Baby Blue + Sunday Sheebs in concerto all'Exfila di Firenze (Video)

Al via questa sera la stagione 2012 di Sottosuono, la rassegna di rock e altre derivazioni promossa da fromScratch e Jena dischi in collaborazione con Exfila associazione e Arci.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 gennaio 2012 15:11
Baby Blue + Sunday Sheebs in concerto all'Exfila di Firenze (Video)

Firenze - Il programma live 2012 di Exfila si apre con una delle giovani e migliori esperienze del songwriting italiano cresciuto nelle lande toscane. Venerdì 13 gennaiotornano a esibirsi dal vivo i pratesi Baby Blue, in occasione della prima data del nuovo anno di Sottosuono, la rassegna di rock e altre derivazioni promossa da fromScratch e Jena dischi in collaborazione con Exfila associazione e Arci. Dopo quel "We Don't Know" (Trovarobato/Audioglobe), che alla fine del 2010 dette modo di mostrare l'evoluzione della band, i Baby Blue oggi sono già al lavoro per un nuovo album.

Con tanti live alle spalle, proseguono nello studio del proprio suono che ha saputo fondere in un unico flusso armonia e dissonanza, tra filastrocche a voci sussurrate, chitarrismo, cambiamenti di registro e ribaltamenti emotivi. In apertura Sunday Sheebs, progetto prog di quattro sedicenni piazzatosi al secondo posto dell'ultima edizione del Rock Contest di Controradio e con un Ep omonimo (sin dalla copertina, di impronta floydiana) già in circolazione. Nel corso della serata, in esposizione illustrazioni e disegni di Cuore di Cane (Alessia Castellano - http://cuorecane.blogspot.com). Venerdì 13 gennaio 2012, ore 22 Ingresso euro 3, riservato soci Arci EXFILA Via mons.

Leto Casini, 11 - Firenze (dietro il centro commerciale del Gignoro - gps: via marangoni) http://www.exfila.it/ http://www.fromscratch.it/sottosuono.htm http://cuorecane.blogspot.com

Baby Blue http://www.baby-blue.org/ I Baby Blue nascono a Prato nel Settembre 2004.Nel loro primo anno di vita raggiungono la finale del Rock Contest di Controradio e registrano due demo: la prima con l'aiuto di Andrea Franchi (Paolo Benvegnù) e la seconda insieme ad Andrea Orlandini (Bandabardò) e Saverio Lanza (Piero Pelù).

Da subito riescono a suonare su palchi importanti facendosi una solida esperienza dal vivo con concerti al MI AMI festival, all'Heineken Jammin' Festival e ad Arezzo Wave, partecipando con un brano alla compilation ufficiale di quest'ultimo. Vincono il premio FAWI (Fondazione Arezzo Wave Italia) come miglior gruppo del 2006. A Dicembre, con il contributo sempre di FAWI, registrano un EP di sei brani al Bunkerhaus Recording Studios di Firenze con la produzione artistica di Paolo Benvegnù, e iniziano il Lucky Brand Tour 2006, promosso dalla Komart e supportato da Rolling Stone, RDS e All Music.

Nel Marzo del 2007 il gruppo suona a Bilbao per il concorso europeo "Bilbo-Rock" e in estate partecipa come ospite alla prima edizione di Italia Wave, entrando a far parte per la seconda volta della compilation ufficiale del festival. Dopo più di un centinaio di esibizioni in quasi tutte le regioni italiane, durante le quali hanno avuto occasione di aprire i concerti ad artisti come Micah P. Hinson, Carla Bozulich e Jennifer Gentle, nel 2008 i Baby Blue tornano in studio con Paolo Benvegnù per registrare "Come!", il loro primo album, che esce nella primavera del 2009 ottenendo una calda accoglienza della stampa musicale. Nel settembre 2010 è uscito il nuovo album "We Don't Know" per Trovarobato/Audioglobe. L'album è acquistabile in formato digitale dal sito di Itunes: http://itunes.apple.com/it/album/we-dont-know/id432189227?ign-mpt=uo%3D4 Sunday Sheebs https://www.facebook.com/sundaysheebs Fin dagli albori del progressive rock, l'Italia si è sempre mostrata interessata, appassionata e pronta a recepire il messaggio: agli inizi degli anni Settanta sono nati gruppi che hanno fatto la storia della musica nostrana come PFM, Area, Banco del Mutuo Soccorso e Rovescio della Medaglia.

È però inusuale, se non ardito, che ai giorni nostri quattro ragazzi sedicenni si avvicinino a questo genere, piuttosto che continuare a navigare sulle acque dell'indie pop di stampo britannico (da cui per altro il gruppo era partito, con il primo progetto The Wanted) che tutto travolge e poco riesce a salvare. I Sunday Sheebs, invece, affrontano la sfida con consapevolezza e grande gusto, sia nel sound che negli arrangiamenti. Questi giovanissimi musicisti, che si sono riuniti nel 2007, hanno raggiunto il loro traguardo più alto nel Dicembre 2011, piazzandosi secondi al Rock Contest di ControRadio.

L'EP Someday Sheeps, pubblicato con la collaborazione di Gianmarco Colzi e Ben Frassinelli, già dalla copertina (ispirata al floydiano Atom Heart Mother) fa intuire subito che direzione prenderanno le sonorità della band. I cinque pezzi, a livello globale, scorrono bene, riuscendo sempre a mantenere tensione e a suscitare interesse, senza mai diventare pacchiani o monotoni. La first track Lisander ha un ritmo incalzante e persuasivo devoto com'è agli stilemi musicali del passato, ma mentre scivola via una breve e alquanto classica cavalcata, i continui cambi di tempo, schitarrate funky e piccoli divertissement di piano convincono l'ascoltatore e rendono la traccia più matura di quel che ci si potrebbe aspettare.

Wash ha un atmosfera più calma, riflessiva, a tratti colorata di malinconia e post rock, un piccolo gioiellino dalle tinte pop quanto basta. Shadow of a Doubt poggia le sue fondamenta sulla coinvolgente melodia vocale, orchestrando e bilanciando perfettamente i cori sullo sfondo. Influences è sicuramente il brano più coraggioso dell'intero prodotto: sette minuti e passa di canzone con accelerazioni improvvise e riff sulla sei corde à la Jimmy Page, omaggiandolo di una sorta di Stairway to Heaven personale in cui piovono continui cambi di dinamiche, lampi di jam session e balletti di note.

Forse un po' troppo, ma bella prova comunque. Words Like Mind chiude il tutto, facendo sentire l'anima beatlesiana del gruppo e, perché no, anche quelle radici puramente pop che fanno ormai parte del passato dei Sunday Sheebs e a cui, con questo pezzo, il gruppo lancia un ultimo ringraziamento. In sostanza, ecco finalmente una band fresca, che fa musica a cui le giovani orecchie forse non sono neanche mai state abituate (purtroppo), ma alle quali piano piano i Sunday Sheebs stanno insegnando qualcosa, indorando la pillola con sonorità più immediate e accattivanti per le orecchie inesperte; con qualche limatura (il cantato inglese e i testi non convincono pienamente, sarebbe curioso ascoltarli in una svolta italiana) potrebbero essere uno dei gruppi più interessanti delle nuove generazioni.

Da tenere sotto stretta osservazione. Recensione a cura di: Cosimo Lippi per Firenze Underground - http://firenzeunderground.blogspot.com/

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