Scandalo Bunga Bunga: un fine settimana di mobilitazioni

In piazza per un paese diverso

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 febbraio 2011 15:03
Scandalo Bunga Bunga: un fine settimana di mobilitazioni

E' un fine settimana impegnativo, pieno di appuntamenti di protesta colorati e creativi per immaginare, in occasione del 150° anniversario, una nuova Italia. Stamani alle 11.00 in piazza Sant'Ambrogio il 4° appuntamento del Cacerolazo, la protesta con pentole, mestoli e coperchi contro la paralisi istituzionale e il declino del governo Berlusconi. Domenica 13 la giornata delle donne che in tutte le piazze d'Italia si ritrovano per la Manifestazione "Se non ora quando", gli appuntamenti sono alle ore 14.00 in piazza dei Giudici e alle 15.30 in piazza della Repubblica dove interverrà anche Lorella Zanardo autrice del documentario e del libro "Il corpo delle donne". "E' importante riprenderci la parola e manifestare con rabbia creativa contro tutti quelli che vorrebbero farci passare da moraliste -dichiara Ornella De Zordo di Un'Altracittà- non siamo indignate nè offese, questo è il nostro paese e vogliamo che diventi un paese per donne, che al contrario oggi sono sempre più escluse dalla vita pubblica e dal mondo del lavoro.

Per dirla con le parole d'ordine che alcune donne hanno scelto per il 13 non siamo Né perbene, né permale. ma Unite, diverse, libere!". A difendere i diritti e il valore della dignità delle donne ci saranno anche alcune amministratrici dei Comuni chiantigiani. Gli assessori Donatella Viviani (San Casciano in Val di Pesa) e Marina Baretta (Unione comunale del Chianti fiorentino) faranno parte del corteo che domani, domenica 13 febbraio, marcerà nelle piazze fiorentine contro il governo e l’Italia da comprare.

Anche loro scenderanno in piazza per aderire a ''Se non ora, quando?'', la giornata di mobilitazione in difesa della dignità delle donne. “Ci uniamo all’appello di indignazione - dichiarano gli assessori – per rivendicare il rispetto delle donne che non sono quello che emerge dall’immagine ostentata da una delle massime cariche dello Stato; le donne sono altro: sono quelle che dirigono, che contribuiscono alla crescita economica del paese, che lavorano fuori o dentro casa, che lottano tutti i giorni, che si sacrificano per amore della famiglia, che trascorrono gran parte della loro vita a dedicarsi agli altri, ai mariti, ai figli, agli anziani, sono quelle che hanno maggiori difficoltà a trovare lavoro quando lo perdono, sono quelle più inoccupate, le donne sono anche quelle che non si danno per vinte, che si indignano di fronte a chi tenta di ledere la loro dignità, che non tacciono, sono quelle che possono dare una concreta e reale prospettiva al nostro paese”. La vignetta è di Locusta

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