Imu, a Firenze scontro politico sulla discussione della nuova tassa

De Zordo e Grassi: "Consiglio farsa. Il Pd dichiara bocciatura preventiva di tutti gli emendamenti delle opposizioni senza neanche averli analizzati"

Redazione Nove da Firenze
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07 maggio 2012 14:43
Imu, a Firenze scontro politico sulla discussione della nuova tassa

“Abbandoniamo l'aula per protesta” questo hanno dichiarato i consiglieri Grassi e De Zordo dopo aver additato come un "Consiglio farsa" quello che si è svolto a Palazzo Vecchio. "Il capogruppo del Pd ha annunciato il voto contrario a tutti gli emendamenti presentati dalle opposizioni in merito alla delibera dell'IMU senza entrare nel merito delle proposte e senza aver avuto neanche il tempo di analizzarli." Lo dichiarano i consiglieri Grassi e De Zordo che hanno abbandonato l'aula per protesta e sottolineano: " Oggi abbiamo toccato il fondo nel metodo dei lavori all'interno del Consiglio, visto che di fronte a una delibera che riguarda in concreto le aliquote che i fiorentini dovranno pagare sia sulle case che sui locali commerciali e su attività culturali e sociali, il Pd rinuncia a discuterne e aderisce ciecamente a quanto la Giunta ha predisposto.

Dimenticando che la Delibera in oggetto è del Consiglio (e non della Giunta) e abdicando interamente al proprio ruolo" "Quanto al merito - concludono De Zordo e Grassi - oggi il Pd boccerà tutte le nostre proposte che andavano nella direzione di alleviare il carico fiscale sulle fasce deboli della popolazione, disabili, piccole attività economiche, affitti a canone calmierato, comodato gratuito a figli e genitori, e a tassare maggiormente i grandi proprietari immobiliari, le banche e le assicurazioni". Sull'ostruzionismo si è scaldata anche l'opposizione di destra con Giovanni Galli, che ha definito "Ridicole le argomentazioni portare dagli uffici per l’inammissibilità tecnica.

Il PD come al solito è così ‘democratico’ che boccia a priori ogni proposta”. “Ancora una volta dobbiamo denunciare che, in questa amministrazione, il consiglio comunale ha un ruolo praticamente inesistente. Tutti gli emendamenti al regolamento IMU portati dalle opposizioni sono infatti stati dichiarati inammissibili tecnicamente dagli uffici perché non ci sarebbe copertura finanziaria. Argomentazione quanto mai bizzarra: si dovrebbe prima definire il regolamento per l’applicazione della tassa e poi calcolarne l’incidenza sul bilancio.

Questa giunta, invece, ha già fatto il regolamento prima ancora di approvare il bilancio per avere la certezza degli incassi per il Comune. La nostra lista aveva presentato un emendamento per consentire a chi dà in comodato d’uso a un figlio una casa di proprietà (senza chiedere alcun affitto, e che vi prenda la residenza) di poter usufruire almeno di una agevolazione; la stessa prevista per chi affitta una seconda casa a canone agevolato (lo 0,76%). Una misura di buon senso che andava incontro ai bisogni delle famiglie in un momento di grave crisi economica, e che non sarà applicata per una precisa volontà politica di questa giunta e di questa maggioranza. Maggioranza dove come sempre si ‘distingue’ il PD.

Un partito così ‘democratico’ che il suo capogruppo ha preso la parola solo per dire che avrebbe bocciato a priori qualunque emendamento”. Affondo anche del PdL: “Quelli del PD sono consiglieri virtuali al servizio della ‘playstation’ di Renzi. Rispondono sempre ciecamente alle indicazioni del sindaco, e i loro interventi riflettono unicamente la volontà di aderire agli ordini ricevuti. Presenze virtuali che sviliscono il ruolo di questa assemblea. Oggi ne abbiamo avuta l’ennesima riprova, quando si è trattato di discutere gli emendamenti al regolamento sull’IMU.

Il capogruppo ha dichiarato che li avrebbe bocciati tutti, e i suoi consiglieri si sono adeguati. Uno strano modo di concepire la democrazia di cui il partito di centrosinistra si fregia. La potestà regolamentare è del consiglio comunale, se si abdica anche ai pochi compiti rimastici, allora tanto vale chiudere le assemblee elettive”. “Cosa succede se dopo la prima rata di Imu ci accorgiamo che gli introiti non sono quelli che erano stati previsti?". Se lo chiede la consigliera del Pd Tea Albini che ha posto il problema della votazione della delibera che prevedeva la diminuzione dell’addizionale Irpef comunale “che, - spiega Albini- a fronte a fronte di pochi euro di risparmio ha contribuito ad una maggiore pressione Imu sugli immobili non prima casa” “I comuni – dice l’onorevole Albini nel suo intervento in consiglio comunale- potranno entro il 30 settembre rivedere le percentuali o addirittura le detrazioni così come prima il Governo potrà rivedere le stesse cose entro dicembre del 2012.

Lo Stato scarica sui comuni il ruolo di esattori, ma soprattutto scarica su questi la gestione del bisogno sociale che si produrrà anche con l’applicazione Imu e si evince la difficoltà che avranno a rispondere ai bisogni quasi tutti comprensibili. Ecco perché il Pd nazionale chiede l’alleggerimento della pressione Imu andando a tassare i grandi patrimoni e le rendite patrimoniali. Il Comune di Firenze ha calcolato l’imposta sugli immobili non prima casa a livelli massimi e, se è condivisibile sullo sfitto, non mi sento di condividere la pressione sugli immobili usati per attività imprenditoriali soprattutto piccola e media (artigiani, commercianti) perché questi si troveranno particolarmente colpiti non solo dall’Imu ma anche dal passaggio della Tia da Quadrifoglio al Comune in quanto l’iva che fino ad oggi era recuperabile, da domani sarà un costo puro, peggio sarà se per equilibrare questa situazione si dovesse gravare sulle famiglie alzando la percentuale di recupero Tia a loro carico”

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