'Un gesto che è frutto di una cultura razzista e fascista'

Grassi e Romanelli: “Quanto accaduto ieri in Piazza Dalmazia e al Mercato di San Lorenzo non può essere liquidato come l'opera di uno squilibrato". CasaPound Italia auspica il superamento dell'odio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 dicembre 2011 19:09
'Un gesto che è frutto di una cultura razzista e fascista'

Firenze, 14 Dicembre - ''Se uno decide in un mercato di sparare a delle persone perche' sono nere di pelle e' un razzista, se scrive sul sito di Casa Pound le cose che ha scritto e' fascista e bisogna chiamarlo con quel nome li'. Penso che quando le cose sono vere bisogna avere il coraggio di dirlo altrimenti si creano situazioni malate''. Sono le parole di Susanna Camusso, segretario generale Cgil, alla Fondazione Stensen dei gesuiti di Firenze, in occasione dell’incontro Senso dello Stato e legislazione del lavoro, riguardo l'uccisione di due cittadini senegalesi e il ferimento di altri tre. ''La disponibilità di Pape Diaw, portavoce della comunità senegalese di Firenze, a incontrare me e gli esponenti locali e nazionali di CasaPound Italia va sicuramente nel senso di un superamento dell'odio, quindi va valutato in modo positivo.

Ci sembra tuttavia pesantemente contraddittorio e incomprensibile il fatto di voler partecipare a un incontro ma di anticiparne nello stesso tempo le conclusioni, invocando una immotivata chiusura di Cpi''. Lo afferma Saverio Di Giulio, responsabile provinciale di CasaPound Italia Firenze. ''Come si fa - sottolinea Di Giulio - a voler incontrare qualcuno chiedendone preventivamente l'esclusione dalla scena politica e culturale? Tanto più che il profilo di Gianluca Casseri che emerge dalle prime indagini sembra confermare l'ipotesi della tragedia della follia: abbiamo infatti a che fare con un uomo solo, circondato unicamente di tantissimi libri più che di materiale di propaganda politica, senza computer, senza telefono, gravemente depresso e affetto da una forma di diabete che lo costringeva a continue iniezioni di insulina.

Insomma, è sempre più chiaro che la politica c'entra poco e nulla, in questa storia, mentre con essa hanno a che fare il disagio, la solitudine e la follia. Quanto alla scritta “CasaPound” che sarebbe stata tracciata sull'abitazione di Pape Diaw, vorrei rassicurarlo: scritte inneggianti a ogni movimento politico di destra o di sinistra compaiono in tantissimi palazzi, di Firenze e del resto d'Italia. Trasformarle in altrettanti “avvertimenti” sarebbe davvero impossibile, tanto più che è lo stesso portavoce della comunità senegalese di Firenze a precisare che la scritta starebbe lì da circa 15 giorni, ben prima, quindi, del folle gesto di Casseri.

Di tutto questo, comunque, parleremo nell'incontro in cui avremo modo di confrontarci in modo franco, schietto ma, speriamo, sereno e costruttivo. Senza pregiudizi, da nessuna delle due parti''. Il Consigliere comunale Tommaso Grassi e il Consigliere Regionale Mauro Romanelli pensano che ciò che è accaduto ieri nei due mercati fiorentini non possa essere soltanto il gesto si uno squilibrato, ma va ricondotto a una cultura fascista e razzista che sta dilagando in Italia, soprattutto tra i giovani.

“Quanto accaduto ieri in Piazza Dalmazia e al Mercato di San Lorenzo, con l’uccisione di Samb Modou e Diop Mor, e il ferimento di altri tre ragazzi originari del Senegal, non può essere assolutamente e sbrigativamente liquidato come l'opera di uno squilibrato, ma, deve essere detto chiaramente, è anche frutto di una cultura razzista e fascista, che sta da anni dilagando nel nostro Paese, purtroppo, soprattutto tra i giovani.” – affermano il Consigliere comunale Tommaso Grassi e il Consigliere Regionale Mauro Romanelli.

“Vi sono in Italia formazioni politiche, associazioni e singoli che, nel tentativo di ricercare consenso, fomentano nella popolazione la paura del vicino e del diverso, incutono paura e odio, spingono per reprimere ogni differenza, scatenando “chiamate alle armi” contro ogni presunta diversità etnica, sessuale o religiosa”. “Noi invece continuiamo a pensare che il futuro dell’Italia e di una società vivibile passi soltanto attraverso una politica e una cultura dell'accoglienza e della tolleranza, riconoscendo nelle differenze un patrimonio e una ricchezza”.

“La città di Firenze, come Torino, dove, sulla base di una falsa notizia, è stato assalito e incendiato un campo Rom, deve richiedere, oltre ai consueti e quasi scontati attestati di solidarietà e cordoglio, una forte e concreta risposta politica e culturale volta a favorire l'accoglienza e l'integrazione, contrastando qualsiasi forma discriminatoria e di odio”. “Pieno sostegno quindi alle iniziative che intendono far partire da Firenze una proposta forte e decisa per il rispetto di tutte quelle leggi, come quella Mancino, che condannano gesti, azioni e slogan legati all'ideologia nazifascista e aventi per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici religiosi”.

“La nostra Costituzione e le nostre Leggi repubblicane sono, infatti, chiare nel condannare chi persegue finalità antidemocratiche, chi ha comportamenti in continuità con il fascismo, chi propaganda l’odio razziale”. “L’operato quindi di tutte le organizzazioni in odore di neofascismo va dunque monitorato con attenzione e sosterremo qualsiasi iniziativa che vada nella direzione dell’applicazione e del rispetto di queste norme e nell’impegno della formazione culturale delle nuove generazioni”.

“Infine agli amici della comunità senegalese va il nostro abbraccio, la nostra solidarietà e il nostro sostegno – terminano Grassi e Romanelli.” “Tra poco, appena concluso il Consiglio comunale, saremo a manifestare in Piazza Dalmazia contro il razzismo e per ricordare chi ha pagato con la vita la violenza e la cattiveria che hanno ormai da anni avvelenato la nostra società, facendo mutare in una maniera, che oggi appare irreversibile, quell'impalpabile senso comune, il cosiddetto "buon senso del buon padre di famiglia", che col tempo è scivolato nell'abisso della paura di non potercela fare tutti insieme, convincendoci che ci si può salvare solo facendo andare a fondo qualcun altro". Meloni e Bertoncini (Pd): “Contro il razzismo senza se e senza ma" “Ai familiari e agli amici di chi è stato vittima di questo terribile atto razzista, a tutta la comunità senegalese va la nostra più piena solidarietà, insieme alla disponibilità a promuovere tutte le iniziative che potranno essere utili a combattere razzismo, intolleranza e xenofobia sotto qualunque forma si manifestino”.

Elisa Meloni e Fausto Bertoncini, rispettivamente segretario e responsabile immigrazione del Pd provinciale, intervengono dopo i fatti di cronaca accaduti ieri a Firenze. “Nei prossimi giorni, come Partito Democratico – proseguono Meloni e Bertoncini – presenteremo una serie di ordini del giorno in consiglio provinciale e nei consigli comunali della nostra provincia per chiedere la più ferma condanna di quanto accaduto ed impegnare le amministrazioni locali a continuare a combattere ogni forma di razzismo e discriminazione, favorendo la cultura della legalità e dell'integrazione”.

“Ieri a Firenze uccisi due ‘negri’ – prosegue la nota, – pochi giorni fa a Torino l'assalto potenzialmente omicida agli ‘zingari’. Non è intolleranza, fastidio, paura del diverso: è razzismo, nudo e crudo. Diventa fondamentale riconoscerlo per quello che è, chiamarlo con il suo nome, non nasconderlo dietro giri di parole né qualificarlo con aggettivi di contorno. Dobbiamo combattere il razzismo così come dobbiamo combattere, smettendo di trattarle come episodi casuali o alla stregua di curiosità folcloristiche, tutte quelle manifestazioni xenofobe e, appunto, razziste contro lo straniero che troppo spesso si ripresentano nella nostra società.

Il razzismo tra di noi esiste, c'è. Ci sono persone razziste, politiche razziste, culture razziste, qui ed ora. Dobbiamo saperle riconoscere, ammettere la loro presenza e, a partire da questo, contrastarle con forza, a viso aperto, con le armi nonviolente della ragione, della democrazia e della legge. E anche del linguaggio”. “Forse anche stavolta – proseguono Meloni e Bertoncini – davanti ai due senegalesi ammazzati e ai feriti, qualcuno parlerà di follia, qualcuno dirà che certo l'omicidio va condannato ma che, insomma, il fatto nasce dal degrado che loro, gli stranieri, portano con sé e quindi in fondo le responsabilità vere sono altrove, è l'immigrazione che va fermata.

Ancora una volta sarebbe la teoria del ‘non siamo noi che siamo razzisti, sono loro che sono negri’. Noi non ci stiamo. Il Partito democratico si opporrà con determinazione a ogni tentativo di minimizzare i fatti accaduti o di trasferire altrove le responsabilità politiche e culturali (a quelle penali ci penserà la magistratura) di episodi razzisti come quello di ieri, che sono da attribuire anche a quelle forze xenofobe e razziste che, ormai da decenni, fanno dell’intolleranza e della discriminazione la propria bandiera”. Marcucci (PD): "Il killer di Firenze aveva licenza di detenzione armi.

Com'è stato possibile?" "Dalle prime informazioni che arrivano dalla procura di Firenze, pare che Gianluca Casseri, il killer che ha insanguinato ieri il capoluogo della Toscana, avesse ottenuto dal 2010 una licenza di detenzione d'armi, nonostante fosse già stato identificato dalle forze dell'ordine come estremista di destra ed autore di testi deliranti. Mi chiedo come sia stato possibile e soprattutto mi auguro che in futuro le direttive per la concessione di tali licenze siano rilasciate con maggiori cautele e con criteri più stringenti".

Lo chiede il senatore Andrea Marcucci (Pd) in un'interrogazione urgente al ministro dell'interno Anna Maria Cancellieri. "Casseri non era sconosciuto, la sua attività nell'ambito dei gruppi neofascisti era cosa nota -aggiunge il parlamentare- tra le altre cose secondo le informative comunicate dalla Procura di Firenze la sua richiesta di detenzione d'arma risale a poco tempo fa, al 2010. Un fatto che preoccupa non poco, per questo è necessario sapere quali sono le motivazioni che hanno portato al rilascio della licenza e più in generale quali saranno i criteri che il ministero dell'interno dovrà far eseguire dalle Questure in merito al rilascio di tali concessioni". La risposta dell'On.

Morganti (Lega): "Strumentale indicare la Lega Nord tra i responsabili del folle gesto di Casseri". "Pretendere che la giustizia sia uguale per tutti e riconoscere che al di là delle azioni di un pazzo ci sia un problema sociale, che le politiche buoniste siano fallite e che serva più rigore non significa assolutamente xenofobia né razzismo" «La violenza, l'omicidio e l'aggressione non sono giustificabili, così come l'ipocrisia dei "benpensanti"». Lo sostiene l'eurodeputato della Lega Nord Toscana, Claudio Morganti, in merito agli omicidi dei due senegalesi ieri a Firenze.

«Indicare tra i responsabili del gesto folle di Casseri la Lega Nord – asserisce Morganti – lo trovo strumentale così come trovo altrettanto strumentale l'uso della parola xenofobia. Tengo a precisare che la Lega Nord non ha mai portato all'incitamento dell'odio razziale ed ha sempre svolto le proprie manifestazioni in modo totalmente democratico. Mi domando, inoltre – prosegue –, come mai quando un italiano uccide un extracomunitario si parla di razzismo, mentre se succede il contrario si parla di ordinaria criminalità.

Trovo, peraltro, fuori luogo che tutti abbiano evidenziato il colore della pelle delle due vittime, ma che non abbiano detto che erano venditori ambulanti abusivi ed uno di loro clandestino. Questo non significa che la pazzia di Casseri sia giustificabile – sottolinea l'eurodeputato leghista –, bensì che se qualcuno avesse fatto il proprio dovere, come pattugliare nei mercati per contrastare la vendita abusiva di merce contraffatta, probabilmente Casseri avrebbe desistito dal suo intento e si sarebbe potuta arrestare così la sua follia omicida».

Poi, Morganti trova maggiori responsabilità «nelle politiche condotte all'interno dei Palazzi. Viviamo in un Paese dove le regole non sono uguali per tutti – sostiene – e dove, se un ragazzo rom alla guida di un furgone travolge ed uccide quattro ragazzini sui loro ciclomotori è "condannato" a vivere in un residence a spese dei cittadini e diventare testimonial di una griffe di occhiali da sole. Pretendere che la giustizia sia uguale per tutti – chiosa – e riconoscere che al di là delle azioni di un pazzo ci sia un problema sociale, che le politiche buoniste siano fallite e che serva più rigore non significa assolutamente xenofobia né razzismo.

Mi domando come sia possibile che un pensionato alla fame ruba una bistecca venga processato per direttissima, mentre le nostre città sono piene di extracomunitari con auto potenti e vestiti alla moda che spacciano ed avvelenano la nostra gioventù impunemente… Non v'è dubbio – termina – che la violenza vada condannata e che vada soffocata qualsiasi forma di razzismo, ma bisogna essere sinceri e ammettere che le politiche del centrosinistra sono fallite». On. Fava (LN): “Sostenere che il multiculturalismo è fallito non coincide con xenofobia" «Sostenere e riconoscere il fallimento del multiculturalismo non coincide in alcun modo con atti di xenofobia né tanto meno li incita».

Lo afferma in una nota il commissario nazionale della Lega Nord Toscana, onorevole Gianni Fava, a seguito degli omicidi avvenuti ieri a Firenze, esprimendo «totale condanna contro questi gesti frutto della follia e dell'incitamento di ideologie totalmente lontane dalla Lega Nord. Chi oggi sostiene che quanto accaduto ieri a Firenze sia per colpa delle politiche della Lega Nord non fa altro che sottolineare l'ipocrisia di chi ha sempre fatto dello scaricabarile la propria politica. Il gesto di ieri è quello di un folle mitomane che non va in alcun modo giustificato, ma preso per quello che è».

Secondo l'onorevole Fava, «il multiculturalismo ha fallito e di esempi in tutto il mondo ne troviamo a bizzeffe. Ma riconoscere il suo fallimento non significa assolutamente essere xenofobi o razzisti. Si è voluto creare una società multiculturale senza tener conto delle diverse culture e senza puntare a vere forme di integrazione. Lo scontro sociale, purtroppo, è la conseguenza di questo sistema fallimentare, ma non dimentichiamoci che l'autore degli omicidi era un folle che abbracciava ideali condannati dalla storia e che non devono assolutamente essere rinfocolati».

Il commissario nazionale della Lega Nord Toscana, oltre ad annunciare «querele nei confronti di tutti coloro che danno la colpa alla Lega Nord per i due omicidi e per il ferimento di altri tre senegalesi ieri a Firenze», lancia una stoccata anche al sindaco fiorentino, Matteo Renzi, e al Governatore toscano, Enrico Rossi, rei di «strumentalizzare questa immane tragedia continuando a invocare la cittadinanza per ius soli e il voto agli immigrati. Penso che ci sono ben altri giorni per le battaglie politiche».

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