Videogiochi Per Tutte Le Tasche - Altre due gemme scovate da Stefanacci

Winter Voices e Flight Control HD sono i giochi recensiti in questa puntata della rubrica, che per l'occasione cambia nome, adattandosi definitivamente al target scelto.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 febbraio 2011 11:37
Videogiochi Per Tutte Le Tasche - Altre due gemme scovate da Stefanacci

Winter Voices Il ritorno in auge del 2D permette agli sviluppatori di concentrarsi su quelli che dovrebbero essere sempre considerati gli elementi essenziali di un videogioco, cioè la sua idea e il suo gameplay. In questa operazione a togliere, ecco che spuntano quindi nuove idee per modificare generi antichi come nel caso di Winter Voices, che di fatto è un gdr, cioè un gioco di ruolo. Non tutte le ciambelle riescono col buco, però, e per quanto coraggioso e innovativo, personalmente ritengo questo gioco un mezzo fallimento.

Perché? Andiamo con ordine. Il team (francese) è molto contenuto, ma come già fatto notare per NyxQuest, questo non rappresenta certo un problema. È più discutibile la scelta di utilizzare come “engine” l'applicativo web della Adobe, Air. Il gioco è in pratica un webgame offline, ma nemmeno questo sarebbe un problema, dato che abbiamo visto i capolavori della Amanita Design (autori dei due Samorost e di Machinarium), e quelli sono fatti addirittura in Flash. No, è un insieme di altre cose, meno tecniche, a bocciare Winter Voices.

Tanto per cominciare la disposizione dell'interfaccia. Anziché avere i controlli “stampati” sopra la schermata di gioco, è stato deciso di limitare la risoluzione a non più di 1280x960 pixel e circondare tutto da una bella cornice completamente nera, su cui poi verranno poste le varie finestre dell'interfaccia (barra delle abilità, menù, caratteristiche del personaggio, log di combattimento...). Se ritenete questa una minuzia, allora potremmo parlare del movimento del personaggio, lento fino all'esasperazione, dei controlli non precisissimi, del pathfinding osceno che obbliga a fare girotondi all'infinito prima di trovare la strada, o della mappa che non si capisce come sia orientata e non corrisponde alle schermate di gioco...

Ma il dramma è che non è nemmeno tutto qui! Il gioco è ambientato in un paese freddo e lontano... L'universo dovrebbe essere alternativo, ma diciamo che somiglia parecchio ai paesi scandinavi. Il padre della protagonista muore, lasciandola orfana sconsolata e abbandonata. Il nocciolo dell'idea innovativa è questo: per una volta non giochiamo a fare il ruolo di un eroe impavido che uccide mostri, bensì di una fragile e giovane ragazza diventata improvvisamente preda dei sensi di colpa, dei rimorsi, dei traumi sepolti, dei ricordi. E proprio i ricordi sono i nemici del gioco.

Il combattimento di Winter Voices prevede che si riesca a fuggire dai ricordi dolorosi, per non impazzire o cadere in depressione. I punti azione diventano “punti psiche”, i punti vita l'energia mentale. Le abilità non riguardano nuove mosse con la spada o l'apprendimento di magie, ma piuttosto cose come sforzo di volontà, capacità di dimenticare, di perdonare, di evocare un ricordo felice (che combatterà per voi), di rinnegare la propria tristezza, e così via. Ce ne sono decine e bisogna dire che il lavoro in tal senso è stato davvero molto profondo e accurato. Insomma, l'idea c'è, è forte e funzionerebbe anche...

Il problema è l'implementazione. Gli stessi combattimenti sono esasperanti, soprattutto perché non c'è modo di “dimenticare un ricordo”, cioè di ucciderlo... Si può solo resistere o scappare. Tant'è che ogni combattimento ha un obiettivo tipo “sopravvivi 10 round”, “raggiungi l'uscita”, e quindi non c'è mai un vero trionfo sull'avversario, semmai il sollievo per una frustrazione evitata (quella di ripetere il combattimento da capo, dato che non si può salvare finché è in corso). Sarebbe il male di poco se i combattimenti rimanessero sullo sfondo, invece purtroppo la vostra eroina avrà bisogno di dormire di tanto in tanto, per recuperare le forze...

E mentre dormite sognate, e sognando ricordate, quindi dovrete “combattere” più e più volte prima che il sogno finisca. Ma i pezzi forti del gioco, essendo un gdr, dovrebbero essere la storia e i personaggi, no? Dalla padella nella brace, perché purtroppo Winter Voices è distribuito a episodi (sono usciti i primi due su un totale di sette), e finora la trama è praticamente inesistente. È pesante e noioso anche nei dialoghi; la maggior parte sono inutili chiacchiere: decine di righe di testo di “condoglianze”, “come stai”, “hai bisogno di riposare”...

Una vera noia, lasciatemelo dire. Siamo parecchio lontani dai fasti di capolavori di gdr “testuali” come Planescape Torment. Winter Voices non è altro che un prodotto artistoide di evidente fattura francese (passatemi il commento un po' razzista che però caratterizza bene il prodotto) che farà impazzire gli snob pronti a etichettare come arte tutto ciò che non è mainstream, ma che intristirà, ammorberà e annoierà tutti gli altri. Punti di forza: originalità e coraggio innegabili.

Fattura tecnica pregiata (struttura, grafica, musiche). Punti deboli: brutto motore (Adobe Air), brutta interfaccia, brutti controlli. Inconsistenza totale di personaggi e trama; dialoghi e combattimenti noiosi e ripetitivi; atmosfera generale deprimente. Requisiti Processore da almeno 3Ghz, 1Gb di RAM (consigliati 2), spazio su HD 500Mb. Flight Control HD Ora che il 3D è stato spremuto quasi al limite, stanno cominciando a tornare sul mercato i giochi 2D vecchia scuola, dove la cosa importante è l'idea, il concept, il gioco in sé, insomma, e non la grafica ultrasberluccicosa. E come avrete notato da questo speciale, fioccano i giochi 2D “HD”, cioè ad alta definizione. È il caso di questo Flight Control HD, che ha una grafica caramellosa molto piacevole, accompagnata da una piacevole e rilassante musica Lounge anni '60. Il gioco in sé è davvero di una semplicità disarmante, e fa capire quanto poco basti per realizzare un gioco originale, una volta trovata l'idea giusta. Sarete messi virtualmente nella torre di controllo di un aeroporto (o di più d'uno, o di una o più portaerei) e il vostro compito sarà evitare le collisioni tra i velivoli e far atterrare ognuno sulla rispettiva pista.

Come? Semplicemente tracciando con il mouse il percorso che l'aereo deve seguire. Al colore del velivolo corrisponde quello della pista, ma è più facile a dirsi che a farsi. Man mano che si riesce nel compito, infatti, cominceranno ad arrivare sempre più aerei ed elicotteri, e gestire la cosa diventerà sempre più improbabile. Non c'è un timer per la mappa, la partita finisce appena due velivoli si scontrano. Le mappe sono a schermata intera senza scrolling e, stile a parte, non sono nulla di artisticamente rilevante. Tutto qua: conducete velivoli verso un sano e salvo atterraggio finché non ne fate cozzare due.

Continuate all'infinito finché non ne avete fatti atterrare abbastanza da sbloccare la mappa successiva. Non che l'evoluzione delle mappe serva a granché: cambia solamente la disposizione delle piste, talvolta lo zoom, e sporadicamente si aggiungono elementi di difficoltà, come i “voli programmati” che è impossibile dirottare per mezzora facendogli fare arabeschi tipici delle mosche in attesa che atterri il velivolo in pericolo di collisione. Non credo di aver ben capito gli intenti della software house...

Se posso senz'altro affermare che si tratta di un minigame passatempo per giocatori casual, non sono altrettanto sicuro che si possa trattare di un gioco rilassante. Certamente è così nei primi minuti di giochi, ma appena i velivoli cominciano a riempire lo schermo e la situazione sfugge al controllo, il divertimento può repentinamente lasciare posto alla frustrazione, soprattutto quando si lascia un mezzo a vorticare su sé stesso troppo vicino al bordo e un secondo mezzo entra nello schermo proprio in quel centimetro quadrato.

Uomo avvisato... Punti di forza: grafica e musica piacevole; micropartite da pochi minuti l'una, da usare come “stacco”. Punti deboli: gameplay estremamente ripetitivo, viene a noia presto. Requisiti Processore da 1Gb, un mezzo Gb di RAM, 90Mb di spazio su disco rigido. Disponibile anche per MAC.

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