Con Giro di Vite, l'arte occupa la Fabbrica

Inaugurazione: venerdì 26 agosto ore 18.00 al Palazzo Ducale, Massa. Nell’ambito del progetto CONSONANZE – progetto di arte contemporanea della Provincia di Massa-Carrara, l’Associazione culturale BlitzArt propone Giro di Vite.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 agosto 2011 15:18
Con Giro di Vite, l'arte occupa la Fabbrica

Nell’ambito del progetto CONSONANZE – progetto di arte contemporanea della Provincia di Massa-Carrara – l’Associazione culturale BlitzArt propone Giro di Vite. L’evento ora non si tiene più negli spazi della EATON ma presso la sede dellaProvincia in Piazza Aranci a Massa. Il lavoro connota gli esseri umani, se cambia e si evolve anche l'uomo è inevitabilmenteportato a trasformarsi. La constatazione di come il binomio lavoro-lavoratore stia vivendoal giorno d'oggi delle metamorfosi epocali è alla base del progetto, che vuole indagare sucome la perdita del ruolo lavorativo incida profondamente sull'identità non soloprofessionale, ma anche sociale del lavoratore.

Foto tessere di volti non riconoscibili spillati su carte d’identità che hanno smarrito tutti idati anagrafici a eccezione della certezza di essere “OPERAIO”. Questa l’immagine che sta tappezzando i comuni di Massa, Carrara, Montignoso eSarzana insieme a un invito analogo che gli abitanti hanno ricevuto per posta o potrannoreperire in distribuzione per le città. Se un operaio o un manovale non possono più esercitare il proprio mestiere che cosa diventano? Cosa possono scrivere sulla propria carta d'identità alla voce professione? Questi sono gli interrogativi ai quali tentano di rispondere cinque artisti – Sandro del Pistoia, Andrea Ferrari, Aldo Giannotti, Stefano Lanzardo, Francesco Marchesi – che realizzano le loro opere ognuno con il fondamentale contributo e la collaborazione creativa degli ex lavoratori Eaton. Dato il ruolo fondamentale e catalizzatore che riveste non solo nel territorio provinciale ma anche nazionale la fabbrica Eaton, si è scelto di coinvolgere proprio gli operai di questo stabilimento che per una settimana tornerà simbolicamente a essere attivo; in quaranta ore (la settimana tipo del lavoratore) si è cercato di ricostruire una sorta di nuova “bottega d'arte”, in cui gli operai hanno l'opportunità di esprimere in maniera alternativa la loro “produttività”. L'arte diventerà così per gli operai non solo un mezzo con cui indagare e comunicare al pubblico il disagio che deriva dai cambiamenti epocali che hanno investito la loro area industriale, ma anche un'opportunità per sfruttare in modo diverso e riflessivo la propria energia creativa; infatti i differenti linguaggi utilizzati dagli artisti contribuiscono non solo a restituire un'indagine più allargata sul tema preso in esame, ma danno la possibilità agli operai di esprimere attitudini differenti rispetto alle loro consuete competenze lavorative. GIRO DI VITE.

L’arte occupa la fabbrica ha la durata di una settimana. Da lunedì a giovedì gli artisti realizzano insieme agli operai le opere negli spazi e nei luoghi più consoni al progetto. Venerdì 26 agosto l’inaugurazione della mostra dei lavori prodotti, che resterà aperta al pubblico fino a domenica 28 agosto compresa. I PROGETTI DEGLI ARTISTI Sandro del Pistoia presenta Palla Avvelenata EATON: una grande opera mai tentata, tavole di legno, giunti di gomma e tanta manodopera come in una catena di montaggio.Un problema sociale aperto, una eaton-pallavvelenata che tutti preoccupati e al contempointeressati si passano come una patata bollente.

Anche il pubblico sarà chiamato ainteragire con l’installazione, passandosela l’un l’altro.Andrea Ferrari propone Scena di un crimine. L'artista, assieme ad un gruppo di 5persone, ricostruirà una scena del delitto, tracciando a terra le sagome dei lavoratori percreare una rappresentazione simbolica del crimine effettuato ai danni degli operai Eaton.La scena di un crimine è sempre luogo di indizi da scoprire, saperli trovare e capire non soltanto aiuta a individuare l'assassino, ma anche a ricostruire la storia e il rapporto delle parti in gioco. Lungo il percorso segnato dalle sagome, verranno allora disseminati tutta una serie dioggetti scelti dal gruppo di lavoro: la scia di indizi grazie ai quali sarà possibile approfondire la storia emotiva che lega gli operai alla propria fabbrica. Aldo Giannotti propone Ciclo Continuo, un intervento sonoro mirato a reintegrare, anche solo se per una giornata, la percezione di una fabbrica in funzione.

Una sirena che detta i tempi non solo ai suoi operai ma di tutta una collettività che intorno alla fabbrica ha costruito la sua vita e le proprie aspettative. Rimettere in funzione questa sirena vuol dire, anche se solo a livello simbolico, rimetterein funzione i tempi della fabbrica stessa e quindi dichiararla nuovamente aperta. La sirena, che normalmente viene usata come segnale di allarme e pericolo, acquista inquesto caso un messagio di speranza e un desiderio di tornare ad averla come metronomo della vita lavorativa della Fabbrica stessa. Stefano Lanzardo con Il lavoro dello sguardo utilizza il mezzo fotografico per ricreare congli operai differenti punti di vista legati alla fabbrica.

Dopo una sorta di corso propedutico che mira a portare i partecipanti sullo stesso livello tecnico, ognuno con la propriamacchina fotografica offrirà una personalissima lettura. Le foto, diverse per tecnica,sensibilità e punto di vista, verranno esposte in uno spazio predefinito di 70x100 cm di cuiogni operaio-autore è stato chiamato ad operare nella più totale libertà espressiva. Francesco Marchesi si cimenta nel teatro. Colloquio di lavoro è uno sketch teatrale delladurata di 15 minuti, che con grande ironia si focalizza su uno dei momenti chiave dellavita lavorativa di ciascuno di noi.

Attraverso un dialogo serrato di botta e risposta verrà fuori tutto il conformismo e spesso l'assurdità dei ruoli rivestiti dai due personaggi chepian piano si ribalteranno. Le parti dell'esaminatore e del candidato verranno assegnate a due attori professionisti; un gruppo di 5 operai interpreterà invece il coro di commento all'azione, posizionandosi(come fosse la voce della coscienza di classe) attorno al candidato e interagendo nell'azione con gesti, battute, interventi che arricchiranno la scena di ulteriori significati.

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