Rifredi: ritrovata sul social network una minore scomparsa

La 15enne si era allontanata dalla sua abitazione trovando rifugio da un suo giovane connazionale. Sequestrati a Prato immobili affittati a cinesi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 dicembre 2011 17:16
Rifredi: ritrovata sul social network una minore scomparsa

Gli agenti del Commissariato di Rifredi guidati da Massimo Buggea hanno ritrovato una minore scomparsa. La madre della 15enne, cittadina cinese, ne aveva denunciato la scomparsa alla polizia il 20 ottobre scorso. Gli investigatori si sono messi subito al lavoro passando al setaccio tutti i contatti della giovane, interrogando amici e parenti. Un testimone ha poi segnato la svolta decisiva alle indagini: la ragazza era stata vista allontanarsi l’ultima volta a bordo di un’auto di grossa cilindrata in compagnia di un altro suo connazionale.

Ancora una volta gli investigatori, hanno concentrato le loro attenzioni sul Web, scovando il profilo della minorenne su un social network cinese. Una foto pubblicata nella sua bacheca on-line, ritraeva proprio la fantomatica auto nera e il suo conducente, un 21enne, al quale gli agenti sono risaliti in pochissimo tempo. Quando sono andati a fargli visita presso la sua dimora (un fondo commerciale nella periferia di Prato) la ragazza ritrovata, è stata affidata nuovamente ai suoi genitori con i quali il ragazzo, dopo essersi scusato, ha instaurato un dialogo.

Al momento il giovane cinese è stato indagato per il reato di sottrazione di minore. Nella mattinata di ieri a Prato la Squadra Interforze composta da Carabinieri, Polizia Municipale, Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, Direzione Territoriale del Lavoro, INPS e INAIL ha eseguito un'ispezione congiunta all'interno di un complesso immobiliare nei pressi della centralissima piazza San Marco rintracciando all'interno di due immobili di proprietà di una società immobiliare pratese, tre ditte di confezioni gestite da cittadini di origine cinese che vivevano e lavoravano in condizioni di assoluto degrado corrispondendo un canone mensile da 800 a mille euro per ciascun magazzino.

In ogni fondo è stata rilevata la presenza di un soppalco suddiviso in piccoli vani utilizzati come dormitorio e di una cucina alimentata da bombole di gpl per ciascuna confezione realizzata in adiacenza del gabinetto per sfruttare l'allacciamento idrico. Le pareti dei tre magazzini sono apparse quasi totalmente invase da infiltrazioni e muffe; in uno dei fondi presente un tubo di scarico raccordato con un tombino sul quale gli occupanti avevano apposto un peso per contrastare l'uscita di ratti.

In totale sono stati rinvenuti 17 vani ad uso dormitorio per stimati 35 posti letto e 6 bombole di gpl da 15 chili l'una messe in sicurezza; tra i presenti rintracciate anche sei persone in stato di clandestinità. Gli immobili sono stati tutti sottoposti a sequestro penale mentre per i 65 macchinari, dei quali 32 con irregolarità relativamente alla sicurezza, sono stati sottoposti a sequestro amministrativo.

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