In arrivo dalla Calabria un carico di rifiuti, è scontro tra Provincia e Regione

Lo schema di accordo con la Calabria stabilisce una cornice ben definita entro cui ci si dovrà muovere, come poi spiega l’assessore, che non lascia spazio a ambiguità.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 giugno 2013 16:22
In arrivo dalla Calabria un carico di rifiuti, è scontro tra Provincia e Regione

FIRENZE – “Vorrei rassicurare l’assessore Siveri e gli altri interessati. Le condizioni poste dalla Toscana per ricevere rifiuti dalla Calabria sono state chiaramente definite nello schema di accordo il cui testo è stato peraltro sottoposto al vaglio di Comuni, Province e Ato per ottenere il loro nullaosta”. Risponde così l’assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini alle domande sollevate dall’assessore provinciale all’ambiente Patrizia Siveri. Lo schema di accordo con la Calabria stabilisce una cornice ben definita entro cui ci si dovrà muovere, come poi spiega l’assessore, che non lascia spazio a ambiguità.

Primo, individua la tipologia dei rifiuti che potranno arrivare in Toscana:solo rifiuti che derivano dal trattamento dei rifiuti urbani e rifiuti urbani tal quale. Inoltre, queste tipologie rientrano nelle autorizzazioni già rilasciate dalle Province e non sono previste deroghe di alcun tipo. Quindi, l’accordo stabilisce quale tipologia di rifiuto potrà ricevere ciascuno degli impianti indicati come possibili destinatari dei rifiuti (alcuni di Ato Costa e altri di Ato Sud). Per quanto riguarda i quantitativi che ogni impianto può ricevere, è stata fatta una verifica con i rispettivi Ato. Quanto alla certezza sui pagamenti, diversamente da ciò che è avvenuto in precedenza, questa volta gli accordi operativi che i gestori toscani eventualmente stipuleranno, saranno siglati direttamente con la Regione Calabria e non con le aziende di gestione rifiuti della Calabria. “Credo che quest’ultimo aspetto possa rappresentare una buona garanzia – conclude Bramerini -.

Ciò detto, resta fermo il principio che, qualora le nostre aziende non ritenessero adeguate le condizioni proposte negli accordi operativi, non vi sono obblighi alla stipula”.

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