Lunigiana, Rossi: “Niente costruzioni nelle zone a rischio”

"Si è costruito nel letto dei fiumi, sulle colline, in maniera indiscriminata, e la natura in queste occasioni si riprende i suoi spazi". Intanto 80 volontari stanno arrivando per svuotare le case dal fango

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 ottobre 2011 13:57
Lunigiana, Rossi: “Niente costruzioni nelle zone a rischio”

Nelle zone devastate si lavora a pieno ritmo per ripristinare condizioni di sicurezza e far ripartire i servizi essenziali per la popolazione. Dopo il ritorno dell’energia elettrica quasi ovunque, la priorità è ora quella di riallacciare l’acquedotto per consentire di accedere all’acqua potabile e riavviare le telecomunicazioni ancora in parte interrotte. Il punto è stato fatto oggi alle 12 nel corso della riunione del Comitato di coordinamento dell’emergenza alla presenza dell’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori, del prefetto di Massa Carrara, del vice presidente della Provincia e dei Comuni della zona insieme ai rappresentanti del volontariato, dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine. Una squadra del genio militare è intanto al lavoro per verificare la fattibilità di due ponti Bailey, in località Stadano e Mulazzo,due paesi ancora isolati. “In queste ore stiamo cercando di risolvere due problemi importanti.

Il primo è quello dell’approvvigionamento dell’acqua con autobotti, in collaborazione con tutte le aziende dell’acqua toscane. E in parallelo i tecnici sono al lavoro per ripristinare la rete idrica. L’altro è l’isolamento, per il crollo dei ponti, dei paesi di Stadano e Mulazzo. Oggi verrà effettuato il sopralluogo per la realizzazione di due ponti provvisori”. Lo ha affermato il presidente Enrico Rossi, intervistato a Firenze a margine della presentazione del “Dossier statistico immigrazione 2011” redatto da Caritas/Migrantes. “Ci sono state nella zona precipitazioni fuori dell’ordinario, ma il punto vero, che ha portato a questa tragedia – ha proseguito il presidente Rossi -, è l’urbanizzazione non corretta del territorio.

Si è costruito nel letto dei fiumi, sulle colline, in maniera indiscriminata, e la natura in queste occasioni si riprende i suoi spazi. Sarebbe opportuno che il governo approvasse un piano pluriennale degli interventi necessari per mettere in sicurezza il territorio, invece si continuano a tagliare i fondi per la prevenzione e la gestione del territorio. Anche il ministro Prestigiacomo ha protestato, ma poi è rimasta al suo posto nonostante il taglio del 90% ai fondi del suo ministero”. “Noi – ha detto ancora – abbiamo reso inedificabili le zone dove si sono verificate le esondazioni.

Le costruzioni saranno ferme fino a quando non saranno state effettuate tutte le verifiche sul rispetto della normativa e dei vincoli per la sicurezza. Nonostante i tagli, nel 2010 abbiamo impegnato 60 milioni, mentre per il 2011 possiamo impegnarne solo 15 a causa dei vincoli del patto di stabilità. Abbiamo messo 30 milioni per la manutenzione della montagna. Ma il punto determinante è uno: bisogna smettere di costruire nelle zone a rischio, bisogna essere inflessibili”. "Le risorse per la difesa del suolo escano dal tetto del Patto di stabilità".

E' la proposta dell'assessore regionale all'ambiente e all'energia Anna Rita Bramerini all'indomani dei tragici eventi che hanno sconvolto la Lunigiana e la Liguria. "Quanto è accaduto ci ha mostrato, purtroppo ancora una volta, che siamo di fronte a un'emergenza nazionale. E allora rinnovo l'invito al Governo a prendere in considerazione l'ipotesi di escludere le risorse destinate alla difesa del suolo dal tetto per il Patto di stabilità, proprio come succede per la sanità, e darci quindi la possibilità di spenderle.

Benché, come dimostrano anche i recenti tagli nazionali, le risorse a disposizione siano insufficienti a colmare tutte le necessità, se potessimo spenderle per intero, da un lato potremmo agire direttamente sui territori mettendo in campo maggiori interventi di difesa idrogeologica e dall'altro, eviteremmo di mettere in difficoltà le aziende che hanno già effettuato lavori e che, invece, a causa del Patto di stabilità, non vengono pagate e sono a rischio chiusura". “Dispiace dover constatare che il governo non è intervenuto in prima persona e che il vice ministro Castelli è venuto in Lunigiana a titolo personale, senza alcun mandato ufficiale per prendere le decisioni necessarie in circostanze come questa”.

Così l’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori, che ha partecipato, oggi ad Aulla, all’incontro del Comitato per l’emergenza, alla presenza del prefetto, del sindaco di Aulla Roberto Simoncini, dei sindaci dei Comuni della Lunigiana, del vice presidente della Provincia Fabrizio Magnani e di tutte le associazioni del volontariato, forze dell’ordine, esercito, vigili del fuoco che hanno prestato i primi soccorsi e anche oggi stanno lavorando a pieno ritmo. Al summit ha partecipato anche il vice ministro alle infrastrutture Roberto Castelli, che ha però precisato di intervenire non in forma ufficiale ma a titolo personale.

Castelli ha comunque assicurato che della richiesta di dichiarazione dello stato di calamità naturale si discuterà nel prossimo Consiglio dei ministri. “Anche se avremmo apprezzato la presenza del governo – ha detto ancora Salvadori – mi auguro che le rassicurazioni a titolo personale del vice ministro Castelli possano avere una concretizzazione in tempi brevi per dare certezze a un territorio che ha bisogno di risorse e strumenti per risollevarsi”. «Il Parlamento europeo si faccia portavoce dell'urgenza di sostenere le zone danneggiate dall'alluvione che, in questi ultimi giorni, ha sommerso di pioggia e fango la Toscana, abbattendosi, in particolare sui comuni di Aulla e della Lunigiana, provocando sette morti e sei dispersi.

Bisogna aiutare la popolazione ed è giusto che quest'Assemblea si adoperi affinché vengano stanziati degli aiuti a favore dei territori colpiti». Questo il messaggio lanciato, oggi, dall'eurodeputato pratese Claudio Morganti, intervenuto nell'emiciclo del Parlamento europeo, a Strasburgo, dove l'Assemblea è riunita in seduta plenaria AULLA (MS) – Da domattina 80 volontari reclutati dalla protezione civile regionale saranno in Lunigiana per svuotare le case e gli scantinati dal fango, sia nei centri principali che nelle frazioni.

Lo rende noto il Comitato di coordinamento dell’emergenza attivo nella zona ventiquattro ore su ventiquattro. Conad manda viviveri e acqua Per stasera, intanto, è previsto l’arrivo, al centro di stoccaggio della marina militare ad Aulla, di un camion con generi alimentari e acqua messo a dipsozione dalla Conad di Massa. Nella zona infatti negozi e supermercati sono stati sommersi, rendendo impossibile l’approvvigionamento da parte della popolazione. Ponte Bailey a Stradano La viabilità sta nel frattempo normalizzandosi.

Il Comitato fa sapere che i tecnici hanno dato il via libera alla costruzione del ponte Bailey per collegare la frazione di Stradano – dove vivono 250 famiglie, in tutto circa 400 persone – che è tuttora isolata. Niente ponte, invece, per Mulazzo, circa 4000 abitanti. In questo caso le squadre del genio militare realizzeranno una nuova strada su un vecchio tracciato esistente. Enel fa il punto sull’energia Quanto all’energia elettrica, l’Enel conferma che la task force che ha visto alternarsi oltre 150 tecnici provenienti dalla provincia di Massa e da varie parti della Toscana, ha quasi completato il lavoro di ripristino del servizio elettrico in Lunigiana. Al momento sono 119 le utenze ancora senza luce, di cui 91 sulla linea elettrica “Bassone”.

per riattivarle sarà necessario portare un generatore con l’elicottero perchè la strada di accesso è tutt’ora impraticabile. In arrivo 80 volontari per svuotare le case dal fango Da domattina 80 volontari reclutati dalla protezione civile regionale saranno in Lunigiana per svuotare le case e gli scantinati dal fango, sia nei centri principali che nelle frazioni. Lo rende noto il Comitato di coordinamento dell’emergenza attivo nella zona ventiquattro ore su ventiquattro. Conad manda viviveri e acqua Per stasera, intanto, è previsto l’arrivo, al centro di stoccaggio della marina militare ad Aulla, di un camion con generi alimentari e acqua messo a dipsozione dalla Conad di Massa.

Nella zona infatti negozi e supermercati sono stati sommersi, rendendo impossibile l’approvvigionamento da parte della popolazione. Ponte Bailey a Stradano La viabilità sta nel frattempo normalizzandosi. Il Comitato fa sapere che i tecnici hanno dato il via libera alla costruzione del ponte Bailey per collegare la frazione di Stradano – dove vivono 250 famiglie, in tutto circa 400 persone – che è tuttora isolata. Niente ponte, invece, per Mulazzo, circa 4000 abitanti. In questo caso le squadre del genio militare realizzeranno una nuova strada su un vecchio tracciato esistente. Enel fa il punto sull’energia Quanto all’energia elettrica, l’Enel conferma che la task force che ha visto alternarsi oltre 150 tecnici provenienti dalla provincia di Massa e da varie parti della Toscana, ha quasi completato il lavoro di ripristino del servizio elettrico in Lunigiana. Al momento sono 119 le utenze ancora senza luce, di cui 91 sulla linea elettrica “Bassone”.

per riattivarle sarà necessario portare un generatore con l’elicottero perchè la strada di accesso è tutt’ora impraticabile. Per gli altri 28 clienti serviti dalla Cabina di “Basco”, ancora allagata, saranno necessari tempi più lunghi in quanto tutte le abitazioni sono invase dal fango e l’area non può ricevere un generatore.

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