Lunigiana: in lotta contro il tempo

In azione i mezzi per rimuovere terra e detriti dalle strade e mettere in sicurezza le vie di comunicazione. Al canile di Firenze cinque bestiole del rifugio di Mulazzo, spazzato via dall'acqua. Prosegue l’attività di ricognizione delle criticità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 ottobre 2011 15:01
Lunigiana: in lotta contro il tempo

FIRENZE - Ad Aulla, dove il casello autostradale rimane aperto solo per i soccorritori, il sistema della Protezione civile è impegnato nel riportare l’acqua potabile nelle case: proprio in queste ore infatti si sta lavorando al ripristino delle cisterne presenti a monte della città. Lo ha annunciato la Sala Operativa Unificata Permanente (SOUP) che ha fornito anche gli ultimi dati sugli sfollati e le unità presenti nell’area colpita dall’alluvione. Gli sfollati: 63 persone a Mulazzo e 78 ad Aulla sono ancora ospitate nelle strutture ricettive della zona che non hanno subito danni.

Gli operatori della protezione civile distribuiscono 1.300 pasti al giorno oltre che fornire generi alimentari alle persone in difficoltà e che non possono muoversi. Le frazioni: Starano e Parana sono ancora isolate, si raggiungo solo a piedi o in elicottero. Problemi permangono al sistema della rete fognaria e se le linee elettriche principali sono state ripristinate le singole utenze sono attive ancora a macchia di leopardo; in buona parte delle località colpite dall’alluvione l’illuminazione pubblica è presente a tratti. Le Unità e i mezzi di soccorso: volontari (280 persone e 81 mezzi): vigili del fuoco (55/30), carabinieri e polizia (96/46), esercito (100/18), marina (86/14), vari enti competenti (30/10). Sono arrivati sabato scorso, sono stati rifocillati, visitati e sistemati nei confortevoli box del Parco degli animali, il nuovo canile comunale di Firenze: sono i cani del rifugio della Comunità montana della Lunigiana, che aveva sede a Mulazzo e che è stato spazzato via dalla furia di acqua e fango.

Anche loro erano rimasti senza un tetto, dopo la tragica alluvione che la scorsa settimana ha devastato il nord della Toscana; per fortuna sono stati salvati, ma era urgente e necessario trovare una nuova sistemazione. E dunque grazie all’impegno di Protezione civile, rete regionale delle Asl ed Enpa, gli animali sono stati smistati in diverse strutture e cinque di loro hanno trovato ospitalità nel canile rifugio di via del Pantanino. “In un’ottica di collaborazione e solidarietà ai Comuni alluvionati – spiega l’assessore alle Politiche del territorio Elisabetta Meucci – abbiamo accettato volentieri di intervenire in questa emergenza ed accogliere queste bestiole due volte sfortunate.

La nostra è una struttura all’avanguardia, completa di tutte le attrezzature più innovative ed i cani di Mulazzo non potevano trovare una soluzione migliore. Anche se la nostra speranza, per loro come per tutti gli altri che ospitiamo, è che possano trovare una famiglia che li adotti e gli voglia bene”. Da qui un appello ai cittadini del territorio fiorentino: chi vuole visitare, conoscere e magari adottare una delle sfortunate bestiole di Mulazzo, può mettersi in contatto con il canile o andarci direttamente.

La struttura è in via del Pantanino ed è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11.30, il martedì e il giovedì anche dalle 15 alle 17; il sabato mattina su appuntamento. Per informazioni: tel 055 7352018; mail: adozioni.animali@comune.fi.it e diritti.animali@comune.fi.it. Il Consorzio Agrario di Siena e Arezzo in prima fila nel progetto di gestione dell’emergenza e di ricostruzione nelle terre, tra Toscana e Liguria, colpite dall’alluvione dei giorni scorsi.

Sono partiti questa mattina per la Lunigiana due furgoni dotati di officine mobili e con due tecnici a bordo dopo la richiesta pervenuta al Cap direttamente dai vertici Fiat. Sul posto, infatti, è stato allestito un Centro Operativo Macchine allo scopo di rimuovere quanto prima detriti e terra dalle strade per poi procedere alla messa in sicurezza delle vie di comunicazione. Assistenza e supporto tecnico saranno forniti dalle macchine e dal personale messo a disposizione dal Consorzio Agrario di Siena e Arezzo.

«Una lotta contro il tempo ed un appello accorato a cui abbiamo deciso di rispondere immediatamente – ha sottolineato Maria Critstina Rocchi, presidente del Consorzio Agrario di Siena e Arezzo -. In un momento di forte difficoltà per tutti gli agricoltori e i cittadini di quelle zone disastrate è il minimo che possiamo fare nella volontà di stare loro vicini e portare oil nostro aiuto mettendo a disposizione le nostre risorse, tecniche e umane. Ci adopereremo ventiquattr’ore su ventiquattro fino a quando sarà necessario e lo faremo con quello spirito di solidarietà che da sempre fa parte e vive nell’essenza del Consorzio Agrario e che contraddistingue il mondo agricolo».I due furgoni dotati di officine mobili e i tecnici a bordo faranno sosta in questi giorni a Bugnato. Intanto prosegue, da parte dei tecnici di Regione Toscana, Provincia di Massa-Carrara e Comuni della Lunigiana, l’attività di ricognizione delle criticità presenti sul territorio colpito dall’alluvione dei giorni scorsi.

L’obiettivo è quello di individuare le priorità di intervento, a cominciare dal ripristino di collegamenti regolari con le frazioni di Stadano e Parana e le altre località parzialmente isolate dell’Alta Lunigiana. Per verificare le situazione più difficili sono stati effettuati oggi due voli con elicotteri. Vanno avanti anche le operazioni di ripulitura in paesi e frazioni di tutto il territorio lunigianese, che vedono impegnati personale regionale, dello Stato – forze armate, vigili del fuoco, – degli enti locali e del volontariato.

Proseguono intanto le verifiche su abitazioni e infrastrutture dal parte del genio civile e dei vigili del fuoco. Ad Aulla è stata pressoché conclusa, con la sistemazione di blocchi di cemento, l’opera di ripristino del muro protettivo del fiume Magra. E’ inoltre in corso la segnalazione e rilevazione dei danni subiti dai cittadini, che le amministrazioni locali stanno conducendo con il supporto amministrativo di tecnici e funzionari di Regione e Province e Comuni della Toscana. Nel frattempo, il Presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani si è recato in Lunigiana, ad Aulla, in provincia di Massa, dove ha incontrato cittadini ed amministratori locali. Oltre ad affrontare il tema dell’emergenza alluvione insieme ai Sindaci dei Comuni interessati, nel pomeriggio si è svolta l’ultima giunta ufficiale della Comunità Montana della Lunigiana, per discutere del processo di riassetto istituzionale in atto e per sancirne la definitiva chiusura, in vista della trasformazione in Unione dei Comuni.

A breve si dovrà infatti prima avviare l’iter del commissariamento e, solo in seguito ad una serie di procedure, verrà costituita la nuova Unione dei Comuni della Lunigiana. “Il rammarico per il superamento della Comunità Montana- ha detto Pierluigi Bardini, Assessore alla Forestazione della Comunità Montana della Lunigiana – nasce dal dubbio che i tempi nuovi che ci attendono vedano progressivamente il disimpegno ed il disinteresse verso le esigenze e le necessità delle popolazioni che vivono nei territori della Lunigiana.

In questi anni ho effettivamente verificato come la presenza della Comunità Montana in questo luoghi diventi il presupposto migliore per il mantenimento della popolazione e dei servizi. Mi auguro che con l’Unione questa attenzione non venga meno e che resti al centro dell’azione del nuovo ente. Del resto sono certo che l’impegno verso la nostra montagna rappresenti il presupposto migliore anche per il mantenimento di un comprensorio equilibrato, che veda in futuro il risolversi delle terribili criticità che abbiamo vissuto in questo periodo”. “Oggi è stato celebrato – ha dichiarato Ivan Martorini, Assessore all’Ambiente della Comunità Montana Lunigiana – l’ultimo atto esecutivo della Comunità Montana e c’è un grande dispiacere rispetto alla perdita di un ente che ha significato molto per la crescita e la tutela di un territorio fragile come quello lunigianese.

Noi però continuiamo con fiducia e siamo certi che l’Unione dei Comuni saprà ereditare al meglio l’attività svolta dalla Comunità Montane e che potrà continuare ad offrire quel servizio tanto importante per i cittadini e per gli amministratori locali”. “In questi anni – ha detto Valerio Enzo, Vice Presidente della Comunità Montana Lunigiana, con delega all’Agricoltura e ai prodotti tipici – ho vissuto una bellissima esperienza. Grazie alla Comunità Montana abbiamo portato avanti grandi ed importanti progetti per la valorizzazione dell’agricoltura e del territorio.

Mi auguro che con il nuovo ente saremo in grado di dare continuare all’attività fino ad ora svolta e ai progetti intrapresi, perché sono fondamentali per lo sviluppo del territorio”. “Oggi si respira un’atmosfera particolare – ha commentato il Presidente della Comunità Montana Lunigiana Paolo Bissoli – in quest’ultima giunta della Comunità Montana, in quanto c’è la consapevolezza di chiudere un’esperienza trentennale, che ci rende ancora più responsabili di fronte all’avvenire.

In questa situazione di emergenza dovuta all’alluvione, la Comunità Montana ha dato ancora una volta esempio e dimostrazione di capacità ed efficienza. Grazie al lavoro di tecnici, operai, amministratori e dirigenti, in questi anni siamo riusciti a dare risposte concrete alla popolazione. Spero che questo sia il viatico migliore per la nascita della nuova Unione dei Comuni, che potrà contare sulla presenza di dodici o tredici comuni della Lunigiana e che sono sicuro che sarà in grado di portare avanti al meglio tutta l’opera della Comunità Montana e di continuare a dare risposte adeguate ai bisogni dei cittadini della Lunigiana”. “Esprimo grande apprezzamento – ha dichiarato Oreste Giurlani, Presidente di Uncem Toscana – per il grande lavoro svolto in questi anni dalla Comunità Montana della Lunigiana.

Oggi si chiude un ciclo ma con la prospettiva di aprirne un altro: mi auspico che l’Unione dei Comuni continui con costanza ed entusiasmo l’attività portata avanti dalla Comunità Montana, e che sia rimanga un vero punto di riferimento per la tutela dei diritti dei cittadini della montagna”.

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