Darsena Europa: nuovo studio propone il ripascimento non convenzionale

Il progetto aumenterà il traffico navale e crocieristico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 febbraio 2024 10:32
Darsena Europa: nuovo studio propone il ripascimento non convenzionale

Dopo il via libera del progetto della Darsena Europa è stato annunciato il cronoprogramma dei lavori: entro primavera 2024 l’avvio delle opere marittime e fra la fine dell’anno e la prima parte del 2025 la gara per aggiudicare la realizzazione e la gestione. A partire dal primo lotto dell’opera: tre km di banchine, due grandi terminal e fondali ampliati che scenderanno a 17 metri di profondità per accogliere le porta-container e le navi extra-large. L’opera sarà realizzata in 56 mesi, con l’allargamento del canale di ingresso e i dragaggi che renderà possibili le manovre per entrare nel porto aumentando il traffico marittimo.

Giovedì mattina, è stato presentato il terzo studio tecnico dedicato alla quantificazione degli effetti dell’intervento denominato “Darsena Europa” e la valutazione dell’efficacia di un ripascimento non convenzionale della costa. Lo studio prevede “effetti, ritenuti non trascurabili nel tratto di costa immediatamente a Nord della foce dello scolmatore, quantificati in termini di variazioni del clima ondoso locale, del regime di trasporto sedimentario e di evoluzione della linea di riva”.

A compensazione di tali effetti, lo studio valuta “l’efficacia di un ripascimento tradizionale (da 10.000 m3) e di un ripascimento non convenzionale del tipo ‘Sand Engine’ in due configurazioni, da 100.000 m3 e 200.000 m3. Tali interventi risultano efficaci in primis a compensare i seppur minimi incrementi di arretramento determinati in tale area dalla realizzazione della Darsena Europa e nello stesso tempo a mitigare il fenomeno erosivo ‘naturale’ già in atto nel litorale di Calambrone.

L’intervento di ‘Sand Engine’ si pone inoltre l’obiettivo di ‘nutrire’ eventualmente il tratto di costa più a Nord fino al litorale di Marina di Pisa (non oggetto di studio). Attualmente, quest’area risulta altamente antropizzata e caratterizzata dalla presenza di diverse opere di difesa, volte a ridurre i gravi problemi erosivi in corso. Le due configurazioni di ‘Sand Engine’ testate hanno mostrato che, a 10 anni dallo sversamento, il ripascimento non risulta ancora smantellato del tutto.

In aggiunta, sempre a 10 anni dallo sversamento, si può affermare che il litorale di Marina di Pisa, ubicato a circa 5 km dal ‘Sand Engine’ non risulta essere influenzato dal ripascimento”.

«Chiediamo al più presto alla Regione Toscana un tavolo tecnico per presentare una proposta innovativa per la compensazione sul litorale pisano degli effetti della realizzazione della Darsena Europa. Certamente siamo favorevoli alla nuova infrastruttura che può consentire lo sviluppo economico non solo del porto di Livorno ma dell’intero territorio regionale. Ma vogliamo anche garanzie per il nostro litorale, sia sul piano ambientale e naturalistico che economico». Lo ha detto giovedì mattina il Sindaco di Pisa, Michele Conti, in occasione della presentazione alla stampa del terzo studio tecnico, commissionato dal Comune di Pisa, sulla quantificazione degli effetti sul litorale pisano della “Darsena Europa”.

«Non ci convincono gli strumenti proposti - ha continuato Conti -, quali il ripascimento tradizionale con un ‘sabbiodotto’ che prevede una condotta che dal canale scolmatore attraverserà le spiagge di Calambrone e Tirrenia. A nostro avviso non sono sufficienti a garantire la linea di costa nei prossimi decenni. Vogliamo proporre e condividere un metodo non convenzionale già realizzato in altre parti d’Europa che non contrasta con la natura ma aiuta a evitare il fenomeno dell’erosione.

Anche di recente, abbiamo visto cosa è successo all’abitato di Marina di Pisa e i danni che provoca un forte arretramento della linea di costa. Oggi, siamo soddisfatti che ci sia stato l’intervento in somma urgenza da parte della Regione Toscana. Ma siamo altresì convinti che, con innovativi studi e tipologie di interventi, certi fenomeni si possano evitare e prevenire. Peraltro, problemi di erosione importanti si verificano ormai da decenni anche nel Parco di San Rossore e anche lì potrebbe essere messo in campo un progetto simile che possa preservare o quantomeno contenere il fenomeno dell’arretramento della linea di spiaggia.

Come Comune, negli anni, abbiamo finanziato tre diverse tipologie di studio per conoscere i possibili effetti sul nostro litorale di Darsena Europa e vogliamo, pretendiamo, di essere ascoltati affinché vengano realizzate opere di compensazione moderne, rispettose del mare e della sua flora e fauna, efficaci e durature nel tempo».

«La presentazione dei risultati del terzo studio commissionato dall’Amministrazione comunale - dichiara l’assessore all’ambiente Giulia Gambini - con riferimento al progetto relativo alla realizzazione della Darsena Europa costituisce un’ulteriore e importante tappa della scelta che il Comune di Pisa ha deciso di portare avanti con riferimento alla tutela e difesa del territorio e dell’ambiente legato agli effetti che questa imponente infrastruttura potrà avere sulla costa di pertinenza.

Sin da subito, la volontà del Comune di Pisa è stata quella in modo responsabile e con un approccio teso a fare sistema con tutti gli enti coinvolti, a partire dalla Regione Toscana, di voler approfondire e comprendere quelle che potranno essere le ripercussioni di tale infrastruttura, indubbiamente strategica per tutta la Regione, ma con degli effetti che si produrranno nel breve, medio e lungo periodo sulla linea di costa del nostro litorale, effetti questi che l’Amministrazione comunale non avrebbe mai potuto ignorare.

Coerentemente con quanto emerso dai due precedenti studi, il Comune di Pisa anche nel procedimento di VIA ha portato i propri contributi evidenziando da un punto di vista tecnico quelli che potrebbero essere gli interventi tecnici e le opere di compensazione da adottare al fine di contenere e contrastare l’impatto della Piattaforma Europa sulla costa di competenza, con particolare riguardo alla zona di Calambrone. Il Comune di Pisa ha evidenziato, anche attraverso i contributi ufficiali prodotti, quelle che potranno essere le criticità e le possibili soluzioni al fine di mitigare possibili danni in termini ambientali, non solo con riferimento al fenomeno dell’erosione costiera che costituisce per il litorale una problematica da affrontare in termini prioritari, ma anche in termini di salvaguardia della biodiversità che caratterizza il tratto di costa interessato dagli effetti della Darsena Europa».

«Il Comune di Pisa – conclude Gambini - ancora una volta chiede che la Regione, unico soggetto competente per la tutela dall’erosione costiera oltreché soggetto che finanzierà l’opera con circa 200 milioni di euro dei 450 milioni di euro stimati, tenga conto dei risultati dei tre studi indipendenti al fine di individuare quelle che sono le opere necessarie al fine di tutelare il litorale e in particolare valutando come preferibili sistemi più naturali e compatibili con il sistema e l’ecosistema della costa come quelli che l’Amministrazione comunale ha proposto ritenendo che siano più efficaci oltreché più compatibili e meno impattanti nei confronti dell’ambiente.

Il Comune ancora una volta conferma la massima attenzione alla tutela del litorale con particolare attenzione al fenomeno dell’erosione costiera alla luce degli eventi che si sono verificati sul finire del 2023 che hanno evidenziato gli effetti della mancata manutenzione delle opere di difesa sempre di competenza regionale e con particolare riguardo agli effetti della realizzazione della Darsena Europa».

Lo scorso dicembre il progetto della Darsena Europa ha ottenuto il via libera al parere di impatto ambientale da parte della Commissione Via Vas del Ministero dell’Ambiente, nonostante il Comune di Pisa avesse prodotto due contributi tecnici: nel primo (28/2/2023) veniva espresso parere “favorevole con prescrizioni vincolanti alla imprescindibile garanzia del mantenimento dell’attuale linea di costa”, e si chiedeva la “ricalibratura delle opere di compensazione richieste, loro attuazione e la progettazione ed attuazione di ulteriori opere di compensazione necessarie per garantire il mantenimento della linea di riva, a totale carico del proponente”.

Nel secondo (27/10/2023) veniva espresso parere “sfavorevole in quanto le controdeduzioni predisposte dal proponente non rispondono alle richieste espresse dal Comune di Pisa”. I contributi traevano motivazioni dai due distinti studi, commissionati e finanziati dal Comune. Negli anni scorsi era stato anche chiesto alla Regione un accordo di programma per determinare le opere di compensazione a favore del litorale pisano che rischia di essere danneggiato dalla costruzione della nuova piattaforma, denominata Darsena Europa.

Per controllare la qualità dell’aria, Legambiente chiede la misurazione degli inquinanti ambientali nel quartiere Venezia e a ridosso del porto, vicino allo sbarco delle navi da crociera. Nel porto livornese, il 2022 si è chiuso con una crescita a tre cifre per il mercato delle crociere con un +691% sull’anno precedente, raggiungendo quota 468 mila passeggeri, di cui 437 mila nel solo scalo labronico (+676,9%), secondo statistiche dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale.

“I dati restituiti dalla rete Arpat sulla qualità dell'aria di Livorno, sia delle stazioni fisse che di quelle mobili, sono abbastanza buoni,” spiega Manrico Golfarini, presidente di Legambiente Livorno. “Tuttavia i cui volumi del traffico portuale sono destinati ad aumentare ulteriormente con l’eventuale realizzazione di Darsena Europa. Pertanto è necessario dotarsi quanto prima di centraline di rilevamento fisse il più possibile a ridosso dell’area portuale e all’interno del quartiere Venezia.”

“Con i suoi quattro chilometri di diga foranea protesa verso il mare, la Darsena Europa sarà un’opera imponente con le sue banchine di oltre un chilometro cui attraccheranno navi porta-container lunghe quattrocento metri e alte come palazzi di quindici piani. Da oltre dieci anni Legambiente denuncia i possibili rischi con i potenziali danni all’ambiente marino, un aggravio dei fenomeni erosivi già in atto, un peggioramento della qualità dell’aria, senza dimenticare gli impatti paesaggistici,” spiega Eleonora Mizzoni, presidente del circolo di Legambiente Pisa.

“Mentre attendiamo di conoscere le prescrizioni ministeriali relative alla Valutazione di Impatto Ambientale, è motivo di preoccupazione che la documentazione presentata dalla Autorità Portuale riguardi solo la fase di costruzione dell’opera, senza valutare le conseguenze in esercizio con l’aumento del traffico navale. Tra queste, lo scalo di un maggior numero di navi da crociera, già oggi fonte di forte inquinamento atmosferico a Livorno e lungo la costa adiacente: ogni nave equivale a un paese di qualche migliaia di abitanti che utilizza fonti energetiche fossili di pessima qualità.” 

Notizie correlate
In evidenza