Svanito l'obbiettivo Coppa Italia, cosa fare adesso?

La Coppa Italia era il trofeo da non mancare, perché avrebbe aperto la strada verso l'Europa, perché avrebbe fatto morale, perché sarebbe stato un trofeo che, di questi tempi, non fa mai male. Perso un treno...

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 gennaio 2012 13:37
Svanito l'obbiettivo Coppa Italia, cosa fare adesso?

"Alla Stazione devi starci.. se non vuoi perdere il treno" Questo aveva detto il mister Delio Rossi a Ljajic qualche ora prima della trasferta di Novara. Il giovane serbo aveva risposto positivamente alla chiamata e sul campo sintetico ha contribuito a far emergere una buona Fiorentina contro una squadra di bassa classifica. Un 3 a 0 sincero, asciutto, che avrebbe fatto morale. Poi serviva ripetersi al suon del tanto abusato termine "Continuità" del quale parlava Prandelli. Che ha sfiorato alcune volte le conferenze di Mihajlovic, quelle post-evento (gioco e partita), e che si è riproposto con Delio Rossi. All'Olimpico c'era la Roma, con i giallorossi dal baricentro arretrato, timorosi, colti di sorpresa, vulnerabili nei primi minuti, però sempre i giallorossi..

che dopo aver preso le misure hanno alzato la voce spaventando i giovani viola e costringendoli all'errore. Ingenui, sprovveduti, giovani. Farne però una colpa sarebbe assurdo. Ljajic ha sbagliato, Salifu ha sbagliato, ed anche Neto ha sbagliato, però erano in campo, dal primo minuto, in una gara secca per un trofeo nazionale. Sullo sfondo di una squadra che si riassembla seguendo il sistema del 3-5-2 perché "Questo è il modulo che permette di sfruttare i giocatori che ho a disposizione" c'è una Società che a detta di tutti sa bene come muoversi e dove muoversi, al punto che in certi momenti sembra aver già concluso e preso, salvo poi voci di allontanamento dalle aspettative, dai piani, dal budget.

Una cosa è certa, alla piazza non è dispiaciuta la prova di Roma, perché l'anima della sqadra si è vista e perché Jovetic ha insegnato calcio davanti agli occhi di Francesco Totti che ha dovuto faticare per trascinare i suoi. Già, ma lui è Totti e lo ritrovi da solo a passeggiare per il campo anche se lo conoscono tutti.. esperienza. Delio Rossi piace perché è un maestro ed anche se parla per concetti ben definiti che ripropone spesso, perché ci crede, riscuote comunque la piena fiducia dell'ambiente ed ha, come lui dice "credito" presso i tifosi. Non giriamoci troppo attorno.

Quelli buoni ci sono, si vedono, contano e si contano. Alcuni mancano all'appello, e non parliamo di Gilardino, Silva o Babacar ma di quelli che avrebbero potuto esserci ma sono mentalmente distanti e non è un caso che un allenatore come Rossi che parla spesso di "Far giocare i migliori" li faccia partire dalla panchina. Cosa fare adesso? Puo reggere il 3-5-2 per tutto il campionato? Serve una punta di ruolo? Serve un centrocampista cui affidare il pallino del gioco visto che Montolivo è sempre più vicino all'addio? Serve un altro difensore?

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