Maggio musicale: dal 2004 ad oggi persi 30 milioni di euro

Stella e Tenerani (PdL): "Lunedì Renzi spieghi come si esce dalla crisi. Ora servono scelte coraggiose, gestione oculata e un vero Piano Industriale, basta con i conferimenti. Ecco la gestione del centro sinistra. Ora servono scelte coraggiose"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 marzo 2012 20:11
Maggio musicale: dal 2004 ad oggi persi 30 milioni di euro

"Dal 2004 ad oggi la Fondazione del Maggio Musicale fiorentino ha perso 30 milioni di euro, frutto di una gestione del centro sinistra, è arrivato il momento di dire basta. I dati di bilancio dimostrano il fallimento del centro sinistra nella gestione del teatro, gestione che ha portato renzi a dichiarare lo stato di crisi". E' quanto dicono il capogruppo del PdL Marco Stella e il consigliere Mario Tenerani. "Una gestione fallimentare, salvata soltanto nel 2006 con la vendita dell’immoble dell’ex Longinotti, e nel 2009 con il conferimento degli immobili comunali del il teatro Goldoni e il complesso edilizio di piazzale delle Cascine destinato a sala prova dell'orchestra.

Come dimostrano gli anni seguenti, con bilanci chiusi con perdite sempre più importanti, le vendite immobiliari ed il conferimento degli immobili hanno effetti positivi sul breve periodo, ma se non si effettuano degli interventi strutturali la situazione per il teatro del Maggio non può cambiare, interventi strutturali mai fatti. Renzi certo non è esente da colpe, è sua infatti la scelta di mettere alla guida della fondazione la sovrintendente Colombo, che non ha portato al teatro nessun miglioramento organizzativo, ma soltanto tensione tra la dirigenza ed i lavoratori.

Fino ad oggi abbiamo ascoltato buone intenzioni, anche condivisibili, di riorganizzazione e razionalizzazione, aspettiamo di vedere le buone intenzioni trasformate in numeri, chiediamo che sia fatto un vero piano industriale. Lunedi Renzi venga in consiglio a spiegarci come crede di uscire dallo stato di crisi, con quali misure e quale futuro aspetta il teatro. Siamo pronti a difendere la qualità artistica del Maggio e i lavoratori, vera eccellenza, ma non la mala gestione e gli sprechi. Siamo convinti che il Maggio musicale sia una vera eccellenza per la nostra città, ma il risanamento passa soltanto attraverso un vero piano industriale, che coniughi riorganizzazione aziendale, taglio agli sprechi e ai privilegi, valorizzazione dei lavoratori, e incremento di vendite della biglietteria e contributo dei privati". (lb)

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