Dehor, la città è satura, il Comune rigetta le richieste per le nuove pedane

La Confesercenti Firenze promette battaglia e prepara una mobilitazione contro la decisione dell'Amministrazione di vietare l'installazione di nuovi spazi commerciali sul suolo pubblico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 luglio 2013 16:53
Dehor, la città è satura, il Comune rigetta le richieste per le nuove pedane

Sedie e tavolini in piazza senza permesso, per protestare contro la decisione dell'amministrazione Renzi che rimanda al mittente le richieste di nuovi spazi commerciali su suolo pubblico. Questo succede a Firenze dopo una lunga gestazione del progetto realizzato dall'ex assessore alle Attività Produttive, Dario Nardella. Una normativa attraversata dalla realizzazione di un vero e proprio Bando di idee che permettesse di trovare un unico "tipo" di dehor da allestire in città senza deturpare l'urbanistica cittadina con pedane di diverso genere e colore. "C'è stato un lavoro lungo per arrivare ad una normativa che abbiamo accolto con favore anche perché da noi richiesta per regolamentare una situazione diventata oramai ingestibile - spiega Daniele Locchi responsabile attività commerciali di somministrazione per Confesercenti Firenze - adesso dobbiamo fare i conti con qualcosa di anomalo come il rigetto delle richieste fatte dai nostri associati" Un fatto grave, secondo il rappresentante dei commercianti poiché privo di giustificazione e totalmente arbitrario.

"Ci è stato detto che i dehor sono troppi - continua Locchi - e che la Soprintendenza non sarebbe d'accordo con nuove installazioni in aree già occupate. Esiste un elenco di strade in cui le pedane non possono stare, ma l'elenco è chiaro, mentre per tutte le altre strade non ci sono vincoli". Ma la burocrazia è stata seguita alla lettera? "I nostri associati hanno fatto domanda come previsto dal regolamento: adesso si viene a creare una situazione imbarazzante poiché equivale a chiudere le porte a chi volesse aprire nuove attività e soprattutto porta a chiusura quei locali che non potranno usufruire dello spazio esterno, sempre più apprezzato e ricercato dai nostri clienti" Di chi la colpa dunque? "Non lo sappiamo - risponde Locchi - ed è questo il bello.

Chiediamo chi sia a dover decidere, visto che abbiamo sempre discusso con il Comune di Firenze e mai con la Soprintendenza. Credo che il problema sia diverso, forse si sono accorti che la città è satura, ma non è così che si gestisce il problema perché si creano lotte interne alla categoria tra chi è arrivato prima e chi dopo". "E' la punta di un iceberg - conclude Locchi - perché siamo arrivati al paradosso che non è stato possibile svolgere un evento estivo in piazza Santo Spirito dove è venuto meno il permesso di sistemare sedie e tavolini, ed invece ci tocca assistere ai falò notturni" Intanto a Firenze si cammina cercando di evitare le pedane e non sono in pochi a vederle come vere e proprie barriere, mentre i prezzi praticati all'esterno e 'gonfiati' del 'servizio' suscitano la continua attenzione da parte delle associazioni che tutelano i consumatori.

Per risparmiare meglio il bancone del Bar, ma il turista vuole godersi l'aria aperta. Antonio Lenoci

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