Libero: 'Lusi finanziò Renzi'. E lui annuncia querela

Nota del sindaco sull'articolo del quotidiano: "Lusi non mi ha mai pagato, Belpietro invece lo farà presto". Galli: “Venga a mostrare le sue carte in consiglio comunale”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 marzo 2012 14:33
Libero: 'Lusi finanziò Renzi'. E lui annuncia querela

FIRENZE- Oggi Libero diretto da Belpietro aggiunge l'ennesima ulteriore aggressione alla campagna polemica contro Matteo Renzi. Il vicedirettore Bechis infatti scrive un articolo dal titolo: “Toh, Lusi pagò anche Renzi” Libero riporta anche il numero di serie delle tre fatture archiviate dal senatore del Pd Luigi Lusi, affermando di aver individuato passaggi di denaro tra Lusi, allora tesoriere della Margherita e ora sotto inchiesta per la gestione dei fondi del partito, e Matteo Renzi all'epoca delle primarie per Firenze.

Il tema dell'articolo è più o meno questo: Renzi, che combatte contro il finanziamento ai partiti è un ingrato (hanno scritto proprio così), perché ha ricevuto soldi dal PD e dalla Margherita per la sua campagna elettorale. "Niente di illegittimo, assicura Bechis, convinto di sfangare con questa premessa la mia naturale richiesta di risarcimento danni. Ma non basta dire nulla di illegittimo -replica Matteo Renzi- Che in teoria non fosse nulla di illegittimo non c'è dubbio: i soldi dei partiti servirebbero per le campagne elettorali, non per le case dei dirigenti.

Tanto è vero che nel 2009 io ho più volte chiesto che la mia campagna elettorale fosse aiutata dai partiti della coalizione. Ma mi hanno detto di no tutti – nessuno escluso, sia i partiti vivi che i partiti morti – e non è un caso se per pagare i debiti abbiamo allora acceso un mutuo che stiamo ancora onorando. Dunque non è come la storia della volpe e dell'uva: se me li avessero dati io quei soldi li avrei usati per la campagna elettorale, ci sarebbero stati utili. Ma mi dicevano che non c'erano.

Oggi come tutti gli italiani rabbrividisco nel capire perché non c'erano. Ma questa è un'altra storia. La cosa sorprendente, dunque, non è io abbia avuto dei finanziamenti per la mia campagna elettorale: la cosa sorprendente è che io non li abbia avuti. Non li ho avuti da Lusi ma neanche dal PD, a differenza di ciò che scrive Bechis e che dovrà provare in tribunale. Vediamo di essere chiari: Lusi, la Margherita e neanche il PD nazionale, regionale e fiorentino, NON mi hanno mai dato un centesimo né per le primarie, né per le elezioni, né per il ballottaggio, né per la Leopolda uno o due.

Chi dice il contrario mente sapendo di mentire. O è in malafede. Sono tra i non moltissimi (eufemismo) amministratori a dire che il finanziamento pubblico ai partiti va abolito, non riformato: abolito. Ho detto alla Leopolda che io abolirei anche il finanziamento ai giornali di partito, ma questa è un'altra storia che forse a Libero non farà piacere, ma che potrebbe spiegare certa acredine. E ripeto di essere sconvolto per l'uso dei fondi della Margherita, su cui deve essere fatta chiarezza al più presto.

Per la mia campagna elettorale 2009 del resto abbiamo speso ben 209.152,27 euro. Tutti i denari sono stati pagati dal Comitato Elettorale per Matteo Renzi sindaco (piazza Ravenna 4, Firenze), non da altri soggetti. Le fatture sono lì a testimoniarlo. Gad Lerner invece riprende la notizia sul blog dicendo che “gli sembra più probabile” che i soldi siano stati usati per le primarie: in quel caso tutte le spese sono state fatturate all'Associazione NoiLink, via Martelli 5, Firenze. E i soldi sono stati incassati dai contributi di singoli o dal versamento di persone che partecipavano a cene da 1.000euro a testa.

Una cosa molto criticata, molto americana: ma che consente oggi di dire a Lerner che – suo malgrado – anche sul finanziamento delle primarie tutto è trasparente. Se avessero dato soldi per le elezioni sarebbe stato corretto: lo avessero fatto per le primarie no. Ma non li hanno dati neanche lì. Non mi stupisce che nei fascicoli Lusi ci siano fatture pagate a diverse aziende toscane: che ci fossero numerose spese sostenute dalla Margherita – non credo sinceramente solo quelle dette da Bechis, ma immagino molto di più – per regolari iniziative politiche a Firenze e in Toscana era cosa nota.

E normale trattandosi di soldi dati ai partiti che i partiti dovevano spendere. Ma non li hanno spesi per le mie campagne elettorali, tutto qui. E non avendo mai discusso votato il Bilancio della Margherita non posso dire come e dove sono stati spesi. In questi casi si annuncia che il risarcimento danni andrà in beneficenza. Io da subito informo che porterò a cena i volontari del comitato elettorale. E poi metterò la cifra a copertura del mio mutuo prima casa trentennale, non appartenendo alla categoria dei politici che comprano l'abitazione a loro insaputa.

Quanto a Lusi e alla Margherita come pure alla Lega che porta i soldi in Tanzania e a tutti quelli che ricevono soldi dal pubblico, ripeto qui quanto detto in Stazione Leopolda: è l'ora di abolire il finanziamento pubblico ai partiti e ai giornali di partito. Continuerò su questa battaglia, anche se Libero non vuole". “Alla nostra domanda d’attualità del 6 febbraio scorso che chiedeva di sapere se avesse ricevuto finanziamenti dal senatore Lusi per la campagna elettorale o per le iniziative alla Leopolda, Renzi fece rispondere al suo capo ufficio stampa con un comunicato.

Ora, dopo un articolo di Libero uscito questa mattina, annuncia querela e dice che chiarirà tutto in tribunale. Ma prima del tribunale - e prima di facebook - c’è l’assemblea della città che il nostro sindaco amministra dopo aver vinto le elezioni. Anche se evidentemente questo a lui non piace”. Questa la dichiarazione del capogruppo di Lista Galli Cittadini per Firenze Giovanni Galli. “Nel nostro sistema di giustizia esiste la presunzione di innocenza – ha aggiunto Galli –.

Fino a prova contraria, dunque, noi supponiamo che quanto Renzi afferma accalorato nella nota pubblicata di buon ora su facebook stamattina in risposta a Libero sia vero, cioè che non ha mai ricevuto un centesimo né da Lusi né da altri funzionari del PD. Ma quello che a questo punto ci indigna non è tanto la verità su questa vicenda, ma il comportamento del sindaco, che non si comporta da sindaco di Firenze, ma da personaggio pubblico pronto a difendere la propria immagine a colpi di avvocati quando è attaccato dai media nazionali, e ancor più pronto a nascondersi dietro i propri funzionari e dirigenti quando dall’opposizione si chiede conto dei suoi comportamenti in consiglio comunale.

Troppo facile riempirsi la bocca di trasparenza, bellezza, facce nuove, angeli e non si sa più cos’altro ormai, e poi non dimostrare carte alla mano la correttezza dei propri comportamenti quando richiesti. A fare i moralizzatori così son bravi tutti”. “Renzi sostiene di essere ‘immacolato’ e di non aver mai avuto a che fare coi soldi pubblici dal suo partito per la campagna elettorale. Bene, ce ne rallegriamo: ora però, forti del regolamento del consiglio comunale, organo che – lo ricordiamo sommessamente a Renzi – garantisce il corretto funzionamento della democrazia nella nostra città, torniamo a chiedere, con un’altra domanda di attualità (qui sotto trovate quella presentata il 6 febbraio e ritenuta inammissibile) che il sindaco venga a spiegarci le sue ragioni in aula.

Per uno come lui, che sfida a viso aperto il marciume della vecchia politica sulla ribalta nazionale e combatte la cattiva informazione nelle aule dei tribunali, sarà di certo una passeggiata di salute” ha concluso Galli. “Matteo Renzi smetta di dire bugie, affronti a viso aperto la città e risponda alla domanda che gli faccio dal giorno dopo la sua elezione: Chi sono i finanziatori? -dichiara il consigliere regionale del Popolo della Libertà Giovanni Donzelli- La sua reazione all’articolo di Bechis su Libero di oggi in cui si citano fatture circostanziate pagate da Lusi a fornitori abituali di Renzi è così assente di risposte concrete, evasiva nei contenuti e stizzita negli atteggiamenti che ricorda quella di altri politici che dopo vicende similari, per esempio sull’acquisto della casa, si sono dimessi.

Renzi a breve forse ci dirà ‘se scopro chi ha pagato la mia campagna elettorale, mi arrabbio’. Minacciare querele, insultare, scomodare il mutuo per la casa e insistere a chiedere di abolire il finanziamento pubblico dei partiti senza dire chi sono i propri finanziatori privati rafforza dubbi e insinuazioni. Un Sindaco che mente sulla gestione economica delle proprie campagne elettorali perde di credibilità in tutta la sua attività amministrativa e politica. Questo fuggire di Renzi dalla trasparenza danneggia la città e lo sviluppo trasparente che meriterebbe”.

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