Irruzione all'Arpat di Pisa, condanna della Toscana

Irruzione alla sede dell'Arpat di Pisa scritte frasi ingiuriose sui muri dell'agenzia relative alla procedura di smaltimento nel canale dei Navicelli delle acque di raffreddamento dell'ex reattore nucleare di San Piero a Grado

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 novembre 2013 19:37
Irruzione all'Arpat di Pisa, condanna della Toscana

Irruzione alla sede dell'Arpat di Pisa scritte frasi ingiuriose sui muri dell'agenzia relative alla procedura di smaltimento nel canale dei Navicelli delle acque di raffreddamento dell'ex reattore nucleare di San Piero a Grado. "Condanno nettamente quello che non esito a definire un gesto aberrante compiuto da professionisti della paura. Esprimo per questo la mia personale solidarietà e quella di tutta la giunta regionale ai lavoratori dell'Arpat e del Cisam di San Piero a Grado". Ha commentato così il presidente della Regione Enrico Rossi l'irruzione alla sede dell'Arpat di Pisa durante la quale sono state scritte frasi ingiuriose sui muri dell'agenzia relative alla procedura di smaltimento nel canale dei Navicelli delle acque di raffreddamento dell'ex reattore nucleare di San Piero a Grado (Pisa). "L'irruzione rappresenta un vero e proprio atto di terrorismo ambientale, un atto intimidatorio compiuto verso lavoratori e tecnici di provata competenza e correttezza che compiono il loro dovere quotidinamente", ha continuato il presidente, che chiede allo stesso tempo alle forze dell'ordine e alla magistratura di "individuare quanto prima i responsabili", augurandosi che "siano puniti secondo quanto previsto dalle leggi". "Un gesto grave, per di più rivolto contro lavoratori il cui compito è quello di operare per la tutela dell'ambiente e la salute dei cittadini.

A loro va la mia piena solidarietà e l'invito a continuare serenamente e con la consueta competenza un lavoro tanto prezioso per la comunità"ť. Così l'assessore regionale all'ambiente, Anna Rita Bramerini, dopo l'irruzione compiuta da un gruppo di incappucciati presso la sede dell'Arpat di Pisa. Gli sconosciuti hanno inveito contro il personale presente e lasciato scritte sui muri della sede contro l'Agenzia e il Cisam, un centro della Marina Militare. "Occorre respingere tentativi come questo, espressione solo di intolleranza.

La Toscana è una terra troppo gelosa della sua storia di dialogo e di passione per la democrazia, mi auguro che i responsabili dell'aggressione di stamani vengano individuati e chiamati a rispondere dei loro comportamenti".

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