Firenze – Il 28 febbraio non poteva essere giorno migliore per una conferenza sul dialogo interreligioso nel mondo del volontariato, data storica che coincide con un evento unico, l’ultima giornata da pontefice di Benedetto XVI, che sta per ritirarsi a Castel Gandolfo per rientrare in Vaticano solo in maggio. Col cuore ad una stagione lunga quasi otto anni che sta per chiudersi, tante voci, in Sala delle Feste di Palazzo Bastogi, si sono confrontate su come si vive l’incontro e il confronto tra le diverse religioni nella realtà del volontariato.
Questo l’argomento della riflessione di oggi pomeriggio, per il terzo e ultimo appuntamento del ciclo di incontri sul dialogo interreligioso, promosso dal Movimento culturale “Il Cenacolo”, con la collaborazione del Consiglio regionale della Toscana e dedicato al tema del volontariato. “Siamo onorati di ospitare questa importante conferenza – ha affermato il segretario dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea toscana Marco Carraresi, portando il saluto istituzionale – I palazzi del Consiglio regionale sono non solo deputati alla politica ma sono luoghi di incontro tra la gente”.
Da qui l’importanza di iniziative che puntano al dialogo: “In un momento di protesta e di contestazione come quello che stiamo vivendo è particolarmente importante il confronto, come insegna il volontariato, realtà votata all’apertura del sé verso l’altro, quindi anche sede privilegiata di osservazione del rapporto fra culture e religioni”. Ad animare il confronto ci hanno pensato don Andrea Bellandi, facoltà di Teologia dell’Italia centrale; Rav Joseph Levi, Rabbino Capo della Comunità ebraica di Firenze; Elzir Izzedin, Imam della Comunità islamica di Firenze e provincia; Maria Gabriella Lavorgna, Mandir della Pace; Alessandro D’Alessandro, Soka Gakkai; rev.
Mark Dunnam, Chiesa Episcopale americana di Firenze; Alberto Corsinovi, conferenza regionale Toscana delle Misericordie; Patrizio Ugolini, associazione toscana Pubbliche Assistenze. L’incontro è stato moderato da Anita Tosi, presidente del Movimento culturale fiorentino “Il Cenacolo”, che si è soffermata sull’importanza di portare avanti l’aspetto comunionale l’uno con l’altro, per diventare amici come Gesù ci ha insegnato, e per essere insieme testimoni di un evento, di quella scelta difficile che non è abbandono della croce.
