Ataf, la protesta dei dipendenti nel presidio organizzato a Le Cure

Continua la protesta dei dipendenti dell'azienda di trasporti dell'area fiorentina. Lo avevano promesso ad inizio anno, a seguito della befanata ammessa e non concessa con strascico di polemiche sulla scelta del volantino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 gennaio 2012 15:43
Ataf, la protesta dei dipendenti nel presidio organizzato a Le Cure

Continua il braccio di ferro tra sindacati ed Azienda. Il presidente Filippo Bonaccorsi ha risposto con i richiami scritti alla Befanata di inizio anno, che avrebbe dovuto condurre allo sciopero dell'11 gennaio, poi annullato dal Garante. Una Befanata dal carbone amaro, con tanto di strascico polemico riguardo la decisione di stampare quel volantino funebre che ha mandato su tutte le furie Cgil e Cisl in maniera congiunta. Alessandro Nannini, coordinatore della RSU ha ribadito più volte "Noi non molliamo, lo devono capire, perché lo facciamo per tutti e non solo per noi, per tutti coloro che vedono nel mezzo di trasporto un vero servizio pubblico".

Intanto la macchina burocratica verso la privatizzazione ha visto anche la pubblicazione del Bando a seguito della Delibera votata in consiglio dopo che l'Assemblea dei soci aveva decretato a maggioranza (ma con il solo voto favorevole del Comune di Firenze detentore di circa l'83% delle quote aziendali) di avviare il processo che permette l'accesso del privato. L'11 gennaio non c'è stato lo sciopero, però gli autisti hanno deciso di attuare il ritmo "lumaca" cosa che ha spinto la dirigenza a richiamare all'ordine i dipendenti con lettere indirizzate ai singoli autori degli imputati ritardi. La R.s.u.

in risposta ha indetto per venerdì 20 gennaio 2012 alle ore 11.30 un presidio di protesta che si terrà in viale dei Mille sotto la sede Ataf. Il presidio è "contro le contestazioni disciplinare ricevute dai lavoratori nel giorno della protesta dell11 gennaio scorso. Contro le intimidazioni perpetrate della dirigenza attraverso le minacciose lettere consegnate ad alcuni lavoratori accusandoli di negligenza per aver danneggiato l’azienda, del reato di interruzione di pubblico servizio, di aver leso il rapporto fiduciario con il datore di lavoro.

Per questo atto vergognoso e per difendere i nostri diritti sempre più a rischio.."

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