Sanità. Morì a Careggi dopo l'intervento, il caso arriva in aula

L’assessore Scaramuccia: criticità relazionali tra familiari malato e reparto. Gli interventi di Romanelli (Fed.Sin-Verdi), Mugnai (Pdl) e Lazzeri (Lega)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 marzo 2011 14:57
Sanità. Morì a Careggi dopo l'intervento, il caso arriva in aula

L’assessore alla sanità, Daniela Scaramuccia, ha svolto una comunicazione sul caso di un paziente deceduto a Careggi il 12 febbraio 2009, a seguito di complicazioni dopo un intervento di video-laparo-colecistectomia. La comunicazione era stata richiesta dal consigliere Mauro Romanelli (Fed.Sinistra-Verdi). Fatto il punto sul caso all’attenzione della magistratura, l’assessore ha illustrato le iniziative prese dalla Regione, che ha attivato il Sistema di gestione del rischio clinico e della sicurezza delle cure.

Nessuna intenzione di “sottrarci al confronto con l’opinione pubblica” ha detto Scaramuccia, che ha anche incontrato i familiari del paziente deceduto, presenti in aula. Dal confronto con la famiglia “sono emerse criticità relazionali, informative e comunicative con alcuni degli operatori sanitari che si sono occupati del caso”, ha affermato l’assessore. “Criticità che ho condiviso con il reparto interessato, per avviare un percorso conoscitivo approfondito in ordine alle dinamiche che hanno sicuramente contribuito a complicare il quadro di un vicenda già complessa dal punto di vista clinico”, ha aggiunto Scaramuccia.

Per Romanelli, che ha ringraziato l’assessore sia per aver incontrato i familiari del paziente sia per la disponibilità a svolgere la comunicazione in aula, è importante non “trovarsi di fronte a un sistema che si chiude a riccio, senza aperture e ascolto verso chi ritiene di aver subito un torto”. Il consigliere ha definito “fondamentale” l’elemento relazionale, la “capacità di comunicare” in una sanità “umanizzata, che tratta bene le persone anche rispetto alle loro paure”, che possono essere anche “immaginarie” oppure no, “come in questo caso”.

Stefano Mugnai (Pdl) ha ricordato che “chi si trova a vivere vicende come queste si trova in una condizione di solitudine che non deve essere amplificata da un sistema che si chiude”. Giusto quindi mettere sotto i riflettori quanto accaduto e giusto, da parte della politica, fare il possibile per assicurare la “totale apertura e collaborazione verso i familiari”. Un punto condiviso anche da Gian Luca Lazzeri (Lega Nord Toscana), che ha ricordato la propria esperienza in commissione sanità: “Si è parlato più di bilanci che di malati: io – ha detto – vorrei tornare a parlare di diminuire il numero dei malati, invece che parlare di ridurre ospedali e posti letto”.

E’ stato opportuno quindi, a suo parere, portare in aula una vicenda tanto delicata.

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