Disastro dei Ciompi: amianto e degrado, mistero sul da farsi

Trombi e Grassi “L’assessore si sveglia dopo oltre un anno di letargo e pretende che a pagare i suoi sonni tranquilli siano gli operatori"

Antonio
Antonio Lenoci
03 dicembre 2015 12:06
Disastro dei Ciompi: amianto e degrado, mistero sul da farsi

Firenze scivola ancora su piazza de' Ciompi, incredibile. A distanza di anni, come una festa comandata, si ripropone il tormentone della riqualificazione che crolla al momento del trasloco: dove mettere gli stand, chi paga il trasloco, quale sarà la nuova sistemazione? Ai tempi della Giunta guidata da Leonardo Domenici, l'Assessore alla Partecipazione Cristina Bevilacqua si trovò davanti al cortese rifiuto degli operatori, disposti sì a pagarsi i nuovi arredi, ma non il trasloco e perplessi davanti all'assegnazione della "fredda e triste" piazza Ghiberti come alternativa, mentre la disposizione dei posti era in bilico tra l'anzianità e l'estrazione a sorte. Ai primi di settembre del 2014, in Commissione Sviluppo Economico, maggioranza, giunta ed opposizione, sono concordi: "Le attività di piazza dei Ciompi rappresentano un patrimonio culturale e storico importante per la città di Firenze, e dunque vanno tutelate".

Ricordano oggi i consiglieri Tommaso Grassi e Giacomo Trombi che "Nella stessa riunione erano emerse delle criticità, già note allora, e una certa urgenza: si doveva bonificare l’amianto in Piazza dei Ciompi, la piazza sarebbe stata risistemata e riqualificata, con fondi regionali e comunali, c’erano problemi su come sciogliere le questioni di licenze e proprietà degli stand con gli operatori, in particolare per i tetti in eternit e per i lavori successivi, bisognava poi decidere dove spostare temporaneamente gli stand degli antiquari".A fine 2015 a che punto siamo? "A distanza di oltre un anno - sottolineano gli esponenti dell'estrema sinistra fiorentina - l’assessore Bettarini fa candidamente finta di nulla, omettendo di essersi completamente disinteressato di tutto il problema, additando la ASL come causa di tutto, e scaricando tutto sugli operatori".

Mettiamo da parte l'analisi politica, cosa sappiamo del progetto? "Ad oggi non si sa dove andranno gli operatori, e non si conosce il progetto per riqualificare la piazza, non si sa nemmeno se gli operatori torneranno in piazza dei Ciompi. Però si sa che la bonifica dell’amianto se lo devono pagare i commercianti"."Il presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci, si era impegnato pubblicamente, nella stessa commissione, e aveva detto che avrebbe trovato una soluzione entro il 30 settembre..

del 2014. L’impegno era di risolvere la faccenda del trasferimento temporaneo, non far andare via gli stand dalla piazza dei Ciompi prima di aver trovato una sistemazione temporanea, e di far tornare infine tutti in piazza dei Ciompi a riqualificazione avvenuta. Apprezziamo che Sguanci si impegni pubblicamente e indichi i tempi: a questo punto vorremmo capire cosa o chi ha impedito al presidente del Quartiere 1 di onorare gli impegni presi, e soprattutto chiediamo che li onori".Cosa occorre adesso, davanti all'urgenza di bonificare l'amianto? "Che si trovi in piene festività natalizie, di concerto con gli operatori, un luogo dove spostare le attività prima possibile e si provveda nel modo più celere ed efficiente possibile.

Che si garantisca che le attività ritorneranno in piazza dei Ciompi una volta riqualificata la piazza. Forse il Comune dovrebbe accollarsi le spese della rimozione dei tetti in eternit, fosse anche solo per aver lasciato decantare un problema che ormai è di salute pubblica, senza sciogliere i nodi che stanno alla base. Ma se ciò avverrà, crediamo che il conto lo debba pagare Bettarini" concludono Trombi e Grassi.

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