Città Metropolitana: occupazione, presidio e volantinaggio il 25 luglio 2016

Nel Consiglio comunale di Firenze la verifica degli equilibri di bilancio e la conseguente variazione ai documenti di programmazione per le annualità 2016/2018. Poste: proclamato un mese di sciopero degli straordinari in tutta la Toscana. Mercoledì 27 manifestazione di protesta in piazza della Repubblica a Firenze

Redazione Nove da Firenze
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24 luglio 2016 19:28
Città Metropolitana: occupazione, presidio e volantinaggio il 25 luglio 2016

Lunedì pomeriggio alle ore 14.00 in concomitanza del Consiglio Comunale (dove sarà presente il Sindaco Metropolitano) la RSU della CM di Firenze ha organizzato un presidio/volantinaggio davanti all’ingresso di Via Cavour 1. Al presidio parteciperanno lavoratori e delegati delle altre Province Toscane, e anche altre categorie del mondo del lavoro. Il Consiglio comunale, presieduto da Caterina Biti è convocato, per l’ultima volta prima della pausa estiva, nella Sala IV Stagioni di Palazzo Medici Riccardi. All'ordine del giorno il dibattito sulla delibera dell’assessore al bilancio Lorenzo Perra sulla verifica degli equilibri di bilancio e la conseguente variazione ai documenti di programmazione per le annualità 2016/2018.

Le RSU della Regione Toscana, del Comune di Firenze e della Camera di Commercio, esprimono la totale e completa solidarietà e vicinanza ai lavoratori e alle lavoratrici della Città Metropolitana di Firenze, che sono in occupazione del Consiglio, in difesa dei diritti del salario e dei posti di lavoro.

Il Governo nei giorni scorsi ha deciso di cedere il 35% di Poste Italiane a Cassa Depositi e Prestiti, al cui interno sono presenti le fondazioni bancarie, competitor di Poste. Mentre per il restante 29,7% ha deciso un’ulteriore vendita in borsa, come avvenuto per il 35,3% già venduto lo scorso ottobre. Scelte che, dicono i sindacati Slc-Cgil, Cisl-Slp, Uilposte, Failp-Cisal, Confsal e Ugl della Toscana, lascia molti dubbi sul futuro dell'azienda. "Il Governo così non solo si priverà di un’entrata sicura dovuta ai dividendi che Poste distribuisce agli azionisti - attaccano i sindacati - ma smantellerà di fatto un servizio pubblico che interessa milioni di cittadini, visto che Poste Italiane effettua ancora un servizio sociale e universale, con una presenza capillare in tutto il Paese.

La privatizzazione decisa dal Governo compromette l’unicità aziendale e pone seri dubbi sul futuro della più grande azienda del nostro Paese. Sono a rischio i settori più deboli come il recapito e la logistica, e regna incertezza nei settori più forti come il bancario e l’assicurativo visto che Cassa Depositi e Prestiti è, in parte, in mano alle fondazioni bancarie".

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