Menarini. La Regione convoca le parti per un accordo

L'assessore Simoni: "Chiederò all'azienda di sospendere ogni atto che metta in discussione l'occupazione"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 ottobre 2012 18:35
Menarini. La Regione convoca le parti per un accordo

Prima la Regione incontrerà i sindacati, poi l'azienda. A deciderlo è stato l'assessore alle attività produttive, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini che ha fissato il tavolo per martedì prossimo nella sede della Regione Toscana per fare il punto sulla situazione creatasi a seguito dell'annuncio dei mille esuberi a Firenze e Pisa. ''In attesa che venga convocato il tavolo nazionale che abbiamo sollecitato con forza – ricorda Simoncini in una nota – per discutere delle ripercussioni della nuova normativa nazionale, ribadisco che non possono essere comunque i lavoratori a pagare per queste scelte, e che la Regione si sta impegnando per difendere la permanenza del gruppo sul territorio toscano e, più in generale, per tutelare l'occupazione nel settore dell'industria farmaceutica che nella nostra regione ha uno dei poli più importanti in termini di fatturato e posti di lavoro''.

L'assessore ha inviato nei giorni scorsi due lettere ai ministri Passera e Balduzzi per sollecitare l'apertura del tavolo presso il ministero. ''Nel successivo incontro con l'azienda – sottolinea Simoncini - chiederò che venga sospeso ogni atto che mette in discussione l'occupazione e si riprenda il positivo confronto con le organizzazioni sindacali''. Da ieri, intanto, sono iniziati gli scioperi che pare proseguiranno, almeno per quanto riguarda il 'lavoro straordinario'. Questa - fanno sapere i sindacati (RSU A.

MENARINI IFR, AMMLS, CODIFI, FIRMA E RICERCHE) - "la risposta dei lavoratori al sensazionalistico, provocatorio e ricattatorio annuncio dell’azienda. "I lavoratori NON DIMENTICANO che già durante la vicenda giudiziaria si parlò di perdita di migliaia di posti di lavoro, del dramma di migliaia di famiglie e di accanimento giudiziario". "In attesa che il fumo della provocazione si diradi e che l’azienda ritiri quelle dichiarazioni - continua la nota - le assemblee hanno approvato la convocazione di un’assemblea pubblica e di altre iniziative coordinate a livello nazionale".

Notizie correlate
In evidenza