Polfer: domani presidio alla Stazione Santa Maria Novella

Martedì 16 ottobre, dalle ore 09.30 alle ore 11.00, i lavoratori di Polizia del SILP per La CGIL manifesteranno presso la stazione ferroviaria di Santa Maria Novella

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 ottobre 2012 15:43
Polfer: domani presidio alla Stazione Santa Maria Novella

Martedì 16 ottobre, dalle ore 09.30 alle ore 11.00, i lavoratori di Polizia del SILP per La CGIL manifesteranno presso la stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, lato via Valfonda, nei pressi della fermata autobus, per portare all’attenzione della cittadinanza e dei media le condizioni in cui versa la stazione, primo impatto spesso per turisti o viaggiatori. In tale occasione il Silp per la CGIL incontrerà alle ore 10 gli organi di informazione fiorentini, sia della carta stampata che delle televisioni per denunciare le condizioni del luogo di lavoro dei poliziotti in servizio alla Polizia Ferroviaria di Firenze. In particolare con questa iniziativa il sindacato “denuncia” quello che al sindacato sembra essere un sostanziale disinteresse per un servizio, quello svolto dalla Polizia di Stato, che garantisce a circa 260.000 clienti della Società “Ferrovie dello Stato S.P.A.” sicurezza ed ausilio e a decine di migliaia di cittadini che ogni giorno, a vario titolo, occupano o frequentano gli spazi di “Santa Maria Novella”. Nel corso dell’incontro verranno portati numerosi esempi del progressivo svilimento dei servizi di sicurezza, d’ordine pubblico e vigilanza attraverso una costrizione degli spazi e con una precarietà delle strutture destinate agli operatori di Polizia indispensabili ad assicurare diritti al cittadino viaggiante e non. Dopo mesi di denunce pubbliche, operate dal Siulp e finalizzate a dare risalto alla degradante situazione in cui opera la Polizia di Stato, ecco che, in mezzo a "sporcizia, liquami, mezzi di lavoro inesistenti, adesso emerge anche l’inquietante realtà di uffici di Polizia che, nel 2012, sono costretti a lavorare praticamente al buio".

E’ ciò che accade presso la caserma “Gen. Fadini” di Via Faenza dove, oltre agli uffici amministrativi della provincia, operano ed hanno sede anche l’Ufficio Immigrazione, Passaporti, il foto-segnalamento ed altri ancora. "In quella struttura - segnala il Segretario Generale Riccardo FICOZZI della Segreteria Provinciale SIULP - di ben oltre 6mila metri quadrati, oltre il 70% dei neon di illuminazione non funziona da mesi. Ciò determina che taluni uffici e corridoi siano completamente al buio e che il personale debba “barcamenarsi” utilizzando lampade da tavolo o portatili.

Una struttura, quella, in cui si trovano migliaia di fascicoli depositati in archivi completamente al buio ed in cui il personale deve utilizzare, appunto, lampade portatili per poter lavorare. Tutto ciò, ovviamente, oltre che indegno e vergognoso, è palesemente illegale. Le ferree leggi che disciplinano l’igiene e la salubrità degli ambienti di lavoro sembrano valere per chiunque ma non per i poliziotti che operano in questa provincia, vittime del più totale menefreghismo. E così, anche se la situazione è nota da mesi e da lunga data tutto è stato formalmente segnalato (anche se, forse, non ce n’era l’esigenza visto che lo scempio è chiaramente visibile da chiunque si trovi a passare in quegli uffici e corridoi) ancora una volta il questore di Firenze, in qualità di datore di lavoro, pare non avere alcun interesse per la situazione e, in barba a qualsivoglia norma, continua a far lavorare i poliziotti in condizioni assurde.

Se da una parte è vero che non esistono risorse per poter provvedere alla manutenzione dei locali - preoccupante pensare che la Polizia di Stato non abbia soldi neanche per acquistare dei neon - dall’altra è altrettanto vero che la legge, per quanto nella conoscenza del Siulp, impone la dichiarazione di inagibilità di locali inidonei ma, tutto ciò, non accade. Il Siulp fiorentino non intende rassegnarsi all’immobilismo che il questore ostenta dinanzi a situazioni incancrenite e, per tali motivi, ha già preso contatti con uffici della ASL della provincia a cui invierà copiosa documentazione chiedendo un intervento urgente".

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