Matteo Renzi unico candidato per il PD, adesso la parola agli sfidanti

Verso le elezioni di maggio Firenze aspetta di conoscere i pretendenti a Palazzo Vecchio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 gennaio 2014 16:01
Matteo Renzi unico candidato per il PD, adesso la parola agli sfidanti

L’assemblea del Pd ha ratificato la ricandidatura di Matteo Renzi a sindaco di Firenze per le elezioni di maggio: niente Primarie. Ne ha fatte già troppe? In effetti, Renzi conta su un giudizio più volte verificato. Ad ogni tornata elettorale che ha riguardato il sindaco i cittadini si sono espressi in suo favore con percentuali altissime (l’8 dicembre ha ottenuto circa 37mila voti, pari a quasi l'80%) pertanto l’assemblea ha deciso che "pare davvero inopportuno sottoporre il Segretario nazionale del Partito democratico nuovamente a primarie così ravvicinate".

Pensa te la fiducia negli sfidanti, praticamente la possibilità di perdere è data come lo scudetto al Sassuolo. E poi si sa, Renzi è come la mamma: semper certa est, per gli altri non garantisce nessuno. Se non fosse una ‘tradizione’ quella di contrapporre i protagonisti nelle urne, sarebbe auspicabile risparmiare tempo, soldi, presidenti e scrutatori ed andare avanti senza fermarsi. No? La democrazia non lo prevede? Bene, allora a Maggio si vota, sfidanti fatevi avanti.

E quelli che volevano proporsi restando all’interno del PD? Per questa volta è andata così. Alternativa: ricordatevi di cambiare partito, adesso. Renzi aveva già annunciato di volersi ricandidare, ma vista la situazione ed il nuovo impegno, c’è chi, nonostante tutto resta inamovibile sul condizionale. Enrico Letta potrebbe abdicare alla continue pungolature, il Governo potrebbe scivolare sull'ennesimo scandalo, a quel punto Matteo Renzi è in pole position: Firenze o Roma, Roma è l'Italia. "Non ci saranno primarie – ha spiegato il segretario cittadino Gianassi - nemmeno nel caso in cui il Pd si presenti al voto con una coalizione". Adesso tutto è nelle mani dell’opposizione che però non ha deciso se fare Primarie o meno.

Si concretizzerebbe una situazione grottesca: il centro sinistra che ha sempre promosso le Primarie le salta ed il centro destra le scopre? Ed il Movimento 5 Stelle cosa farà, il tutti contro tutti? Riusciranno i tanti pretendenti sindaco a mettersi d’accordo per lasciare ai cittadini l’onore (onere!) di scegliere chi mandare al voto contro Matteo Renzi? Oppure ciascuno correrà per conto suo cercando di conquistare almeno un seggio a Palazzo Vecchio, il proprio, che sarebbe abbastanza sicuro, se non addirittura certo.

Ci sono 36 posti liberi, sono tanti. Sì però il sindaco di Firenze è il mestiere più bello del mondo e poi il momento è quello che è: affrettarsi interessati, astenersi perditempo. “Siamo delusi e rammaricati per la scelta del PD di non fare le primarie in vista delle prossime elezioni amministrative. Tutto per assecondare il capriccio di Renzi, che vuole ad ogni costo fare il sindaco per qualche mese, in attesa della scadenza dell’attuale governo”. Questo il commento del consigliere comunale e portavoce regionale di Fratelli d’Italia Francesco Torselli insieme ai consiglieri regionali del partito Giovanni Donzelli e Paolo Marcheschi. “Soprattutto ci dispiace perché Firenze avrebbe potuto essere la prima città italiana ad ospitare l’election day: un giorno in cui si sarebbe votato per le primarie di centrodestra e centrosinistra.

Un’occasione importante di democrazia autenticamente partecipata dai cittadini – hanno aggiunto gli esponenti di Fratelli d’Italia –. Anche in considerazione del fatto che Nuovo Centro Destra e Forza Italia non avevano scelto fino a pochi giorni fa i loro segretari regionali, abbiamo deciso di far slittare al 31 gennaio il termine per la presentazione di candidature e firme per le primarie”. “Ora che finalmente sappiamo chi sono i nostri interlocutori all’interno dello schieramento di centrodestra, andremo avanti con l’obiettivo di portare in fondo la nostra battaglia perché a scegliere il prossimo candidato sindaco del centrodestra siano i fiorentini e non i vertici dei partiti” hanno concluso. AntLen

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