Mps, l'ipotesi tangenti nella trattativa Antonveneta, l'ex ad Viola nega

Profumo replica a Bersani: "Credo che la banca non vada commissariata e non verrà commissariata"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 gennaio 2013 22:13
Mps, l'ipotesi tangenti nella trattativa Antonveneta, l'ex ad Viola nega

Prezzo caro sì ma nessuna prova di un pagamento di tangenti: è la tesi sostenuta dall' ex Amministratore Delegato di Banca Monte dei Paschi di Siena, Fabrizio Viola sull'acquisto di Antonveneta in cambio di 9 miliardi . Lo stesso per cui invece la Procura di Siena sta cercando le prove di 'retribuzioni extra' ai manager: gli inquirenti stanno passando in rassegna l'elenco di tutti i bonifici emessi negli ultimi 11 mesi dalla banca con destinazione Amsterdam, Madrid e Londra per un totale di 17 miliardi.

L'inchiesta sulla banca senese scoppiata in prima battuta per lo scandalo derivati si allarga ed assume connotati sempre più pesanti. Viola in una nota conferma quanto dichiarato in conferenza stampa a Milano e cioè che: "Il 'documento su derivati BMps' al centro dello scandalo non risultava prima del suo rinvenimento agli atti della Banca. Pertanto non risultava segnalato in alcun modo alla Banca d’Italia". Sulla proposta di commissariamento lanciata da Pier Luigi Bersani il presidente dell'istituto senese Alessandro Profumo replica: "Credo che la banca non vada commissariata e non verrà commissariata".

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