Crollo Mps, il Cda al termine della riunione ''Situazione è sotto controllo''

Il titolo ha perso in Borsa il 20% nelle ultime tre sedute

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 gennaio 2013 21:23
Crollo Mps, il Cda al termine della riunione ''Situazione è sotto controllo''

Ancora uno scivolone in Piazza Affari per Banca Monte Paschi di Siena che ad ora ha perso circa il 20 %. Oggi a Siena il Consiglio di Amministrazione presieduto da Alessandro Produmo e dall'ad Fabrizio Viola, domani invece intorno alle 9,00 in Piazza Salimbeni è prevista l'assemblea dei soci , a cui parteciperà anche Beppe Grillo in questi giorni in Toscana per il suo tour elettorale . "Quanto è stato detto sugli interventi finanziari e sull'ammontare che sarebbe stato impiegato per Mps e il gettito Imu è oggetto di fantasie", ha detto Mario Monti.

"Anche perché - ha sottolineato - la sottoscrizione di nuovi strumenti finanziari non è ancora avvenuta. E' un tema che non sussiste". Il Ministro dell'Economia Vittorio Grilli ha confermato la sua "totale disponibilità" a riferire in Parlamento sul caso Mps''. Se si ricorrerà ai Monti Bond e quindi alle risorse dello Stato, infatti, lo si capirà forse a partire da domani: spetta infatti proprio ai soci della banca votare l'aumento di capitale, poi servirà il parere della Banca d'Italia.

E mentre il titolo continua a perdere, oggi ha ceduto l'8,19% a 0,23 euro e ha portato le perdite delle ultime tre sedute a oltre il 20%; si susseguono le polemiche e le accuse tra gli esponenti politici impegnati nella campagna elettorale. Una banca guidata dal centrosinistra e che ora per evitare il tracollo deve ricorrere ai soldi pubblici: è questa la principale accusa di queste ore. ''Strumentalizzazioni'' è così che il Consiglio d'Amministrazione bolla le affermazioni che via via stanno riempiendo le pagine dei giornali e i tg nazionali; al termine della riunione odierna in Piazza Salimbeni il Cda di BMPS ha diffuso una nota in cui dichiara: "Prendendo atto delle continue esternazioni da parte di numerosi personaggi pubblici ed esponenti politici tese a strumentalizzare le vicende legate all’emissione dei Nuovi Strumenti Finanziari, esprime il suo profondo sconcerto per la leggerezza con la quale viene trattato il tema della ricapitalizzazione della Banca. Anche la vicenda della ristrutturazione del portafoglio titoli, avviata su iniziativa di MPS stessa e non da soggetti terzi, viene descritta con toni e termini assolutamente inappropriati che ingenerano nel pubblico e nel mercato una percezione di instabilità e di rischio che non sussiste alla luce della piena e normale operatività della Banca.

MPS ribadisce quindi quanto già comunicato in precedenza, ovvero che la necessaria richiesta del supporto pubblico ai fini dell’EBA capital exercise si riconduce prevalentemente alla crisi del debito sovrano che ha ridotto il valore del portafoglio titoli di stato Italiani detenuti dalla Banca, e solo in misura minore anche all’attività di verifica ancora in corso sulle operazioni Alexandria, Santorini e Nota Italia di cui tutti parlano. Si sottolinea anche che il miglioramento dello spread riduce il deficit di capitale per il quale il supporto è richiesto. Inoltre, come evidenziato in precedenza, tale richiesta di supporto pubblico garantisce in modo inequivocabile l’adeguato presidio patrimoniale della Banca e quindi usare termini impropri quali “crac” o “fallimento”, evidentemente privi di ogni fondamento, con riferimento a MPS, danneggia i clienti, i dipendenti, gli azionisti e tutti gli stakeholder della Banca stessa. Il Consiglio di Amministrazione di BMPS - conclude la nota - è sereno e consapevole di aver avviato, attraverso il nuovo Management, un percorso di discontinuità e profondo risanamento che porterà al pieno rilancio della Banca". Ma la bufera che sta investendo l'istituto di credito senese oltre ad aver scoperto lo scandalo dei derivati ha riacceso l'antica e mai sopita polemica sulla commistione tra la banca senese e una parte del centrosinistra e d'altra parte in tempo di campagna elettorale non poteva essere altrimenti.

"La vicenda Monte Paschi di Siena è gravissima e scandalosa. Quattro miliardi sono stati dati a questa banca prendendoli dalle tasche dei cittadini anche attraverso l'Imu" ha dichiarato il segretario del Pdl Angelino Alfano. "Dalle parti del Pd - ha aggiunto - fanno i marziani come se fossero immediatamente caduti da Marte. E invece il Monte dei Paschi è sempre stato cosa loro. Noi chiediamo al Pd di non fare finta di niente e di dire con chiarezza tutto ciò che loro sanno su questo scandalo". Pierluigi Bersani ha rimandato al mittente le accuse citando il caso Credit Nord, la banca legata al Carroccio, ha escluso poi qualsiasi coinvolgimento del Pd dalla vicenda: "Il Pd non si occupa di banche" ha dichiarato, ricordando il cambiamento al vertice promosso dal Comune di Siena guidato dal centrosinistra fino alle dimissioni di Franco Ceccuzzi.

"Ci sono delle responsabilità evidenti di chi ha governato la città di Siena", c'é una "responsabilità della politica", ha detto invece Matteo Renzi ieri sera a 'Le invasioni barbariche'. "Spero che il governo Bersani che verrà sarà un governo in cui verrà tenuta molto netta la distinzione tra la politica e le banche". "Fare chiarezza e individuare le responsabilità, quanto prima sulla vicenda Monte dei Paschi di Siena e proseguire sulla strada della discontinuità avviata, che ha portato ad un rinnovamento totale del management della Banca è quanto ribadito oggi in conferenza stampa da Franco Ceccuzzi, candidato del centrosinistra a sindaco di Siena ed ex primo cittadino della città. “In questi anni gli enti locali – ha detto Ceccuzzi - hanno elaborato degli indirizzi che sono stati approvati all’unanimità da tutte le forze politiche dei consigli comunali che si sono avvicendati, e condivisi da tutti gli enti nominanti. “Per quanto riguarda Antonveneta – ha continuato Ceccuzzi - stiamo seguendo con grande attenzione e con grande rispetto il lavoro della magistratura, asupicandoci che venga fatta chiarezza.

Purtroppo questo acquisto non ha dato i frutti sperati. Respingo però al mittente ogni coinvolgimento della mia persona in questa operazione e sono pronto anche a intraprendere azioni legali se necessario. Io ho appreso dell’acquisizione di Antonveneta da un’agenzia, mentre stavo rientrando da Roma. Non dovevo e non potevo sapere nulla di quella trattativa per il mio ruolo di deputato, e l’ho commentata positivamente , come molti altri, sulla base delle notizie che avevo in quel momento.

Oltre a me in quei giorni la commentarono in modo posivito, anche Luca Cordero di Montezomolo allora presidente di Confindustria...".

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