Inquinamento acustico, la nuova disciplina del rumore

Voto unanime in commissione Ambiente alla proposta di legge per adeguare la Toscana all’Europa e definire maggiori tutele per la salute dei cittadini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 luglio 2011 18:41
Inquinamento acustico, la nuova disciplina del rumore

Firenze – La Toscana avrà presto una nuova disciplina del rumore e di tutela della salute dei cittadini dall’inquinamento acustico. La proposta dell’Esecutivo regionale, che contiene modifiche alla legge regionale 89 del 1 dicembre 1998 (Norme in materia di inquinamento acustico), con cui la Regione ha dato attuazione e recepito la norma nazionale 447 del 26 ottobre 1995 (Legge quadro sull’inquinamento acustico), è passata a pieni voti in commissione Ambiente e territorio presieduta da Vincenzo Ceccarelli (Pd).

Dopo il giro di consultazioni che ha riscosso un sostanziale apprezzamento all’impianto normativo, la commissione si è espressa dopo l’ultima illustrazione resa dal consigliere segretario Giovanni Ardelio Pellegrinotti (Pd). Gli obiettivi dell’aggiornamento riguardano, come si legge nel testo, i soggetti “tenuti all’elaborazione delle mappature acustiche (rappresentazione di dati relativi a una situazione di rumore esistente o prevista in una zona), delle mappe strategiche (determinazione dell'esposizione globale al rumore in una certa zona a causa di varie sorgenti di rumore) e dei piani di azione (gestione dei problemi di inquinamento acustico ed i relativi effetti, compresa, se necessario, la riduzione) nonché di quelli competenti alla verifica di tali strumenti”.

La proposta conferma in capo alla Regione la “verifica delle mappature acustiche, strategiche e dei piani di azione”. L’elaborazione di mappe e piani passano invece alle “società o enti gestori (ossia le Province) dei servizi pubblici di trasporto e delle relative infrastrutture. Nella nuova disciplina, anche l’obiettivo di “assicurare l'informazione e la partecipazione del pubblico alle tematiche legate al rumore ambientale, completando il processo di informatizzazione e standardizzazione delle sorgenti di rumore, delle misurazioni nonché dei piani comunali di classificazione acustica e dei piani di risanamento acustico”.

Da qui l’istituzione di un “catasto regionale” contenente la mappa delle sorgenti di inquinamento acustico e la mappatura acustica in formato elettronico del territorio comprendente copia informatica dei piani comunali di classificazione acustica e di quelli di risanamento.

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