Romito, sopralluogo di Donzelli e di una delegazione del PdL

"Per l’edificio la Regione paga 30mila euro di affitto al mese, si tratta di 2500 metri quadri di fallimento" il commento politico. "Abbiamo occupato nel silenzio delle Istituzioni" fanno sapere i rifugiati

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 maggio 2011 15:30
Romito, sopralluogo di Donzelli e di una delegazione del PdL

“L’edificio appena occupato in via Slataper, per il cui affitto la Regione paga 30mila euro al mese, è il monumento al fallimento del sistema di accoglienza difeso da Renzi e Rossi. Mancano i controlli, la sicurezza, l’igiene sia per gli occupanti che per i residenti nelle zone limitrofe: 2500 mq di fallimento della sinistra”. Così Giovanni Donzelli, consigliere regionale del PdL a margine del sopralluogo effettuato questa mattina insieme al giovane dirigente Giovanni Gandolfo e al consigliere di zona Chiara Moretti.

“Bambini senza letto che dormono per terra nello sporco, assenza di cucine e quindi fornelli improvvisati e insicuri, bagni condivisi tra per oltre 80 persone: è questa l’accoglienza e la solidarietà di cui si riempie la bocca la sinistra?”, proseguono gli esponenti del PdL, prima di insistere anche sull’assenza di controlli da parte di chi ha in affitto l’immobile. “All’ingresso sono presenti le guardie del ‘Movimento di lotta per la casa’ che decidono chi può entrare e chi no.

Non solo non siamo riusciti ad entrare noi, ma anche la polizia entra solo se gli viene concesso. All’interno potrebbero esserci clandestini, ricercati, criminali, terroristi e nessuno verrebbe a saperlo. Come sempre il Movimento di lotta per la casa sfrutta pochi profughi come scudi umani per ospitare nelle proprie occupazioni clandestini e sbandati di ogni sorta”. Ma non c’è solo l’aspetto sociale a preoccupare gli esponenti del PdL: “Sembra più una consegna che un’occupazione, dato che hanno preso possesso dell’edificio immediatamente dopo che questo era stato lasciato libero dalla Regione.

Venerdì c’era ancora il servizio di portineria e domenica l’edificio era occupato. Una staffetta un po' troppo perfetta per essere casuale. Anche perchè nè all'ingresso principale nè nel retro dell'edificio sono presenti segni di effrazione. Non ci stupiamo dato che la sede del ‘Movimento di lotta per la casa’ è in locali del comune di Firenze”, spiegano Donzelli, Gandolfo . “Oltretutto per l'edificio in Via Slataper la Regione ha firmato nel 2001 un contratto per 315.555,17 euro annui più gli oneri condominiali del piazzale antistante.

Considerato l’aggiornamento del canone e il condominio la Regione paga circa 30mila euro il mese. Con una cifra molto minore i profughi potevano essere accolti in civili appartamenti, rimpatriati i clandestini e non si metteva ulteriormente a rischio una zona residenziale, delicata e già sotto pressione per Tav e tramvia come il Romito. A quanto pare si è preferito delegare l’accoglienza all’istituzione parallela e illegale di Bargellini e del ‘Movimento di lotta per la casa’”, conclude Donzelli, annunciando che sul tema presenterà anche un’interrogazione regionale urgente a Rossi. "Dopo una settimana estenuante, di rabbia e frustrazione, stamattina abbiamo di nuovo occupato uno dei tanti stabili dismessi di questa città.

La nostra storia ormai è nota a tutti quelli che non vogliono far finta di non sentire, per una settimana abbiamo sperato anche in un solo piccolo segnale e abbiamo imparato invece quanto le Istituzioni fiorentine siano ciniche e incapaci. Di fronte a uomini donne e bambini che da mesi vivono per strada, Renzi non ha voluto neanche per un attimo scendere dal suo trono fatto di inutili frasi ad effetto. Siamo rifugiati politici, a tutti gli effetti cittadini italiani, tutelati dall’alto commissariato Onu per i Rifugiati.

Abbiamo diritto a un tetto e a una vita dignitosa. Firenze si trova di fronte a una situazione grave, un’emergenza umanitaria a cui Renzi non ha voluto neanche provare a trovare una soluzione, offrendo solo un ottuso cinismo che dimostra quanto le amministrazioni siano lontane dalla vita reale che vivono i cittadini. Abbiamo subito tre sgomberi, siamo stati picchiati, umiliati, minacciati, sorvegliati costantemente come pericolosi criminali. Ancora una volta abbiamo dovuto fare da soli, ancora una volta insieme ai nostri amici italiani abbiamo dovuto trovare un modo per non rimanere in mezzo a una strada. In questa settimana siamo stati insieme, italiani e rifugiati, ci siamo conosciuti, abbiamo imparato ad autogestirci e ad affrontare collettivamente la situazione pesante in cui ci hanno lasciato.

Questa accoglienza, fatta di carne ed ossa, di condivisione e solidarietà vera, ci ricompensa di tutta la brutale indifferenza ingoiata in questi mesi" a firmare la nota sono l'Assemblea dei Rifugiati politici somali eritrei etiopi e liberiani, Movimento Lotta per la casa, NextEmerson, Brigate di Solidarietà attiva Toscana

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