Senzatetto prende a sassate la vetrata della Misericordia di Piazza Duomo

E’ finito in manette dopo aver infranto a sassate il portone d’ingresso del palazzo che dal 1576 ospita la sede dell’ “Arciconfraternita della Misericordia di Firenze”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 agosto 2011 15:03
Senzatetto prende a sassate la vetrata della Misericordia di Piazza Duomo

E’ finito in manette dopo aver infranto a sassate il portone d’ingresso del palazzo che dal 1576 ospita la sede dell’ “Arciconfraternita della Misericordia di Firenze”. Quel piccolo tratto di strada di fronte al Campanile di Giotto, ieri pomeriggio è stato lo scenario di una serie di spiacevoli episodi aventi tutti lo stesso protagonista. Si tratta di un “senzatetto” di 24 anni (originario della provincia di Cosenza) che inizialmente si era presentato presso la struttura pretendendo alcuni farmaci senza prescrizione medica.

Quando si è sentito negare le sue richieste, l’uomo non ha voluto sentire ragioni: ha cominciato ad inveire contro il personale della misericordia con insulti e minacce. La volante è dovuta intervenire per impedire che la situazione degenerasse, accompagnandolo in Questura per accertamenti sulla sua identità (in quanto privo di documenti). Appena rilasciato il giovane è tornato di corsa in Piazza Duomo dove questa volta è passato alle vie di fatto improvvisando (dopo le ennesime minacce) una sassaiola verso l’edificio della Misericordia.

Il primo lancio ha centrato in pieno la vetrata colorata della porta principale, danneggiandola irrimediabilmente con un “sanpietrino” di oltre 2 chili; gli altri due sono fortunatamente andati a vuoto. La polizia ha bloccato il 24enne in escandescenza (che brandiva una bottiglia vuota in mano), arrestandolo per danneggiamento aggravato. Per lui è scattata anche una denuncia per lancio di oggetti pericolosi. E’ in corso la valutazione dei danni dell’anta battente a vetri e cristalli che secondo una prima stima degli impiegati dello stabile sarebbe molto antica e conseguentemente di importante valore storico. L’autore del gesto (già con alcuni analoghi precedenti di polizia) si trova ora a Sollicciano in attesa di giudizio.

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