Arriva il Cesena, contro il passato per giocarsi il futuro

La sfida del Franchi vale la corsa ai 40 punti per la salvezza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 febbraio 2012 12:26
Arriva il Cesena, contro il passato per giocarsi il futuro

Tornano al Franchi Adrian Mutu, Gianluca Comotto e Mario Alberto Santana che nel Cesena di Beretta affrontano un momento difficile per l'intera squadra e per i tifosi, ma anche per la loro carriera che necessita di un rilancio professionale e quando capitano sfide come questa, con la ex squadra, diventa obbligatorio togliersi delle malcelate soddisfazioni. Il tecnico dei bianconeri dichiara di volersi affidare a Mutu e Iaquinta per uscire dal tunnel retrocessione dove il presidente del club cesenate ha detto a gran voce di non voler stare. I padroni di casa potrebbero essere frastornati, ma De Silvestri ha consigliato ai suoi, dopo l'ultima sconfitta, di tapparsi le orecchie per attutire il contraccolpo psicologico.

Non è ben chiaro se vi sia una formazione tipo, e certo è che spaventa questa idea di Fiorentina in cui tutti sono utili, purché siano i migliori, e poi ti ritrovi in campo Montolivo che non è più viola, oppure Ljajic che lascia il campo a fine primo tempo per mancanza di presenza scenica. Poi entra Cerci che, necessariamente, per esser finito in panchina, risulta essere una seconda scelta, e vedi invece che per 10 minuti la squadra gioca e si propone. Dura poco, è vero, ma in momenti di difficoltà ci si attacca anche ai lampi di luce. Torna disponibile Amauri, dopo l'affaticamento muscolare, e il giocatore si ritrova l'onere e l'onore di portare a termine l'impegno di Santiago Silva, fare l'attaccante della Fiorentina (dispiace per il Tanque, ma quel rigore alla Roma non ha appagato i sensi di godimento della piazza).

Un ruolo che pesa, certo, quanto la maglia numero 10 consegnata ad Olivera. Sono gli imprevisti che capitano lungo il percorso, soprattutto a chi è arrivato a metà dell'opera, specie se quell'opera non era ancora iniziata. E' sbagliato aspettarsi tanto da chi è stato chiamato solo per un fugace passaggio? Per quell'aiuto che si chiede nel momento del bisogno? Ecco, forse, Amauri si trova a fare l'amico. Conti alla mano, dopo la gestione Mihajlovic ritroviamo un tabellino di marcia sconfortante.

Sinisa si è scusato, ma ha anche affermato che il problema più grande poteva non essere l'allenatore. Difficile poter confutare l'affermazione: una squadra la prepari durante l'estate e se i giocatori in campo corrono per 30 minuti sui 90 regolamentari, qualcosa non ha funzionato a dovere. Delio Rossi e l'eredità che potevi aspettarti, anche se il beneficio di inventario te lo sei giocato nel mercato di gennaio, con il tecnico che chiede di sfoltire la rosa e diventare competitivi ed invece ti ritrovi con la panchina lunga ed acquisti occasionali. Troppo triste parlare di corsa per la salvezza? Tappatevi pure le orecchie, ma parliamone. AntLen

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