè che Firenze Fiera può andare avanti con le sue sole gambe. Un'idea che piacerebbe a tutti se solo fosse realizzabile. Questo deve essere l'ultimo capitolo della disastrosa gestione della società fieristica fiorentina da parte della sinistra, l'amministrazione del Presidente e Ad Lorenzo Becattini deve finire.

Approfondimenti

In tutto questo ancora non è chiaro se la richiesta di abbassamento dell’affitto della Fortezza sarà soddisfatta dal Comune nonostante gli ingenti investimenti sul polo fieristico.

Firenze Fiera è sempre stata utilizzata - tranne che per una breve parentesi - a uso e consumo della sinistra toscana e fiorentina: è servita soprattutto per trovare un posto al sole a politici riciclati o ad amici degli amici. Le potenzialità del nostro polo fieristico potevano essere infinite, visto che si trova a pochissimi passi da alcune delle attrazioni artistiche e culturali più belle e importanti del Mondo. Così non è andata. Il polo è stato abbandonato a sé stesso e inserito in un tessuto infrastrutturale vecchio di decenni.

A oggi l'unico futuro per Firenze Fiera è costruire una partnership con una società autorevole ma questo sarà possibile solo quando sarà presentato un vero piano industriale. Per fare ciò serve un vero manager capace di inserire in un contesto nazionale il nostro polo fieristico affinché venga valorizzata la sua unicità: la vicinanza a uno dei centri storici più belli del Mondo” lo dichiarano Francesco Torselli e Alessandro Draghi, capigruppo di Fratelli d'Italia rispettivamente in Consiglio regionale e a Palazzo Vecchio.

"Per Fratelli d'Italia Bassilichi ha ragione e deve andare via. Curioso. Su Firenze Fiera rivendichiamo di aver sempre denunciato le improbabili incertezze da prima della pandemia. Denunciammo - insieme a Enrico Carpini, consigliere della Città Metropolitana per Territori Comuni - una fase di disimpegno del pubblico -dichiarano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune- Poi il comparto è stato messo in crisi dalle misure prese per gestire lo stato di emergenza.

Ci stupisce che le destre dicano quello che evidentemente pensava il PD fino a poco tempo fa: una realtà pubblica non ha futuro senza socio privato, che però non si capisce perché dovrebbe investire, se non ci sono margini di profitto.

Mancano risorse per investimenti? Si chiarisca quanto e per far cosa. Se questo è vero, serve una soluzione, ma che deve partire però da un progetto che non sia "chiediamo ad altre realtà di risolvere i problemi delle istituzioni".

Anche perché la questione si lega a una visione del modello di sviluppo della città e al come le attività economiche si legano con il centro storico in particolare".

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